Sniffavano insieme cocaina, in un appartamento del centro di Asti, e per pagarsela rapinavano in strada donne anziane, una delle quali è morta per le ferite riportate cadendo mentre le strappavano la borsetta. Cinque persone sono state arrestate all'alba, in un blitz della polizia. Cinque balordi, tra cui due minorenni, un ragazzo e una ragazza, e una donna. Rapina aggravata, lesioni aggravate e, per la morte della donna, omicidio preterintenzionale le accuse a vario titolo nei confronti della banda, accusata di avere messo a segno almeno sete colpi nel mese di maggio. E' l'epilogo di una complessa indagine, coordinata dalla Procura di Asti e della Procura dei Minori di Torino. In manette sono finiti un 32enne, C. A., e il figlio quasi diciottenne; una diciassettenne, un altro uomo di 48 anni, B.E.C., e a ventenne, S.H.. Cinque complici, uniti dalla dipendenza dalla cocaina e dai precedenti penali. I malviventi erano soliti agire da soli o, al massimo, in coppia; tranne in un caso, quando insieme hanno truffato, picchiato col calcio di una pistola ad aria compressa e derubato un 25enne, che si era recato nel loro appartamento dietro la promessa di una prestazione sessuale. Lo stesso giorno, poche ore prima, la banda aveva assalito una donna di 78 anni in via Prandone. I malviventi le avevano sferrato un pugno in viso, rubato la borsa e l'avevano lasciata a terra ferita. Soccorsa da passanti e portata in ospedale, la pensionata non si è più ripresa ed è deceduta alcune settimane dopo in ospedale. La banda aveva poi colpito ancora, e per ben tre volte in una sola mattina: in corso Alfieri, dove è stato strappato lo zaino ad un 54enne; in un negozio di viale alla Vittoria, il titolare di 74 anni rapinato sotto la minaccia di una pistola; in corso Volta, dove è stato rapinato un 72enne puntandogli l'arma al petto. Erano missioni punitive, le loro, fatte per depredare vittime facili e ignare e per procurarsi denaro, che spendevano subito in droga. Le due ragazze, che si prostituivano mettendo annunci sui siti per appuntamenti destinando parte del ricavato all'acquisto dello stupefacente, sono accusate anche di omicidio preterintenzionale per la morta della settantenne. Ad incastrarli non solo le testimonianze raccolte dalla polizia, ma le riprese video delle telecamere di videosorveglianza cittadina e privata.
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