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Sanità

La protesi cardiaca che salva le vite arriva dal nostro territorio

Frutto di un lavoro di una grande equipe

La protesi cardiaca che salva le vite arriva dal nostro territorio

I medici che hanno effettuato l'intervento

Una nuova protesi mitralica è stata impiantata a cuore battente per la prima volta al mondo con un intervento eseguito a Torino nell'ospedale Molinette. Un battesimo celebrato a poche decine di chilometri dal luogo in cui il dispositivo salvavita è stato concepito. La protesi si chiama Epygon ed è il prodotto di un lavoro condotto da squadre di esperti italiani e francesi: l'idea è germogliata nel bioparco di Colleretto Giacosa (Torino) da un team di bioingegneri piemontesi ed è stata sviluppata dalla transalpina Affluent Medical. La paziente è una donna di 62 anni che soffriva di una grave forma di insufficienza mitralica giudicata non trattabile con intervento cardiochirurgico tradizionale.

A soli cinque giorni dal ricovero è stata trasferita per la riabilitazione nel centro medico di Veruno. La nuova protesi, spiegano, può essere posizionata senza ricorrere alla circolazione extracorporea (interventi a cuore aperto). Si segue la metodica transcatetere, già utilizzata abitualmente sulla valvola aortica (Tavi) per pazienti molto anziani o ad alto rischio operatorio. La novità è che questa nuova protesi serve sulla valvola mitrale. "La fase di invenzione e di sviluppo - spiegano alla Città della Salute di Torino - è stata più difficile perché l'anatomia della mitrale è più complessa di quella aortica. L'operazione, inoltre, va eseguita in centri iper specializzati". Epygon è stata applicata nel dipartimento cardio-toraco-vascolare delle Molinette diretto da Mauro Rinaldi. L'intervento è stato condotto da Stefano Salizzoni, considerato fra i maggiori esperti mondiali in questo tipo di procedure, insieme a Michele La Torre e Antonio Montefusco. I direttori dei Centri universitari di Torino e Lione, Mauro Rinaldi e Marco Vola, esprimono "soddisfazione per il risultato clinico e per la collaborazione forte tra le due equipe" soprattutto perché "il processo di ricerca e sviluppo è stato condotto completamente in ambito europeo, fra l'Italia e la Francia".

La Città della Salute evidenzia "il design innovativo" di Epygon che, a differenza delle altre protesi mitrali biologiche, ha solo due lembi anziché tre: "Questo permette di riprodurre il flusso fisiologico del sangue nel ventricolo sinistro, imitando la valvola originale e migliorando anche la funzione del muscolo cardiaco. Per Salizzoni "può aprire nuove prospettive in quanto rende l'impianto facile e riproducibile, caratteristiche che fanno ben sperare in pazienti che non possono essere sottoposti all'intervento tradizionale a cuore aperto".

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