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Cronaca

Ritrovata un'altra auto bruciata nel bosco in Canavese

Insieme ai rottami c'era anche l'ennesima discarica abusiva

Ritrovata un'altra auto bruciata nel bosco in Canavese

La Fiat Giulietta ritrovata nel bosco

Nuove discariche. Dopo Volpiano oggi è la volta di San Benigno Canavese. Anche in questo caso, come nel precedente, oltre all’immondzia nel bosco c’è un’automobile bruciata. 

A Volpiano era un Panda, a San Benigno si tratta di una Giulietta. Il Canavese, con i suoi paesaggi verdi e incontaminati, sta vivendo una vera e propria emergenza ambientale. La zona è diventata il palcoscenico di un fenomeno allarmante: discariche abusive proliferano, deturpando la natura e minacciando la salute pubblica. 

Grande preoccupazione arriva dal gruppo Legambiente di Volpiano che, la scorsa settimana, ha gettato luce su una situazione drammatica in via San Grato, dove i cumuli di immondizia regnano sovrani accanto ai resti di un’automobile bruciata.

La scena, però, anche a San benigno è desolante: un’area verde, che dovrebbe essere un rifugio tra orti e parchi, è soffocata da montagne di rifiuti. 

Da sacchetti di spazzatura a mobili, da residui edilizi forse contenenti amianto a un divano e materassi abbandonati, il quadro è di una desolazione inaudita. 

Questo angolo di San Benigno sembra essere diventato la discarica a cielo aperto per chi, senza scrupoli, decide di “svuotare il furgoncino” e sbarazzarsi dei propri rifiuti nel peggiore dei modi.

Rifiuti abbandonati di ogni tipo e forma sono la piaga che affligge sempre di più parchi urbani e fiumi italiani” affermano da Legambiente Volpiano, sottolineando il bisogno urgente di cambiamenti nei comportamenti individuali e collettivi.

L’indagine Park e River Litter 2023 di Legambiente ha evidenziato l’ampiezza del problema, che richiede una risposta concreta e coordinata, coinvolgendo cittadini, associazioni e amministrazioni locali.

Nonostante le ripetute segnalazioni e l’impegno di Legambiente nel documentare e denunciare queste situazioni, la risposta delle autorità locali sembra latitare, lasciando il territorio e i suoi abitanti in balia del degrado. 

La comunità merita spazi verdi accessibili e sicuri, non terre di nessuno invase da rifiuti e pericoli ambientali.

Abbiamo segnalato, - spiegavano  gli ambientalisti qualche giorno fa - con documentazione fotografica , sia attraverso la nostra pagina di Facebook che attraverso le richieste scritte agli uffici/assessori competenti la presenza sul territorio di Volpiano di zone di abbandono rifiuti. Nonostante siano ampiamente  trascorsi i tempi amministrativi non abbiamo avuto nessun tipo di riscontro. Non si risolve il problema non affrontandolo o peggio ancora facendo finta di niente, ci si confronta per poter trovare strumenti ed iniziative atte a dissuadere questi comportamenti scorretti per salvaguardare la salute pubblica. Il territorio di Volpiano ha bisogno di essere “protetto “ da questo malcostume. È inconcepibile che aree che potrebbero essere fruibili per la comunità siano invece impraticabili per rifiuti visibili e non, presenti ovunque”.

Legambiente ricorda che i rifiuti domestici possono essere smaltiti gratuitamente all’Ecocentro SETA di Volpiano, invitando l’amministrazione comunale a prendere parte attiva nella lotta contro le discariche abusive, collaborando con le forze dell’ordine per garantire la pulizia e la sicurezza del territorio.

È tempo di agire per Volpiano, per San Benigno e per il Canavese: solo attraverso un impegno collettivo e responsabile potremo restituire dignità a questi luoghi e proteggere la salute e il benessere della comunità.

Abbandonare rifiuti è un reato? Si

Sì, abbandonare rifiuti è considerato un reato in Italia. 

Secondo la normativa italiana, l’abbandono dei rifiuti è punito penalmente. 

L’articolo 256 del Testo Unico sull’Ambiente (D.Lgs. 152/2006) prevede sanzioni che possono arrivare fino a sei anni di reclusione e multe considerevoli per coloro che commettono questa violazione.

Tuttavia, è importante sottolineare che ottenere dati precisi sul numero di persone coinvolte in atti di abbandono di rifiuti può essere complesso. Le discariche abusive spesso si verificano in aree remote o nascoste, rendendo difficile la rilevazione e l’identificazione dei responsabili. 

Inoltre, molte violazioni potrebbero non essere segnalate o denunciate alle autorità competenti.

Nonostante queste difficoltà, è evidente che il problema delle discariche abusive in Italia sia diffuso e rappresenti una preoccupazione significativa. 

Le denunce e le azioni di contrasto sono effettuate dalle forze dell’ordine, dagli enti locali e da altre organizzazioni preposte alla tutela dell’ambiente. 

La collaborazione tra queste istituzioni è fondamentale per identificare e perseguire i responsabili di abbandono di rifiuti, al fine di combattere efficacemente questo fenomeno dannoso.

Per ottenere dati aggiornati sul numero di denunce relative alle discariche abusive in Italia, è consigliabile fare riferimento alle statistiche ufficiali fornite da organizzazioni come il Ministero dell’Ambiente e le autorità locali competenti.

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