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I Comuni delle Valli di Lanzo tra i più poveri della provincia di Torino

Lo certificano i dati del Ministero dell'Economia e Finanze, usciti di recente

Balme (foto di repertorio)

Balme (foto di repertorio)

Il trend è lo stesso dell'anno scorso: i Comuni delle Valli di Lanzo, soprattutto di alta valle, soffrono in fatto di redditi pro capite. La classifica è stata pubblicata recentemente dal ministero dell'economia e delle finanze e si applica su scala nazionale. Se però si restringe l'occhio alla provincia di Torino, e più specificamente al Canavese, emergono una serie di dati interessanti da analizzare. Ecco la classifica completa dei dieci più poveri:

Ebbene, tra gli ultimi dieci comuni più poveri di Canavese e dintorni, quattro sono delle Valli di Lanzo. Ultimo è Balme, con 14.290 euro, che occupa l'ultimo posto. Al terzultimo posto Viù con 16.918 euro. Subito sopra Groscavallo con 17.114,00. Ottavo nella "down ten" c'è infine Pessinetto, con 18.276 euro di reddito pro capite. 

Il vercellese ha invece due comuni in classifica (Moncrivello e Lamporo), mente il cuneese ne ha uno (Monteu Roero). Valchiusa, Cossano e Brusasco rappresentano il Canavese.

2200 abitanti in quattro

Va detto: per quanto riguarda le valli di Lanzo sono comuni, questi quattro, che in tutto totalizzano circa 2200 abitanti (da cui bisogna scorporare i dichiaranti, quelli che fanno la dichiarazione dei redditi) e che hanno un'economia fragile, che le amministrazioni locali stanno cercando di difendere col coltello tra i denti. 

Un'economia fondata prevalentemente su un turismo "mordi e fuggi" che lascia poco o nulla sul territorio. Un tipo di turismo che in tutti i modi si sta cercando di cambiare e di migliorare. Per fare in modo che da quell'ingrossamento bimestrale di villeggianti e di turisti giornalieri il territorio possa trarre qualcosa.

L'importanza dei costi bassi dei servizi

Ma questo potrebbe non bastare. Va affrontato ancora tutto l’universo dei servizi, notoriamente carenti in alta valle. E va fatto tenendo a mente che, di fronte a redditi così bassi, anche i costi dei servizi devono esserlo. Un discorso che vale soprattutto per il settore dei trasporti, il cui costo finale per il passeggero d’alta valle deve essere mantenuto basso.

Più in generale, va detto che le politiche pubbliche e il loro esito di valorizzazione di un territorio si intrecciano con l’attrattività di questo territorio per imprenditori e commercianti. Un luogo con redditi pro capite bassi, associati a una bassa capacità di consumo, rende un territorio sicuramente meno attraente per i commercianti.

Una nota metodologica

In modo che sia tutto più chiaro, però, va aggiunta una nota metodologica. A dire il vero, infatti, un disegno ancora più preciso di questa situazione sarebbe stata la ricognizione dei redditi mediani, che non avrebbe tnuto conto dei redditi bassissimi o altissimi. Usare il reddito medio pro capite invece fa sì che sfuggano alcune possibili differenze sostanziali tra i tessuti economici dei vari Comuni.

Ad esempio, in un Comune ci potrebbero essere due attività molto redditizie a fronte di una vasta popolazione di pensionati e persone con basso reddito. Inoltre, il territorio delle valli di Lanzo è popolato da una percentuale altissima di pensionati, che magari non hanno altro reddito se non un'esigua pensione.

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