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Sciopero generale di 8 ore: venerdì nero per i mezzi pubblici

Disagi previsti per migliaia di pendolari: centri di assistenza chiusi e partenze garantite solo prima dello stop

Sciopero generale di 8 ore

Sciopero generale di 8 ore: venerdì nero per i mezzi pubblici (foto di repertorio)

Venerdì 29 novembre, le strade di Torino saranno teatro di una manifestazione regionale organizzata da Cgil e Uil Piemonte nell'ambito dello sciopero generale indetto a livello nazionale. Il corteo partirà alle ore 9 da piazza XVIII Dicembre per raggiungere piazza Castello, dove si terrà il comizio conclusivo. Un’iniziativa che, come spiegato oggi dai segretari generali di Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, e di Uil Piemonte, Gianni Cortese, mira a contestare le politiche economiche e sociali del Governo.


Disagi per i pendolari

I disservizi interesseranno il Gruppo Torinese Trasporti (GTT) con le seguenti modalità: sospensione dei servizi urbani e suburbani, inclusa la metropolitana, dalle ore 18 fino a fine servizio; interruzione dei servizi extraurbani e dei bus cooperativi (Linea 3971 Ciriè-Ceres) dalle ore 17:30 fino a fine servizio; chiusura anticipata dei centri di servizio al cliente alle ore 15. Le corse iniziate prima degli orari di inizio dello sciopero saranno completate, ma si prevede comunque un impatto considerevole sul flusso quotidiano di passeggeri.

Lo sciopero non riguarderà solo GTT ma si estenderà a numerose altre aziende operanti nel Torinese, tra cui 5T - Infra.To, Arriva Italia (ex Sadem), Giachino Autolinee, Bus Company, Cavourese, Miccolis e altre realtà locali. Le aziende pubblicheranno aggiornamenti sui propri siti ufficiali per fornire dettagli sulle corse garantite.

La giornata di sciopero rientra in una mobilitazione generale proclamata da Cgil e Uil il 30 ottobre scorso, con l'obiettivo di ottenere risposte su questioni chiave come l’incremento dei salari e il rinnovo dei contratti collettivi, maggiori investimenti nei servizi di trasporto e il miglioramento delle condizioni lavorative e previdenziali. Filt Cgil e Uiltrasporti denunciano un peggioramento generale delle politiche economiche e sociali che penalizza i lavoratori e compromette i servizi essenziali.

Per chi si muove abitualmente con i mezzi pubblici, la giornata del 29 novembre richiederà una pianificazione accurata. Con metropolitana e autobus bloccati a partire dal tardo pomeriggio, si consiglia di valutare soluzioni alternative come il carpooling o il bike sharing. Lo sciopero rappresenta un segnale forte da parte dei sindacati e dei lavoratori del settore trasporti, ponendo al centro della discussione temi di rilevanza nazionale che toccano milioni di cittadini. Resta da vedere quale sarà la risposta delle istituzioni e delle aziende coinvolte.

 

Le richieste dei sindacati

Cgil e Uil scenderanno in piazza per esigere un cambio di rotta. I punti centrali della protesta includono:

  • Aumento di salari e pensioni
  • Finanziamento adeguato per sanità, istruzione e servizi pubblici
  • Investimenti nelle politiche industriali
  • Contrasto alla precarietà e al lavoro nero

I sindacati denunciano che la Legge di Bilancio porterà a “sette ulteriori anni di austerità”, con conseguenze devastanti: perdita del potere d’acquisto, crescita della precarietà, tagli ai servizi pubblici e un peggioramento delle condizioni previdenziali. Critiche pesanti anche alle politiche fiscali del Governo, giudicate inique, e al DDL sicurezza, che limiterebbe gli spazi democratici.

L'azienda di trasporti torinese Gtt ha annunciato che lo sciopero coinvolgerà i servizi urbani e suburbani, compresa la metropolitana

In Piemonte, Cgil e Uil hanno organizzato quasi 2 mila assemblee dei lavoratori per preparare la mobilitazione. Alla manifestazione di Torino sono attese delegazioni da tutta la regione, con l’arrivo di 52 pullman organizzati per garantire la partecipazione. Sul palco di piazza Castello prenderanno la parola delegate e delegati dai settori metalmeccanico, sanitario, terziario e trasporti. Il comizio sarà concluso da Vera Buonomo, segretaria nazionale Uil.

Le dichiarazioni dei leader sindacali

I segretari generali di Cgil e Uil Piemonte hanno ribadito le ragioni della protesta.

Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte: “Scenderemo in piazza perché con stipendi da 900 euro al mese e lavoro intermittente non si regge il sistema pensionistico. Nel piano strutturale si prolunga l’età pensionabile e in questo l’incentivo ai dipendenti pubblici per restare al lavoro fino a 70 anni è un segnale preoccupante. L’attuale situazione sul precariato ci testimonia che non si può vivere soltanto di set cinematografici e di eventi che creano lavoro a tempo, part time o a chiamata. I somministrati fanno fatica a mobilitarsi e fuoriescono dalle statistiche. Ci aspettiamo una risposta importante di mobilitazione in piazza da parte di tutti i territori. Le assemblee che si sono tenute finora ci danno un segnale importante da diversi settori lavorativi”.

Gianni Cortese, segretario generale Uil Piemonte, ha aggiunto: “Lo sciopero del 29 novembre ha l’obiettivo di cambiare la manovra di bilancio che assolutamente non ci soddisfa. Servono risposte in ordine all’aumento dei salari con un’inflazione che in due anni e mezzo ha raggiunto quasi il 17 per cento. Serve un intervento sulle pensioni e non i miseri tre euro che rappresentano un oltraggio alla categoria, c’è da finanziare la sanità con percentuali superiori al 6,2% del Pil, ben lontane dal 10% investito in media dai principali Paesi europei. C’è bisogno di potenziare l’istruzione, mentre nella legge di bilancio si tagliano 7 mila posti tra insegnanti e personale Ata, manca completamente una strategia sulle politiche industriali in una situazione di pesanti transizioni che mettono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro”.

La manifestazione si preannuncia come un momento di forte partecipazione, con lavoratori, delegati e cittadini pronti a far sentire la propria voce contro una manovra economica considerata insufficiente e penalizzante. I sindacati invitano a un’ampia mobilitazione, confidando nel sostegno di tutti i territori per portare avanti una battaglia di equità e giustizia sociale.

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