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09 Novembre 2017 - 10:23
Luigi di Maio
Imprenditori, lavoratori, pensionati, con un minimo comune denominatore: l'esser delusi dalla politica. Luigi Di Maio, archiviate le Regionali in Sicilia, prepara la lunghissima campagna elettorale per le Politiche. Una campagna che il candidato premier dovrà gestire all'esterno e all'interno del M5S e che lo vedrà, chissà per quante settimane, in giro per la Penisola. I dati del voto in Sicilia hanno visto due competitor, il M5S e il centrodestra, e un elettorato di centrosinistra che, complice il voto disgiunto, ha, sia pur solo in parte, dirottato la sua scelta su Giancarlo Cancelleri presidente. E lo schema, al ballottaggio di Ostia, potrebbe in qualche modo ripetersi: chi sceglieranno gli elettori del Dem Athos De Luca tra la pentastellata Giuliana Di Pillo e la candidata unitaria del centrodestra Monica Picca? L'impressione è che, nella città dell'exploit di CasaPound alla fine l'elettorato della sinistra possa parzialmente convergere proprio sul M5S. Ma Di Maio, in un post, prova ad allontanare qualsiasi ipotesi di asse o intesa politica. "I partiti hanno iniziato a tirarci per la giacchetta ma non facciamo alleanze con chi ha distrutto l'Italia. Non siamo né di destra né di sinistra, non andiamo a cercare i voti di destra o di sinistra", avverte, annunciando un tour che lo vedrà incontrare "il maggior numero di cittadini per coinvolgerli nel nostro progetto". Lo schema, insomma, potrebbe rimarcare quello siciliano, con una campagna giocata tutta tra vecchio e nuovo, nonostante il M5S governi già in diverse città. E, per tentare di ferire il centrodestra, con un occhio particolare agli impresentabili. "Con il Rosatellum che favorisce le ammucchiate, Berlusconi, Salvini e Meloni avranno gioco facile ad imbarcarne per il governo", attacca Di Maio sull'onda dell'arresto del neodeputato dell'Ars Cateno De Luca. La lotta all'astensionismo, quindi, sarà il "core business" del M5S nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, Di Maio riprenderà il suo tour internazionale provando ad accreditare il Movimento come forza di governo. Lo farà già lunedì, a Washington, dove incontrerà esponenti del Dipartimento Di Stato e tenterà di mantenere il M5S estraneo da qualsiasi accostamento al trumpismo, incontrando membri repubblicani e democratici del Congresso. Ma la campagna del M5S rischia anche di incrociarsi con i destini delle due sindache Virginia Raggi e Chiara Appendino. La prima sarà in tribunale - sulla richiesta di rinvio a giudizio per falso ideologico - il 9 gennaio, mentre sulla seconda pende l'indagine per omicidio colposo per i fatti di Piazza San Carlo. Un'indagine giunta al termine di un periodo tribolatissimo per la sindaca di Torino, che ha perso anche il suo braccio destro Paolo Giordana. E oggi alcuni rumors la descrivevano talmente provata dallo stress da pensare, addirittura, alle dimissioni. Ma, al momento, tali voci non trovano conferma nel M5S. "Ha tutto il nostro sostegno", sottolinea Di Maio mentre chi, tra i deputati piemontesi, ha avuto modo di sentila la descrive come "tranquillissima".
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