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ROMA. Grillo-Salvini ai ferri corti. M5s in piazza contro Lega

ROMA. Grillo-Salvini ai ferri corti. M5s in piazza contro Lega

Dalle prove di alleanza anti-euro al muro contro muro. Fallito il tentativo di avvicinamento tra Beppe Grillo e Matteo Salvini, ora il M5s scende anche in piazza a Milano per protestare contro la manifestazione 'Stop invasione', promossa dalla Lega Nord. E lo fa aderendo ad una contromanifestazione che si svolge con la 'benedizione' di due noti simpatizzanti Cinque Stelle come Dario Fo e Fedez. Ad aderire è il Movimento di Milano e Lombardia che ha deciso di prendere parte al 'corteo-parade' contro il razzismo che vuole dire no "all'invasione delle camicie verdi e dei loro vecchi e nuovi amici dell'estrema destra di mezza Europa". L'iniziativa non è sponsorizzata dal M5s a livello nazionale ma vi dovrebbero partecipare, in forma personale, anche alcuni parlamentari. Ci mettono invece la faccia i consiglieri regionali della Lombardia e quelli comunali e di circoscrizione di M5S Milano: "Lo spirito 5 stelle è incompatibile con qualunque azione politica che abbia a fondamento la discriminazione e l'esclusione" annunciano. Di più: "Le politiche sull'immigrazione che la Lega Nord rivendicherà in piazza domani hanno dimostrato di essere antistoriche, antidemocratiche e inattuabili".

Un'ostilità che serpeggia in alcuni ambienti del M5s e che ora 'conquista' un certo spazio anche sul blog di Beppe Grillo. E' infatti la rubrica di notizie che 'gira' sul blog pentastellato che rivela un particolare interessante. L'angelo del fango che ha contestato Beppe Grillo a Genova sarebbe leghista. Gabriele Zanier, 22 anni, studente di Psicologia di Cogorno, è stato candidato in una Lista civica della Lega Nord in sostegno di Giorgio Beaud alle comunali di Chiavari nel 2011, rivela la rubrica Tze Tze. Intanto mentre il blog Grillo se la prende ancora contro la stampa, colpevole di aver dato spazio al contestatore di Grillo, Casaleggio annuncia di voler querelare Panorama per un pezzo che parla della destinazione delle risorse derivanti dalle restituzione dei parlamentari e in cui si "lascia intendere" che siano andate a imprese vicine al M5s. Ha invece una coda spiacevole la vicenda Bechis, la deputata torinese al centro della zuffa che si è verificata in occasione di una riunione dei parlamentari M5s. Ora viene ora presa di mira dai colleghi 'ortodossi' che minacciano una sua possibile espulsione.

L'accusa è la solita: quella di non rendicontare le spese.

Lancia la proposta il deputato Ivan della Valle: "Eleonora Bechis sul Fatto Quotidiano scrive 'Sfido qualcuno a dimostrare che io sia stata sfiduciata'. Che dite accettiamo la sfida?" scrive su Fb in un post sottoscritto anche dalla collega, sempre torinese, Laura Castelli, da Alberto Airola da Silvia Chimienti, Davide Bono e Chiara Appendino.

Interviene la Castelli: "il problema è che lei sul territorio non esiste...la gente che l'ha messa a Roma non sa neanche che faccia ha... andate a vedere la sua rendicontazione...è da aprile che non restituisce i soldi...direi che non è proprio in linea con il codice di comportamento...io la sfiducerei anche solo per questo". Alcuni attivisti chiedono di fare le cose 'per bene' e di farla sfiduciare dalla base. E Della Valle rassicura: "Assolutamente sì. Sarà la base a decidere, com'è sempre stato".

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