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Multa, con beffa, per la mancata revisione durante la pandemia: il pagamento era stato sospeso, ma...

L’uomo, fermato dalla Polizia Municipale, è stato multato per non aver effettuato la revisione dell'auto non solo nel 2023, ma anche nel 2021. Una storia che, dietro la sua apparente banalità, mette in luce un problema più ampio

Multa, con beffa, per la mancata revisione durante la pandemia: il pagamento era stato sospeso, ma...

L'uomo è stato multato dalla

Settembre 2023, Venaria Reale. Un normale controllo stradale si è trasformato in un'odissea legale per Maurizio Micheletta Tità, torinese multato per una doppia omessa revisione della sua automobile.

L’uomo, fermato dalla Polizia Municipale della Reale, è stato multato per non aver effettuato la revisione dell'auto non solo nel 2023, ma anche nel 2021. Una storia che, dietro la sua apparente banalità, mette in luce un problema più ampio: il rigido formalismo della macchina burocratica che, talvolta, sembra soffocare il buonsenso.

Maurizio Micheletta Tità non ha negato di essere in difetto: la revisione del veicolo era scaduta, eppure qualcosa non torna.

Maurizio Micheletta Tità, torinese, multato dagli agenti della Polizia Municipale di Venaria Reale

Come spiega il suo legale, il periodo della prima revisione omessa coincide con le sospensioni decretate dal Governo durante l’emergenza Covid-19, quando molte scadenze erano state prorogate o sospese.

La battaglia legale di Maurizio inizia qui: dopo la multa iniziale di 173 euro per ciascuna revisione omessa, l’uomo ha presentato ricorso contro la sanzione.

Un percorso che lo ha portato prima davanti al giudice di pace di Ivrea, poi in appello e infine in Cassazione, senza però ottenere alcun risultato positivo. Anzi.

Ogni tribunale ha confermato la validità della doppia multa, nonostante il contesto straordinario delle sospensioni legate alla pandemia.

Non si può parlare di recidiva – afferma il legale del torinese – perché si sarebbe dovuto tenere conto delle sospensioni governative. Certo è che si sarebbe potuta contestare una sola mancata revisione, non due".

Il risultato? Una sanzione lievitata oltre i 1.400 euro, a causa delle spese legali e delle sanzioni aggiuntive accumulate nel corso del tempo.

Una cifra spropositata, a fronte di una violazione che, per certi versi, appare minore e figlia di un contesto straordinario.

"Lunedì dovrò pagare 1.400 euro tra spese legali e sanzioni varie – racconta con amarezza Maurizio – per una revisione scaduta durante il lockdown. Ho fatto ricorso, ma il Comune di Venaria è rimasto irremovibile".

La vicenda di Maurizio Micheletta Tità è emblematica di un problema più vasto.

Nel nostro Paese, troppo spesso, la rigidità della legge prende il sopravvento su qualsiasi margine di comprensione o di buon senso.

Le sospensioni delle revisioni auto, introdotte proprio per alleggerire i cittadini durante il periodo della pandemia, non sono state considerate nel caso di Maurizio. La burocrazia, con le sue regole inflessibili, ha ignorato il contesto particolare in cui quelle omissioni sono avvenute.

Questa storia, all'apparenza ordinaria, riflette una dinamica che coinvolge molti cittadini italiani: da un lato, l’osservanza scrupolosa delle regole, dall'altro, una mancanza di flessibilità che lascia poco spazio alla comprensione delle reali difficoltà delle persone.

E così, la piccola vicenda di Maurizio diventa una storia significativa, un esempio di come il buonsenso, in certe situazioni, venga messo da parte a favore di un’applicazione rigida e talvolta iniqua delle norme.

Un episodio che ci lascia riflettere su quanto sia importante saper valutare le circostanze e non limitarsi a interpretare ciecamente le regole.

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