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L'attesa scudetto

Quando il Villaggio si risvegliò all'ombra di Maradona (VIDEO)

C'è chi chiama questo quartiere della provincia torinese "quartiere dormitorio", ma è solo perché non l'ha visto oggi

Il corteo per le vie di Ciriè

Il corteo per le vie di Ciriè

C'è chi lo chiama quartiere dormitorio, e si sbaglia. Oggi, dal Villaggio Sant'Agostino di Ciriè è partito un corteo che ha tinto d'azzurro le vie di tutta la Città. Quel gol della Salernitana quasi a ridosso del fischio finale non ha fatto sfumare le speranze dei tifosi partenopei.

L'appuntamento con lo scudetto, dicono in tanti, è solo rimandato. Al bar che fa angolo tra via Remmert e via Parco, la tifoseria si è riunita per assistere al match. Lo farà di nuovo il prossimo giovedì, quando il Napoli affronterà l'Udinese. "Oh, questo è l'ultimo scudetto che vedi mi sa!" dice ironizzando un tifoso a un conterraneo più anziano.

"Io li ho visti tutti e due eh" la risposta pronta dell'altro. E ora è qui per vedere il terzo. Atteso da trentatré anni. Ci s'aspettava, a dire il vero, che il pareggio avrebbe fatto andare via mogi mogi i tifosi napoletani. Li avevamo sottovalutati. Vestiti d'azzurro, sventolando le bandiere, hanno percorso tutte le vie del centro Città.

Bambini, adolescenti, genitori, ragazzi. Quasi tutti da via Gazzera, ma pure dagli altri quartieri della Città. Nelle casse suonano i cori da stadio del Napoli. Ma a monopolizzare lo stereo sono i ventenni, e dello stereo esce la voce roca di Geolier che rappa "P Secondigliano" e "Maradona". E c'è pure Clementino con "Un giorno all'improvviso".

Quando partono i ritornelli dall'auto che guida il corteo la folla esplode:

Giro pe' Secondigliano (pe' Secondigliano)
Dint"a n'Audi nero opaco (dint"a n'Audi nero opaco)
Ca me pare n'astronave (ca me pare n'astronave)
Scengo, 'o pede 'na Balenciaga (Bale)
Essa vo n'ata Balenciaga (Bale, Bale)
Sì, giro pe' Secondigliano (pe' Secondigliano)
Gucci, Vuitton e Ferragamo (Fe-Ferragamo)
Dint"a n'Audi nero opaco (dint"a n'Audi nero opaco)

Nella scena trap partenopea c'è la filosofia di vita di un'intera generazione cresciuta nelle atmosfere urbane nei quartieri popolari, e che difende con le unghie e con i denti questa appartenenza:

Teng nguol a me chiu e sette famigl e
Sette nput nun teng nu figl
Aggia mettr apppost al piu prest o cugnom
Mij primm ca verament fallisc

Il Villaggio Sant'Agostino oggi s'è risvegliato. Questo quartiere che dagli anni '50 si è popolato di emigrati del Sud Italia arrivati in Piemonte in cerca di fortuna aveva già ospitato nei giorni scorsi sulle ringhiere dei balconi i colori partenopei e i volti di Maradona. Il quartiere vuole fare festa.

Vogliono fare festa i suoi abitanti, e vogliono che sia una festa per tutta la Città. Per chi è cresciuto al Villaggio, questa è stata una festa popolare come non se ne vedevano da anni. È come se fossimo a Chiaiano, al Vomero o a Secondigliano, e invece siamo in un quartiere della provincia torinese, coi suoi palazzi e le sue strade.

E con la sua gente, che aspetta il terzo scudetto all'ombra delle bandiere col volto di Maradona.

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