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8 marzo

Diritto al voto alle donne: la Svizzera non molto avanzata

Diritto al voto alle donne: la Svizzera non molto avanzata

1647 L’americana Margaret Brent nel Maryland chiede per la prima volta il diritto di voto per le donne

1791 Olympe de Gouges (Francia) scrive la “Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina”, per rivendicare l’estensione alle donne della “Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo” promulgata durante la Rivoluzione Francese

1792 La scrittrice Mary Wollstonecraft in Inghilterra pubblica “La rivendicazione dei diritti della donna”, primo vero manifesto femminista

1835 Nasce in Inghilterra il movimento suffragista che chiede che il “suffragio (diritto di voto) universale” sia veramente tale, esteso cioè alle donne

1848 A Seneca Falls (USA) c’è la prima Convenzione Nazionale delle Donne Antischiaviste, promossa da Lucretia Coffin Mott ed Elisabeth Cady Stanton: chiedono per le donne il controllo della proprietà e dei guadagni personali, la tutela dei figli, il diritto di voto

1853 A New York si tiene una grande convenzione per i diritti delle donne. Non solo si chiede il voto, ma si mette in discussione il ruolo della donna, delle istituzioni compresa quella del matrimonio, e il diritto di famiglia

1859 Nasce in Inghilterra l’Englishwoman’s Journal, uno dei primi giornali femministi.

1861 Dopo l’unità d’Italia, le donne lombarde - che sotto la dominazione austro-ungarica godevano del diritto di voto amministrativo per censo - presentano una petizione alla Camera per estenderlo a tutte le donne del Paese. Invece il nuovo Stato lo negherà anche a loro.

1866 In Inghilterra, la petizione presentata dal filosofo ed economista John Stuart Mill per il diritto delle donne al voto viene rifiutata dal primo ministro Gladstone. Si costituisce la National Society for Women’s Suffrage

1869 Le donne ottengono il voto nello Stato del Wyoming (USA)

1877 In Italia Anna Maria Mozzoni presenta al Parlamento una petizione per estendere il suffragio alle donne: ha inizio in Italia la battaglia per il suffragio femminile.

1888 Il Parlamento Italiano discute la proposta del voto amministrativo alle donne, per censo e capacità giuridica. Proposta respinta. Nasce l’International Council of Women, movimento suffragista internazionale.

1892 Il Partito Socialista tedesco a Erfurt assume nel suo programma il suffragio universale senza distinzione di sesso.

1893 Le donne ottengono il voto in Colorado (USA) e nella colonia inglese della Nuova Zelanda.

1901 In Norvegia le donne ottengono il voto municipale

1903 Nasce la Women’s Social and Political Union, guidata da Emmeline Pankhurst con le figlie Christabel e Sylvia, le cui militanti erano definite “suffragette”. La loro attività in Inghilterra sarà intensissima fino al 1917, anno in cui sarà soffocata dall’infuriare della prima guerra mondiale.

1906 In Italia, ancora una petizione presentata da Anna Maria Mozzoni e Maria Montessori per il suffragio femminile, definito da Giolitti “un salto nel buio”. Il movimento suffragista si organizza in Comitati pro-voto

1907 La socialdemocratica tedesca Clara Zetkin promuove la prima conferenza delle donne della Seconda Internazionale, appendice del congresso di Stoccarda, in cui il suffragio femminile è uno dei temi dominanti. In Finlandia le donne ottengono il voto: le prime in Europa. Le suffragette inglesi marciano sul Parlamento: saranno ammesse al voto municipale.

1908 La socialista Anna Kuliscioff si schiera a favore dell'estensione del suffragio femminile. In Danimarca le donne ottengono il voto amministrativo.

1910 La famosa “lite in famiglia “ tra Anna Kuliscioff e Filippo Turati per l'immediata concessione del diritto di voto e l'attesa di un momento più favorevole Lo Stato di Washington ammette le donne al voto. In Italia, esce il manifesto comune dei gruppi femministi per il diritto al voto.

