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Sono stati posizionati due nuovi autovelox fissi: ecco dove

Qualche mese fa una ragazzina di 16 anni aveva perso la vita su questa strada

Sono stati posizionati due nuovi autovelox fissi: ecco dove

Autovelox

Arrivano due autovelox fissi, in corso Casale a Torino, dove nel mese di ottobre un'auto aveva investito e ucciso Emilia Maidaska, 16enne ucraina che era stata travolta sulle strisce mentre attraversava per raggiungere la fermata dell'autobus. Le due apparecchiature, del tipo TruBox a cabina che possono contenere (o meno) i telelaser in dotazione alla polizia municipale, sono stati posizionati martedì mattina su entrambi i sensi di marcia, vicino all'attraversamento pedonale.

Nei prossimi giorni è prevista la posa della segnaletica stradale che indica la presenza dei due dispositivi che saranno attivati una volta completata l'operazione.

Chi era Emilia Maidaska?

Era fuggita dalla guerra, dai bombardamenti su Odessa, la sua città. È morta sull'asfalto di Torino il 20 ottobre 2023, uccisa da un'auto che l'ha investita mentre attraversava le strisce pedonali per prendere l'autobus e andare a scuola.

La vita di Emilia Maidaska, profuga ucraina, è finita a 16 anni, in una mattina di pioggia battente sul capoluogo piemontese che un anno fa era diventata la sua nuova casa. A pochi passi dalla collina, in corso Casale, all'altezza del civico 246, nel quartiere Madonna del Pilone, in un tratto di strada che fa angolo con via Signorelli.

Un incrocio che chi abita in questa zona definisce "maledetto". Mancavano pochi minuti alle 7 quando Emilia è uscita dalla sede dell'associazione dov'era ospitata. Come ogni mattina la giovane studentessa doveva raggiungere la fermata che la portava in centro, in via Della Rocca, al liceo Artistico Aldo Passoni, dove frequentava il terzo anno, nella sezione G.

È stata travolta da una Volkswagen Bora, che viaggiava in direzione San Mauro, nella cintura torinese. Il primo a prestare soccorso era stato proprio il conducente, un cinquantenne. Ma per Emilia non c'era più nulla da fare. Proprio la forte pioggia potrebbe essere una delle cause dell'incidente mortale, anche perché l'auto non andava così veloce e a quell'ora la zona era ancora buia.

"Non l'ho vista", ha ripetuto l'automobilista agli agenti.

Emilia nel capoluogo piemontese viveva in una comunità per minori, all'interno di un progetto del Comune. "Siamo sconvolti. Era come una figlia per noi", hanno commentato così dall'associazione dopo l'accaduto, poi il silenzio, in rispetto per il loro dolore. La mamma della studentessa è rimasta a Odessa, mentre il padre lavora in Germania, a Berlino.

Ma a Torino la sedicenne non era sola: era riuscita a farsi amare dagli educatori, dagli altri giovanissimi della comunità e dai suoi compagni di liceo. Le foto pubblicate sul suo profilo Facebook raccontano della sua grande passione per il disegno.

Un vero e proprio talento, immortalato negli scatti fotografici, dove si vede la ragazza mentre disegna, sul suo inseparabile album, angoli della città, seduta lungo il fiume Po, immersa in quella tranquillità che le serviva per dimenticare gli orrori della guerra.

L'incidente mortale per alcuni è stata 'una tragedia annunciata'. "Le auto viaggiano veloci e non rispettano il semaforo", hanno spesso denunciato i residenti. Un tratto di strada molto frequentato anche da bambini perché oltre alla casa per minori, proprio a pochi passi da dove è morta Emilia, ci sono anche le scuole elementari e medie 'Crescendo'.

Pochi giorni prima della tragedia un consigliere comunale di opposizione di 'Torino Bellissima', Pierlucio Firrao, aveva presentato una mozione in commissione, sui pericoli dell'incrocio.

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