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Il caso
18 Aprile 2023 - 18:35
Il consiglio comunale di ieri sera a Gassino (lunedì 17 aprile, ndr) non è stato foriero di buone notizie.
Cittadini, drizzate le orecchie e aprite il portafoglio: il costo della mensa scolastica e la TARI, la tassa sui rifiuti, aumenteranno. Attenzione però, che qui, c'è da fare una distinzione: se la tassa sui rifiuti è già aumentata, il prezzo dei pasti dei bambini sì salirà, ma da settembre.
A dare la notizia è il primo cittadino Paolo Cugini: "terremo ferme tutte le tariffe, tranne quella sui rifiuti. Quest'ultima si basa sul Piano Economico e Finanziario che viene calcolato da SETA e ratificato dal Consorzio di Bacino 16 sulla base di parametri che vengono stabiliti a livello nazionale, quindi la capacità di decisione del Comune rasenta lo zero" ha affermato. Chiunque abbia seguito qualche consiglio comunale sa che nel momento in cui parte la frase: "il Comune non ne può nulla", sta per arrivare la brutta notizia.
Ed eccola lì: sulle utenze domestiche, la TARI aumenterà del 4% per la parte variabile (il numero dei componenti della famiglia) e del 7% per la parte fissa (i metri quadri); sulle utenze non domestiche, il rincaro previsto è del 7-8%.
Paolo Cugini, sindaco di Gassino
"Quello su cui abbiamo margine di manovra sono le rate - continua il Sindaco - abbiamo scelto la rateizzazione più lunga di tutte, suddivisa in 3 tranches da pagare entro il 31 maggio, il 31 luglio e poi a settembre, con il saldo finale da fare entro dicembre. L'incremento complessivo si verifica perché è aumentato il Piano Economico e Finanziario: ci sono stati, in sostanza, dei rincari . La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono attività abbastanza energivole e da qui derivano dei costi più alti delle tariffe".
La reazione della minoranza non si è fatta attendere: "stiamo chiedendo un ulteriore sforzo ai nostri cittadini, è una batosta. Oltretutto, le famiglie che hanno più figli necessitano di case con più metri quadrati, quindi l'aumento andrà a pesare su chi ha già molte spese da sostenere" commenta Alessandro Lorenzon, consigliere del Movimento 5 Stelle, con Attilio Contran, consigliere della Lega, che rincara: "la politica a livello nazionale aveva promesso ai cittadini che aumentando la differenziazione il costo dei servizi sarebbe diminuito, ma non è così: dovrebbero essere consci del fatto alcune proposte sono irrealizzabili".
Alessandro Lorenzon, consigliere di minoranza M5S
"A Gassino siamo 66% di differenziazione dei rifiuti - spiega l'assessore alle Opere Pubbliche Andrea Morelli - si dovrebbe smettere di pensare "a quanto ci costa" la raccolta, ma intenderla anche come un recupero delle materie prime: se al posto che bruciare degli oggetti, o dei materiali, questi si recuperano, alla lunga si ha anche un vantaggio economico". Ragionamento lodevole, per carità, ma adesso chi glielo va a spiegare ai cittadini, già toccati dai rincari dell'energia dell'ultimo anno, che la raccolta è anche una questione "ambientale"?
Come se tutto ciò non bastasse, scorrendo i successivi punti all'ordine del giorno, eccola lì, la seconda mazzata che arriva: anche il costo della mensa scolastica salirà. "Questo è un rincaro che non si decide adesso, ma sicuramente, e questo lo anticipo già, a settembre il prezzo dei pasti aumenterà" dice Cugini.
Anche su questo punto, il primo cittadino è stato categorico: il servizio mensa gassinese è impreziosito da prodotti DOP, a km 0 e naturali, con un certo livello di attenzione che l'amministrazione ha deciso di porre per l'alimentazione dei bambini, ma senza aiuti e riconoscimenti da parte dell'UE, difficilmente i prezzi rimarranno invariati.
"Ecco, dopo la TARI anche questo. Un altro sforzo che si chiede alle persone. Al posto che continuare ad usare soldi per gli interventi sui campi sportivi di via Diaz, quei fondi non potevano essere utilizzati per evitare questi aumenti?" commenta Lorenzon, che addirittura è arrivato a proporre "fantasiose" soluzioni in stile "spostiamo 40mila euro da un capitolo di bilancio di qua e rimettiamoli di là, dove serve di più". Anche la questione dei campi sportivi di via Diaz, per l'amministrazione gassinese, rimane un nervo scoperto: il Comune continua ad affermare che in quel sito, dato che esiste una causa in corso su parte dei terreni, non si può intervenire. L'obiettivo sarebbe quello di restituire il centro polivalente a cittadini ed associazioni, ma finché la giustizia non fa il suo corso c'è poco da fare. "Va bene, ma voi dei lavori in quel sito li avete già fatti: con la sostituzione dell'illuminazione artificiale e del campo d'erba in sintetico" incalza Lorenzon, con un Cugini più agitato del solito che risponde: "consigliere, le assicuro che ogni delibera portata in questa sala è approvata sia a livello legale che contabile. Poi, non va bene quella struttura? Se qualcuno lo propone la possiamo anche chiuderla".
Sedata la polemica (eterna) su cosa si possa fare o meno sui campi di via Diaz, la certezza che rimane a fine consiglio comunale è una: i cittadini avranno delle spese in più sul groppone. Non un toccasana, per l'amministrazione, soprattutto in vista della campagna elettorale per le imminenti elezioni del 2024.
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