Gli effetti dell'ondata di maltempo che sta flagellando il Centro-Nord cominciano a farsi sentire pesantemente su una larga parte di popolazione, alle prese da ore con gli effetti di frane, slavine, allagamenti e nevicate copiosissime. C'è anche un morto, uno scialpinista travolto da una valanga in Valle d'Aosta. A testimoniare la gravità della situazione è la richiesta avanzata dal governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha fatto sapere che chiederà lo stato di emergenza per i danni subiti, e questo nonostante il miglioramento generale di alcuni indicatori, tra questi il livello di allarme del fiume Reno, che nelle ultime ore ha allagato centinaia di ettari di campagne. In questo senso rimane emblematica la richiesta di aiuto lanciata dal sindaco di Argelato, nella Bassa Bolognese, che ha fatto sapere che dopo l'esondazione di ieri del fiume Reno a Castel Maggiore molte case e tante zone della provincia sono ancora sott'acqua. La giornata di oggi ha dunque archiviato un morto in Val d'Aosta: la valanga caduta sotto la Punta Ollietta ha ucciso uno sciatore - il 44enne Andrea Poggi di Milano - e lasciato miracolosamente illese due persone, subito recuperate dal Soccorso alpino. Un altro decesso, le cui cause sono in qualche modo legate agli effetti del maltempo, è stato registrato nei pressi di Bolzano, dove un anziano è stato investito dalla sua auto nel cortile di casa, probabilmente a causa della molta neve presente sul posto. Corposo il capitolo valanghe, che si sono succedute ancora in Trentino dove su tutto il territorio provinciale il grado di pericolo è rimasto tra il 'marcato' e il 'forte'. A conferma di ciò una valanga in mattinata ha invaso la strada di Passo Sella bloccando in auto alcuni turisti russi, portati al sicuro da una squadra dei vigili del fuoco giunta sul posto a piedi. A causa di due slavine è stata chiusa temporaneamente la statale 36 del Lago di Como, tra Madesimo (Sondrio) e Montespluga. Critica la situazione a Venezia, dove per il terzo giorno consecutivo si è registrata acqua alta, con una punta massima raggiunta nelle prime ore della giornata a 111 centimetri. Sono continuate le forti nevicate sulle vette delle Dolomiti, con quelle bellunesi coperte da oltre un metro mezzo di manto bianco oltre i 2 mila metri, ma anche nelle valli, con Cortina con 90 centimetri e Campolon (Altopiano di Asiago) a 1 metro e 20. Rimane lo stato di difficoltà, dopo la gravissima situazione di ieri, sulla A22 del Brennero: in direzione nord, ha fatto sapere l'amministrazione provinciale dell'Alto Adige, sono presenti ancora mezzi pesanti in sosta a cavallo fra la corsia ordinaria e quella di emergenza. Se la sono vista brutta due gemelli di 19 anni rimasti bloccati, a Capannori (Lucca), nell'abitacolo di un'auto finita in un canale, salvati da un intervento dai carabinieri. Uno di loro ha subito la perdita della milza e è ricoverato in prognosi riservata. La Protezione Civile nel frattempo ha confermato la situazione di allarme in alcune regioni: tra queste il Friuli Venezia Giulia, con allerta arancione per oggi e domani per rischio valanghe sulle aree montane; il Veneto, dove rimane forte l'attenzione nei bacini Alto Piave e Piave Pedemontano; la Toscana, dove è stato emesso un avviso in 'codice giallo' per maltempo su tutta la costa centro-sud per piogge e temporali; l'Emilia Romagna, dove l'allerta è passata da rossa ad arancione-giallo per il protrarsi delle piogge nella pianura emiliana orientale e per pericolo frane nei bacini idrici; e l'Umbria, dove, nonostante un generale miglioramento delle condizioni meteo, sono evidenti gli effetti delle piogge incessanti durate 36 ore con allagamenti e innalzamenti dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua. L'allarme meteo comunque non pare attenuarsi e nelle prossime dovrebbe interessare il Sud, in particolare Calabria e Sicilia, per le quali la Protezione Civile ha emesso per domani un'allerta gialla.
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