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20 Giugno 2024 - 10:33
Fino a venerdì 21 giugno masse d'aria molto calda di origine desertica raggiungeranno l'Italia sospinte da intensi venti meridionali alle medie quote troposferiche (tra i 3.000 e i 5.000 metri).
Questo flusso, innescato dalla presenza di un profondo vortice depressionario sulla penisola iberica, trasporterà verso l'Italia e l'Europa centro-orientale ingenti quantitativi di polveri sahariane dando luogo a un'intrusione di proporzioni anomale. L'estensione del fenomeno e le concentrazioni di polveri previste dai modelli di dispersione sono da ritenersi, infatti, inusuali".
È quanto spiega il Lamma, il laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale che riunisce Regione Toscana e Cnr. Poi tra venerdì e sabato "il vortice sulla Spagna si sposterà sulla Francia per poi portarsi sull'Europa orientale; il transito della perturbazione favorirà la rotazione dei venti ai quadranti occidentali mettendo fine all'intrusione di polveri desertiche sull'Italia e la Toscana".
Sempre il Lamma precisa che è "più corretto parlare di 'polveri' e non di sabbia. Quest'ultima è infatti troppo pesante e grossolana per essere trasportata fino alle medie quote troposferiche dai moti verticali e dai venti. Le particelle più minute, al contrario, se inserite in un flusso abbastanza intenso riescono a vincere la forza di gravità e possono percorrere migliaia di chilometri prima di depositarsi".
Ancora le polveri sahariane "sono ricche di micronutrienti indispensabili sia per le piante (fosforo) che per gli organismi fotosintetici marini (ferro) e i mesi in cui si ha "la maggior frequenza di intrusioni sahariane sul centro-nord Italia e la regione alpina sono maggio, giugno e ottobre.
L'episodio previsto in questi giorni "sarà molto intenso", "giovedì 20 potrebbe essere il giorno di massima intensità, sia in quota che al suolo.
A partire dal 21 i valori tendono a diminuire, sebbene restino su ancora piuttosto elevati". Le polveri, spiega sempre Lamma, "contribuiscono all'aumento delle concentrazioni di Pm10 sul territorio".
Sì, la sabbia sahariana contiene ferro. La sabbia del deserto del Sahara è nota per avere una composizione chimica che include minerali ferrosi. Questi minerali contengono ferro e sono responsabili del caratteristico colore rossastro o arancione della sabbia del Sahara.
Il ferro nella sabbia sahariana proviene principalmente da ossidi di ferro come l'ematite (Fe₂O₃) e la magnetite (Fe₃O₄). Questi ossidi di ferro sono presenti in quantità variabili nella sabbia e sono una delle principali ragioni per cui questa sabbia è utilizzata in vari studi geologici e ambientali.
La presenza di ferro nella sabbia sahariana ha anche implicazioni significative per l'ecosistema globale. Ad esempio, le particelle di sabbia del Sahara, trasportate dal vento, possono viaggiare per migliaia di chilometri e depositarsi in altre regioni, arricchendo i suoli con ferro e altri nutrienti.
Questo fenomeno è particolarmente importante per le regioni oceaniche, dove il ferro è un nutriente essenziale per la crescita del fitoplancton.
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