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15 Marzo 2024 - 15:17
Nella Falletti presidente della Delegazione Fai Ivrea e Canavese
Nella Falletti è la nuova guida al timone della Delegazione FAI di Ivrea e Canavese, succedendo a Carlo Arborio Mella che ha retto le redini dell'organizzazione dal 2016.
Questo cambiamento è stato annunciato in occasione della presentazione delle Giornate FAI di Primavera 2024, un evento che quest'anno si arricchisce di nuove sedi e collaborazioni, promettendo di coinvolgere ancora più ampiamente la comunità locale e i visitatori nel riscoprire le ricchezze del territorio.
Il programma di quest'anno, in calendario sabato 23 e domenica 24 marzo, si estende oltre i confini di Ivrea per abbracciare beni storici e naturali in località come Alpette, Quassolo, Ronco Canavese, Settimo Vittone, Grosso Canavese, Nole e San Carlo Canavese. Una mossa che, secondo Falletti, mira a rafforzare la coesione territoriale e a promuovere una visione di collaborazione e rete tra le diverse realtà del Canavese.
La nuova presidente, Nella Falletti, con il suo predecessore, Carlo Arborio Mella
Un'ulteriore novità è rappresentata dalla partnership con l'associazione culturale Asac, grazie alla quale la Delegazione FAI condividerà la sede con l'associazione all'interno dell'edificio che ospita la biblioteca civica di Ivrea. Questo non fa che sottolineare l'impegno della Delegazione nel tessere legami sempre più stretti con la comunità locale e nel valorizzare al meglio il patrimonio culturale del territorio.
La Falletti, fin dal suo insediamento, ha posto l'accento sull'importanza della collaborazione e della creazione di reti in ottica territoriale, una visione condivisa e rilanciata dal sindaco di Ivrea, Matteo Chiantore, che ha sottolineato come l'obiettivo comune sia quello di operare in sinergia per accrescere il valore del Canavese agli occhi dei suoi abitanti e dei turisti.
"La collaborazione con il Fai dev'essere stretta e deve esserlo sempre di più nell'arco dei prossimi anni. Penso al nuovo bene acquisito dal Fondo per l'Ambiente, il convento di San Bernardino, nel cuore di Ivrea ma anche il percorso vita, con il quale anche il Comune di Ivrea si metterà in gioco con un importante investimento. Collegato a tutto questo ci saranno progetti con un "visitor center" da implementare in funzione dei flussi che ospitiamo".
Le Giornate del FAI di Primavera rappresentano una tradizione consolidata che permette di aprire al pubblico luoghi di interesse storico-culturale solitamente inaccessibili, arricchendo l'offerta con visite guidate realizzate anche grazie al contributo degli studenti delle scuole superiori locali, veri e propri "apprendisti Ciceroni".
Tra le curiosità di quest'anno, la centrale Edison di Quassolo e l'osservatorio astronomico di Alpette, che insieme a musei e complessi storici come la Fucina del rame di Ronco Canavese e la pieve di San Lorenzo a Settimo Vittone, apriranno le loro porte ai visitatori, testimoniando la varietà e la ricchezza del patrimonio canavesano.
Alla presentazione del programma Fai, nella chiesa di Santa Marta a Ivrea, erano presenti anche l'assessora alla Cultura Barbara Re e la consigliera delegata Domenica Calza, in rappresentanza del Comune di Ciriè.
"Noi apriremo tre piccole chiesette - ha spiegato l'assessora Re -. Tre piccole bomboniere che solitamente non vengono aperte al pubblico. Una di queste è privata. Si tratta di luoghi quasi sempre chiusi al pubblico, che conservano al loro interno affreschi medievali, Quattrocenteschi. Tre realtà differenti in tre territori delle Valli di Lanzo".
Il gruppo di Ciriè è nato da poco, ma è già molto attivo: "Stiamo lavorando per l'autunno - spiega Barbara Re -. Abbiamo tanto da far vedere".
L'assessora Barbara Re e la consigliera delegata Domenica Calza sono intervenute per la città di Ciriè
Questa edizione delle Giornate FAI di Primavera si annuncia come un momento di particolare fermento culturale per il Canavese, un'opportunità unica per riscoprire e valorizzare le gemme nascoste di un territorio ricco di storia, arte e natura. La nuova leadership della Delegazione FAI di Ivrea e le sinergie create con le realtà locali promettono di infondere nuova vita e nuove prospettive al patrimonio del Canavese, avviando un dialogo costruttivo tra passato, presente e futuro.
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