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07 Marzo 2017 - 17:25
Franco Gabrielli
"Nell'ultimo anno sono stati rintracciati 41mila stranieri in posizione irregolare, destinatari di un provvedimento di espulsione, ma solo 18mila sono stati effettivamente rimpatriati". Lo ha detto il Capo della polizia, Franco Gabrielli, in audizione alla commissione d'inchiesta sul sistema d'accoglienza dei migranti.
"La Commissione europea - ha ricordato Gabrielli - raccomanda un'azione più risoluta sui rimpatri ed il decreto da poco approvato si muove in questa direzione, innalzando il potenziale esecutivo delle misure espulsive".
Il prefetto ha poi stimato in "alcune centinaia di migliaia" gli irregolari presenti sul territorio italiano.
"Nel 2016 i fotosegnalamenti degli stranieri sbarcati si sono attestati sul 97% dei casi, mentre quest'anno, all'1 febbraio, siamo al 100%". Lo ha detto il capo della polizia, Franco Gabrielli, in audizione alla commissione d'inchiesta sul sistema d'accoglienza dei migranti.
L'obbligatorietà di sottoporsi al rilievo delle impronte, ha sottolineato Gabrielli, "è sancita dal diritto europeo, che concede 72 ore per il completamento delle operazioni ed è ribadita dal decreto legge da poco approvato che considera il rifiuto come sintomatico del rischio della fuga, fatto che legittima il trattenimento di questi soggetti nei Centri di permanenza per il rimpatrio". Bisogna, ha aggiunto, "eliminare l'illusione che l'obbligo al fotosegnalamento possa essere eluso".
"Noi abbiamo onorato gli impegni con l'Europa sui migranti, dall'apertura degli hotspot alle identificazioni, ma non mi sembra che l'Europa abbia rispettato gli impegni sui ricollocamenti. Tutti vengono a farci le pulci, ma noi i compiti a casa li abbiamo fatti, mentre l'Europa per l'ennesima volta ci ha lasciati in braghe di tela". Lo ha detto il capo della polizia, Franco Gabrielli, in audizione alla commissione d'inchiesta sul sistema d'accoglienza dei migranti.
Ma Gabrielli non ha critiche solo per Bruxelles. "Mi sembra - ha osservato - che si stanno cominciando a creare atteggiamenti repulsivi verso i nuovi Centri di permanenza per i rimpatri che devono esserne creati, uno per regione, per complessivi 1.600 posti. Da un lato - ha lamentato - si vuole che gli irregolari vengano espulsi, dall'altro non si vuole che i Centri per i rimpatri si facciano sui propri territori. Siamo il classico paese 'Nimby', ma tutti dobbiamo concorrere".
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