1911 Nasce il “Comitato Socialista per il suffragio femminile” per iniziativa di Anna Kuliscioff, assieme alla sindacalista Maria Goia. Durante la rivoluzione democratica inCina le donne accedono alle scuole, ottengono la libertà di matrimonio, la partecipazione alla politica.

1912 Turati presenta un emendamento sul voto alle donne. Ma passa la legge Giolitti che estende il diritto di voto anche agli analfabeti uomini dai 30 anni di età ma lo nega alle donne. Le donne ottengono il voto in Oregon, Arkansas, Arizona (USA).

1913 Voto alle donne in Norvegia.

1914 Voto alle donne in Islanda

1917 In Inghilterra viene riconosciuto il voto alle donne ma solo a partire dai 30 anni. Nella Russia rivoluzionaria è riconosciuto il voto alle donne

1918 Il Congresso americano approva il XIX° emendamento, che riconosce il voto alle donne e che verrà ratificato da 36 Stati. In Germania la Repubblica di Weimar stabilisce per decreto il voto alle donne.

1919 Le donne ottengono il voto in Svezia. In Italia la Camera approva la legge per il suffragio femminile, ma la legislatura si chiude prima dell’esame del Senato.

1925 In Italia Mussolini concede il voto amministrativo ad alcune categorie di donne ma nel 1926, con l’istituzione del Podestà, lo toglierà a tutti.

1928 Le donne inglesi ottengono il voto politico.

1929 Voto alle donne in Ecuador e in Mongolia.

1930 Voto alle donne in Brasile.

1931 Anche in Spagna ed in Uruguay.

1934 Anche in Cile e a Cuba.

1935 Voto alle donne anche in India.

1936 Le donne ottengono il voto nelle Filippine.

1942 Diritto di voto per le donne nella Repubblica Dominicana.

1945 Finalmente, in Italia, il 31 gennaio viene emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferisce il diritto di voto alle italiane di almeno 21 anni; decreto che entra in vigore il 2 febbraio 1945.

1946 Il decreto n. 74 sancisce per le donne italiane di almeno 25 anni il diritto ad essere elette oltre che elettrici. Dal 10 marzo 1946 alle elezioni amministrative le donne sono candidate e votano: saranno elette le prime consigliere comunali e le prime donne sindaco. Il 2 giugno, le donne partecipano al Referendum Istituzionale tra monarchia e repubblica ed alle elezioni dell’Assemblea Costituente: saranno elette 21 donne su 556 membri. Le donne ottengono il voto in Albania, Cina, Giappone, Jugoslavia, Panama.

1947 Voto alle donne in Argentina, Birmania, Bulgaria e Venezuela.

1948 Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. Viene promulgata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: entrambe includono il principio di parità tra i sessi.

1951 Le donne ottengono il voto in Nepal e in Pakistan.

1952 Poi in Bolivia, Grecia e Libano.

1953 Voto alle donne in Messico e in Siria.

1954 Voto alle donne in Colombia.

1955 Anche in Etiopia, Ghana, Honduras, Nicaragua, Perù e Singapore.

1956 Riconoscono il voto alle donne Alto Volta, Cambogia, Ciad, Congo Brazzaville, Costa d’Avorio, Gabon, Guinea, Laos, Madagascar, Mali, Mauritania, Niger, Repubblica Centroafricana, Senegal, Vietnam del Sud, Togo.

1963 Anche le donne dell’Iran, Kenia, Libia e Malesia ottengono il voto.

1964 Diritto di voto anche per le donne di Afghanistan, Iraq, Malawi, Malta e Zambia

1965 Voto alle donne anche in Beciuania, Guyana, Lesotho.

1971 Le donne svizzere ottengono il voto in tutti i Cantoni, tranne che nell’Appenzell, dove solo grazie a una decisione del tribunale federale svizzero del 1990 viene imposto il diritto di voto per le donne a livello cantonale. SVIZZERA, NON MOLTO AVANZATA !!!

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