Cerca

Ivrea

Ragazze in tandem alla cieca. Un viaggio attraverso l'Italia per promuovere l'inclusione

Giusi Parisi e Chiara Ozino, venerdì scorso, hanno fatto tappa a Ivrea

Giusi Parisi e Chiara Ozino

Giusi Parisi e Chiara Ozino

“La vita è come andare in bicicletta. Per restare in equilibrio devi muoverti”. Le parole di Albert Einstein bene si adattano a Italia in tandem… alla cieca, l’iniziativa del progetto Ragazze in tandem creato dalla giovane non vedente Giusi Parisi con alcune amiche vedenti e non vedenti.

Un viaggio, quello di Giusi che la sta portando a percorrere in tandem tutta la Penisola da Reggio Calabria, da cui è partita il 25 aprile, fino a Milano, dove il suo arrivo è previsto per il 4 giugno.

41 tappe totali in sella al tandem, una bici molto speciale, con 2 sellini e 4 pedali, perfetta per condividere l’esperienza con il proprio partner o con gli amici, ma anche e soprattutto uno strumento di inclusione. Il tandem è infatti l’unico mezzo di trasporto che permette anche a persone con disabilità di dare un contributo attivo nello spostamento e nel frattempo percepire tutto ciò che sta intorno o sotto le ruote.

Tra le tappe anche Ivrea. Venerdì scorso Giusi è stata accolta nella Sala Dorata del Municipio dal sindaco Matteo Chiantore, dall’assessora Gabriella Colosso e da una delegazione di Soroptomist che sostiene l’iniziativa in linea con il progetto nazionale “Donne e Sport”.

Erano anche presenti Paola Gianotti, ciclista e divulgatrice, Paolo Ghiggio, autore di libri sulla bicicletta, il Presidente del Panatlhon Francesco Rao, il presidente di Apri (Associazione proretinopatici e ipovedenti) Marco Bongi, il Tecnico di riabilitazione visiva Fabio Bizzotto e l’educatrice Elena Nesci.

“A noi  - ha confessato  la Presidente del Club Soroptimist di Ivrea e Canavese Marzia Giulia Niccoli - Giusi ha testimoniato con la sua impresa che i pregiudizi, gli stereotipi possono essere affrontati e superati, che l’inclusione vera e non soltanto dichiarata, è e deve essere un valore fondante della nostra società.Siamo consapevoli che la strada da percorrere è ancora molto lunga, anche in ambito sportivo, ma Giusi attraverso il suo fare e anche tutte le compagne di viaggio e i club, che si sono attivati per accoglierla , hanno dimostrato che si può fare e si deve fare. Crediamo in una società che non pensa allo sport soltanto per i grandi eventi, ma crediamo in uno sport che sia capace di avvicinare e includere tutti i cittadini, per il loro benessere... Io non sono una ciclista, ma avevo un padre che lo era veramente. E quando gli chiedevo “ma perché duri così tanta fatica?”, lui mi rispondeva “perché la bici è libertà” e credo che Giusi su questo abbia molto da insegnare. Un ultimo aspetto: Giusi Parisi è una non vedente e quando è iniziata questa sua grande avventura mi è venuta in mente una frase del Piccolo Principe: Non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. Grazie Giusi per quello che hai fatto”.

Nonostante la sua cecità, Giusi Parisi, pugliese di origine e milanese di adozione,  ha sempre amato viaggiare e scoprire nuovi territori. 

“Siamo felici di questa esperienza - ha raccontato Giusi Parisi all’arrivo a Ivrea - Attraversando l’Italia in tandem stiamo incontrando associazioni, volontari, cittadini che ci esprimono vicinanza e solidarietà e questo ci motiva per pensare già all’edizione 2025 ed altre competizioni”.

“È un’esperienza entusiasmante - ha aggiunto Chiara Ozino, compagna di avventura di Giusi - ma anche impegnativa. Non siamo interessate a record e chilometri, ma agli incontri che abbiamo ad ogni tappa. Dobbiamo contagiare la società con un messaggio chiaro che va verso l’inclusione eliminando qualunque forma di discriminazione”.

L’idea del progetto “Ragazze in Tandem” è nata dall’incontro casuale con il tandem, che le ha permesso di continuare a vivere appieno la sua passione per la bicicletta nonostante la disabilità.

“Sono emozionata - ha detto l’assessora Gabriela Colosso -  come figlia di un padre che del ciclismo ha vissuto e me l’ha fatto amare, come nipote di quelle donne che per la libertà hanno usato una bici e sorella di un fratello che ha convissuto con un grave handicap, per cui lascio a voi immaginare i sentimenti che sto provando qui con Giulia. Come Assessora alle pari opportunità non posso che essere fiera del suo coraggio, della sua capacità che sta dando modo di far risaltare l’inclusione e la ricchezza del ruolo della donna, disabile nello sport e nella vita. Una scommessa, un mettersi in gioco, un osare che aggiunge un valore alle lotte quotidiane di noi donne sulla differenza di genere ma che afferma anche l’inclusione, perché lo sport è un filo rosso tra l’uno e l’altro obiettivo, un  punto di riferimento importantissimo per la delega che mi compete, e allora non mi resta che dire grazie ed essere sicura che con questa esperienza nascerà o si rafforzerà il pensiero positiva, capace di smuovere tutte quelle dinamiche stagnanti che impediscono il cambiamento.  Tu sarai il tuo cambiamento, ma ti assicuro anche il nostro...”.

LA TAPPA DI TORINO

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori