Cerca

In Italia 470mila dosi. Il piano vaccini entra nella Fase 1. Nessun obbligo

Archiviato il 'Vaccine day', con quasi 10 mila vaccinati in tre giorni, il piano nazionale entra nella cosiddetta 'Fase 1', quella cioè che prevede la somministrazione delle dosi agli operatori sanitari e sociosanitari e a personale e ospiti delle residenze per anziani, una platea di circa 2 milioni di persone. Questa mattina sono arrivati in 10 aeroporti italiani gli aerei Dhl con le 469.950 dosi di vaccino Pfizer che, entro domani, raggiungeranno i 203 siti di somministrazione nelle varie regioni. In molti casi il vaccino è già arrivato ed alcune strutture hanno anche cominciato la somministrazione. "Per il momento siamo in grado di vaccinare circa la metà degli italiani" vaccinabili, "ovvero circa 20 milioni, nei primi 6 mesi del 2021", dice Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. La ritardata consegna (per via dell'approvazione da parte dell'Ema) del vaccino di Oxford-AstraZeneca, su cui l'Italia aveva puntato molto, verrà compensata con la disponibilità di dosi aggiuntive di Pfizer e Moderna. In particolare, dice sempre Ricciardi, "dei 100 milioni di dosi Pfizer ulteriori opzionate dall'Ue, 13,4 milioni andranno all'Italia"; così, "avremo quasi 30 milioni di dosi Pfizer nei primi 6 mesi del 2021 invece dei 16 mln di dosi previsti". A queste dosi si aggiungono i 6 milioni di dosi previste da Moderna: "Con questi vaccini, si conta di vaccinare circa la metà degli italiani vaccinabili, perchè vanno ovviamente esclusi - conclude - tutti i minori di 16 anni per i quali non è prevista la vaccinazione". E mentre anche il Vaticano darà il via la prossima settimana alla vaccinazione anti-covid, con diecimila dosi che saranno somministrate alla curia romana (ma non sa sa ancora se anche a papa Francesco), di vaccino ha parlato anche il premier Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di fine anno, escludendone l'obbligatorietà e chiedendo "a tutti uno sforzo" per compiere quello che ha definito "un atto di solidarietà verso tutta la comunità nazionale". "Io stesso per dare il buon esempio - ha detto ai giornalisti - lo farei subito ma è giusto rispettare le priorità approvate dalle Camere". Il premier è anche tornato sul caso di Claudia Alivernini, l'infermiera minacciata e insultata sui social dopo essersi sottoposta al vaccino. "E' inaccettabile - ha detto -. Ancor più inaccettabile adesso che stiamo realizzando un piano vaccinale che consentirà di mettere in sicurezza il Paese". "Un atto odioso - gli ha fatto eco il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese - contro una persona che ha compiuto un gesto di civiltà che deve essere di esempio perché rivolto non solo alla tutela della sua salute ma anche a quella dell'intera popolazione". Intanto nelle Regioni, dove le prenotazioni per il vaccino si moltiplicano di ora in ora, è tutto pronto per la somministrazione delle dosi arrivate oggi e, già da domani, sarà attivo un sito web dedicato sul portale di palazzo Chigi per monitorare in tempo reale lo stato del piano vaccinale in tutta Italia. Ad oggi i vaccinati sono 9.803, oltre il 100% delle 9.750 dosi distribuite il 27 dicembre nel 'Vax Day' "in quanto, in alcune regioni - ha spiegato il commissario Domenico Arcuri - si è cominciata a somministrare anche la sesta dose per ogni fiala". E, dal 2021, la somministrazione potrà avvenire anche in farmacia, come previsto dalla legge di bilancio approvata dal Senato. Si tratta, ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, di un punto "molto importante, per il quale mi sono battuto, che consentirà di moltiplicare le opportunità di effettuare il vaccino, accelerando il percorso verso l'auspicata protezione di gregge". In manovra, inoltre, sono state stanziate "risorse per l'assunzione di 3 mila medici e 12 mila infermieri e assistenti sanitari - ha aggiunto Sileri - anche stranieri, come da me più volte auspicato". C'è attesa, infine, per il nuovo report dell'Istituto Superiore di Sanità che arriverà domani in mattinata. Con ogni probabilità non si parlerà dei colori, dato che l'Italia intera resterà rossa da domani all'Epifania - salvo il 4 gennaio arancione - ma si farà più il quadro della situazione epidemiologica nel Paese, con un'attenzione particolare alle regioni che preoccupano di più, come il Veneto.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori