La politica prende le misure e si tutela sul possibile ritorno delle Province al voto, anche se teorico, delineando l'entrata in vigore delle Città metropolitane, punto cardine del ddl di riforma degli enti locali messo a punto dal ministro Delrio. E' spiegabile in questo modo, secondo gli addetti ai lavori, la decisione del governo - nello specifico da parte del Ministero dell'Interno - di far approvare oggi al Senato un emendamento alla legge di stabilità in cui si allungano i tempi al 30 giugno 2014 per la scadenza naturale delle Province, per le quali continuerà ad essere previsto il commissariamento (rispolverando in pratica l'articolo 12bis del dl 93 sul femminicidio, che a sua volta proroga quanto già fissato nella legge di stabilità 2013). Il puzzle della scomparsa finale dalla scena istituzionale delle Province tra qualche mese sarà ancora più chiaro, visto che il ddl Delrio, il 1542, verrà poi inglobato in un ddl costituzionale che di fatto cancellerà il termine 'Province' dal titolo V della nostra Carta fondamentale. Intanto prosegue in Commissione Affari Costituzionali della Camera l'esame degli emendamenti al testo, anche se con fatica visto che il numero archiviato lunedì scorso ammontava a poco meno di 900 (868) e che la quantità dei subemendamenti si è attestata a quota 400. Proprio questa massa di proposte sarebbe alla base, secondo l'Unione delle Province d'Italia (Upi), della sterzata che oggi il governo è sembrato dare. Come se, racconta più di un presidente di Provincia, in questo modo si sia cercato di allontanare le preoccupazioni sui tempi di approvazione del ddl Delrio, che il 2 dicembre dovrebbe approdare nell'Aula della Camera, con una deadline massima fissata al 31 gennaio 2014. Domani la Commissione Affari Costituzionali terrà un Ufficio di Presidenza per fissare le tappe di questi ultimi giorni, che per forza di cose saranno dedicati soprattutto alla scrematura degli emendamenti. Ma il dato di fatto vero, "anzi politico - precisa Elena Centemero (FI), relatrice del ddl Delrio insieme a Gianclaudio Bressa (Pd), che sostituisce momentaneamente Daniela Gasparini (Pd) - è che tutte le forze politiche del Parlamento, compresa Forza Italia, non vogliono le elezioni delle 54 Province che scadono nel 2014; dopodiché - aggiunge, la loro definitiva abolizione verrà sancita con la riforma costituzionale". Questa volta sulle Province, sottolinea la deputata azzurra, "la politica ha preso un impegno forte". Conferma il ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio che oggi, in un question time alla Camera, è tornato a spiegare che il ddl 'svuota Province' e il dl Quagliariello per la loro cancellazione dalla Costituzione porteranno "sostanziali risparmi" per le casse dello Stato. Non dimenticando di aggiungere che, "visto l'avvicinarsi della scadenza elettorale amministrativa, è necessario procedere con tempestività" all'approvazione dei provvedimenti.
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