Il Movimento per la Vita Indipendente delle persone con disabilità ha rivendicato, fin dagli anni ‘60 il diritto all’assistenza personale. Gli assistenti personali vengono intesi come una figura simile ma distinta, per approccio e formazione, dal classico assistente domiciliare. Sono operatori che promuovono l’autonomia ed il benessere psico-fisico della persona con grave disabilità: le permettono di vivere in modo autodeterminato e di partecipare alla vita sociale al pari degli altri, compiendo con lei o al suo posto le azioni che la disabilità impedisce di svolgere in modo autosufficiente. Si tratta di persone preparate a rispettare i principi della Vita Indipendente, come appunto l’autodeterminazione e la libertà di scegliere liberamente come, quando e da chi farsi aiutare. Ad oggi, in Italia non c’è modo di reperire assistenti “preparati a rispettare i principi della Vita Indipendente”: la persona con disabilità deve districarsi tra le candidature di ex badanti — abituate a rapportarsi con target differenti — e iniziare da zero questa “preparazione”, non solo tecnica ma anche culturale. Nel territorio del Canavese poi non ne parliamo: chi cerca un assistente personale è spesso costretto a lunghi e faticosi colloqui che sovente si concludono in modo negativo da una o da entrambe le parti. Questo, fondamentalmente, è dovuto a due fattori: la dequalificazione che nel corso degli anni ha subito il lavoro della badante (diventando un lavoro che si fa perché non si trova altro) e la scarsa disponibilità di candidati preparati ad assistere persone con patologie anche gravi.UILDM, Famiglie SMA, Fondazione Clerici, Centro Clinico Nemo di Milano e ExpressCare hanno investito energie e fondi per colmare questo vuoto tramite corsi di formazione per assistenti personali di persone con disabilità, con contenuti specifici per questo target, distinguendosi così rispetto alla classica offerta formativa per generici assistenti familiari o per le cosiddette “badanti”. L’obiettivo è anche quello di contribuire a definire e dare dignità al mestiere di assistente personale. La formazione ruoterà attorno a due nuclei principali:1. Concetti chiave della Vita Indipendente, come il ruolo dell’assistente personale quale strumento fondamentale per la libertà e l’esercizio dei diritti umani delle persone con disabilità, nonché aspetti psicologici del rapporto tra assistente e assistito.2. Aspetti connessi a specifiche condizioni di salute, come le malattie neuromuscolari. Fermo restando che ogni persona con disabilità dovrà erogare una formazione specifica ai propri assistenti, appare utile che questi ultimi abbiano già nozioni di base su alcune attività, come ad esempio gestione di macchinari specifici, mobilizzazione, nutrizione eccetera. La definizione del programma formativo è iniziata nell’estate del 2019 e i suoi contenuti sono stati definiti attraverso un percorso di consultazione degli stakeholder — associazioni di persone con disabilità e di assistenti, centri medici e riabilitativi, enti formativi…Il corso, che nella sua prima fase è stato previsto per Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Sicilia e per il quale sono aperte le candidature, partirà a maggio e sarà erogato per la maggior parte in modalità online con due soli giorni in presenza — un sabato e una domenica— in una città, ancora in fase di definizione, delle quattro regioni coinvolte (per coloro che vivono in Piemonte la città prescelta sarà naturalmente in Piemonte). In questo modo verranno rispettate non solo le distanze previste per il contenimento della pandemia da SARS-CoV-2 ma il corso di formazione sarà cosi reso accessibile a tutti senza limitazioni geografiche. Oltretutto, i costi della trasferta verranno sostenuti in buona parte dalle associazioni di cui sopra con un buono spese una tantum.Per candidarsi al corso e per informazioni scrivere una e-mail a sociosanitario@clerici.lombardia.it
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