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Cronaca
13 Aprile 2024 - 19:08
La Fiat Giulietta ritrovata nel bosco
Nuove discariche. Dopo Volpiano oggi è la volta di San Benigno Canavese. Anche in questo caso, come nel precedente, oltre all’immondzia nel bosco c’è un’automobile bruciata.
A Volpiano era un Panda, a San Benigno si tratta di una Giulietta. Il Canavese, con i suoi paesaggi verdi e incontaminati, sta vivendo una vera e propria emergenza ambientale. La zona è diventata il palcoscenico di un fenomeno allarmante: discariche abusive proliferano, deturpando la natura e minacciando la salute pubblica.
Grande preoccupazione arriva dal gruppo Legambiente di Volpiano che, la scorsa settimana, ha gettato luce su una situazione drammatica in via San Grato, dove i cumuli di immondizia regnano sovrani accanto ai resti di un’automobile bruciata.
La scena, però, anche a San benigno è desolante: un’area verde, che dovrebbe essere un rifugio tra orti e parchi, è soffocata da montagne di rifiuti.
Da sacchetti di spazzatura a mobili, da residui edilizi forse contenenti amianto a un divano e materassi abbandonati, il quadro è di una desolazione inaudita.
Questo angolo di San Benigno sembra essere diventato la discarica a cielo aperto per chi, senza scrupoli, decide di “svuotare il furgoncino” e sbarazzarsi dei propri rifiuti nel peggiore dei modi.
“Rifiuti abbandonati di ogni tipo e forma sono la piaga che affligge sempre di più parchi urbani e fiumi italiani” affermano da Legambiente Volpiano, sottolineando il bisogno urgente di cambiamenti nei comportamenti individuali e collettivi.
L’indagine Park e River Litter 2023 di Legambiente ha evidenziato l’ampiezza del problema, che richiede una risposta concreta e coordinata, coinvolgendo cittadini, associazioni e amministrazioni locali.
Nonostante le ripetute segnalazioni e l’impegno di Legambiente nel documentare e denunciare queste situazioni, la risposta delle autorità locali sembra latitare, lasciando il territorio e i suoi abitanti in balia del degrado.
La comunità merita spazi verdi accessibili e sicuri, non terre di nessuno invase da rifiuti e pericoli ambientali.
“Abbiamo segnalato, - spiegavano gli ambientalisti qualche giorno fa - con documentazione fotografica , sia attraverso la nostra pagina di Facebook che attraverso le richieste scritte agli uffici/assessori competenti la presenza sul territorio di Volpiano di zone di abbandono rifiuti. Nonostante siano ampiamente trascorsi i tempi amministrativi non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro. Non si risolve il problema non affrontandolo o peggio ancora facendo finta di niente, ci si confronta per poter trovare strumenti ed iniziative atte a dissuadere questi comportamenti scorretti per salvaguardare la salute pubblica. Il territorio di Volpiano ha bisogno di essere “protetto “ da questo malcostume. È inconcepibile che aree che potrebbero essere fruibili per la comunità siano invece impraticabili per rifiuti visibili e non, presenti ovunque”.
Legambiente ricorda che i rifiuti domestici possono essere smaltiti gratuitamente all’Ecocentro SETA di Volpiano, invitando l’amministrazione comunale a prendere parte attiva nella lotta contro le discariche abusive, collaborando con le forze dell’ordine per garantire la pulizia e la sicurezza del territorio.
È tempo di agire per Volpiano, per San Benigno e per il Canavese: solo attraverso un impegno collettivo e responsabile potremo restituire dignità a questi luoghi e proteggere la salute e il benessere della comunità.
Sì, abbandonare rifiuti è considerato un reato in Italia.
Secondo la normativa italiana, l’abbandono dei rifiuti è punito penalmente.
L’articolo 256 del Testo Unico sull’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) prevede sanzioni che possono arrivare fino a sei anni di reclusione e multe considerevoli per coloro che commettono questa violazione.
Tuttavia, è importante sottolineare che ottenere dati precisi sul numero di persone coinvolte in atti di abbandono di rifiuti può essere complesso. Le discariche abusive spesso si verificano in aree remote o nascoste, rendendo difficile la rilevazione e l’identificazione dei responsabili.
Inoltre, molte violazioni potrebbero non essere segnalate o denunciate alle autorità competenti.
Nonostante queste difficoltà, è evidente che il problema delle discariche abusive in Italia sia diffuso e rappresenti una preoccupazione significativa.
Le denunce e le azioni di contrasto sono effettuate dalle forze dell’ordine, dagli enti locali e da altre organizzazioni preposte alla tutela dell’ambiente.
La collaborazione tra queste istituzioni è fondamentale per identificare e perseguire i responsabili di abbandono di rifiuti, al fine di combattere efficacemente questo fenomeno dannoso.
Per ottenere dati aggiornati sul numero di denunce relative alle discariche abusive in Italia, è consigliabile fare riferimento alle statistiche ufficiali fornite da organizzazioni come il Ministero dell’Ambiente e le autorità locali competenti.
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