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Front
19 Dicembre 2022 - 14:42
Questo Natale c'è ben poco da essere allegri. Sono stati dodici mesi difficilissimi. Ci sembrava di aver imboccato la via d'uscita dalla pandemia. Ci pareva che la crisi economica potesse cominciare a ritirarsi. La guerra in Ucraina ci ha fatto ricredere, e non solo per il peso umanitario che si porta addosso da quando è cominciata, ma anche per i risvolti tremendi sull'economia dei paesi europei.
Risvolti che hanno preso da subito la forma delle impennate sulle bollette, e delle torsioni imprevedibili dei bilanci pubblici e privati, con effetti talvolta disastrosi. Forse, in questo momento, c'è solo una cosa da fare: "Sacrificare l'atmosfera delle feste in nome dei bilanci, dei servizi essenziali, della sostenibilità e dell'etica".
È l'espressione che compare in un annuncio pubblicato sul sito del Comune di Front. L'amministrazione lo ha scritto per informare i cittadini che, a malincuore, quest'anno le luminarie natalizie non saranno accese. Una decisione che dall'amministrazione descrivono come "dolorosa" e "difficile", ma necessaria per tenere in piedi il bilancio comunale.
Il centro di Front
Sia chiaro, non muore nessuno se per un anno il paese non si addobba di luminarie. Eppure, chi conosce la realtà dei piccoli paesi canavesani sa benissimo quanto si animino durante le feste natalizie. Prendono quasi un altro volto, si vestono a festa. Che quest'anno non succeda più mette un po' di malinconia.
Lo si capisce benissimo anche ascoltando il sindaco del paese, Andrea Perino, che sintetizza in un'espressione efficace la ratio della sua scelta: "Per una volta, in questo periodo, occorre fare gli amministratori e non i politici" dice. Leggasi: dobbiamo pensare a ciò che è meglio per il paese e non a ciò che potrebbe farci perdere o recuperare consenso.
"Qualcuno mi ha detto già: 'Eh, sindaco, però nemmeno le luci...'. Io ho spiegato la situazione, ho detto loro che avevano tutte le ragioni, ma che l'amministrazione aveva preso una scelta etica, magari anche sbagliando, ci può stare. Ma mi sembrava giusto andare anche incontro alle famiglie che non arrivano al 27 del mese per colpa della crisi. Mi sembrava ingiusto tenere tutto acceso in questa situazione".
Andrea Perino, sindaco di Front
Certo, "in un momento così triste - dice Perino - poteva avere senso anche accenderle, però ha prevalso il buon senso. Abbiamo preferito invitare la popolazione ad addobbare il paese con dei festoni o con decorazioni che non prevedessero consumo di energia".
Perino, per di più, alle luminarie ci ha sempre tenuto: "Io sono arrivato in amministrazione nel 2009, e fino a quell'anno le luminarie non si mettevano. Abbiamo cominciato a farlo noi". Quest'anno farà eccezione, sperando che sia l'ultimo. Perché quando i Comuni potranno accendere le luminarie senza sensi di colpa significherà che anche la crisi morderà di meno la nuca.
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