Sono arrivate ieri, intorno alle 18. Sono due statue di Igor Mitoraj lo straordinario artista franco-polacco fortemente legato all’Italia, scomparso nel 2014. Saranno in mostra in piazza Ottinetti da giovedì 21 luglio al 27 novembre, un modo eccezionale per celebrare "Ivrea capitale del libro". Sono Ikaria grande, opera del 2001, ed Hermanos, del 2010, entrambe in bronzoIkaria grande, imponente opera alta oltre 6 metri, si riferisce a uno dei miti che più hanno appassionato l’artista, quello del volo, che Mitoraj ha esplorato lungo tutto il suo percorso di ricerca. Hermanos, affonda le radici nel tema dei gemelli, diversi e uguali, desti e sognanti, separati ma comunque per sempre uniti. La mostra mette in luce il mito, punto di incontro tra la letteratura e l’arte, campo privilegiato del lavoro di Mitoraj. Il suo lavoro infatti affonda le radici nella tradizione classica e nel mito greco: una forma di resistenza, di difesa, di attaccamento “al bello” che oggi rappresenta più che mai un messaggio di speranza. Le opere di Mitoraj sono portatrici di un significato così profondo da superare il tempo e vanno ben oltre la loro presenza fisica: rappresentano un legame tra passato e futuro, tra lo scorrere del tempo e la permanenza della natura umana. L’inaugurazione e la conferenza stampa si terranno giovedì 21 luglio in Sala Santa Marta (ore 18,30). Dopo i saluti istituzionali del Sindaco, Stefano Sertoli, interverrà Costanza Casali, Assessore alla cultura, che con Luca Pizzi, componente dell’Atelier Mitoraj, ha curato la mostra, nonché Luca Beatrice in qualità di critico d’arte. Coordinerà il conduttore radiofonico Maurizio Di Maggio. A seguire è previsto il taglio del nastro in Piazza Ottinetti, allietato dalla melodia di famose arie d’opera interpretate da un pianista e da un tenore, poiché il Maestro aveva curato le scenografie e i costumi di scena di Manon Lescaut e Tosca per i teatri della Fondazione Puccini e dell’Aida per i Giardini di Boboli a Firenze. “Ospitare a Ivrea due opere di Mitoraj - commenta il Sindaco Stefano Sertoli - certamente più conosciuto per aver esposto in spazi immensi e aperti come la Valle dei Templi ad Agrigento o Piazza dei Miracoli a Pisa, costituisce una sfida importante per la nostra città. Sono sicuro che queste opere possano essere ulteriore occasione e motivo per portare visitatori a Ivrea in un periodo in cui si susseguono eventi di tutti i tipi”. “Ho voluto fortemente questa mostra in occasione di Ivrea Capitale del Libro, scegliendo la Piazza Ottinetti quale scenario – aggiunge l'assessore Costanza Casali - poiché è il cuore della conoscenza di Ivrea, in quanto sede della Biblioteca e del Museo Civico ed è il luogo in cui sorgerà la nuova biblioteca intesa in chiave moderna. La cittadinanza eporediese e tutti coloro che faranno visita alla città in questi mesi potranno godere di uno splendido museo a cielo aperto, un palcoscenico metafisico ove le opere monumentali avranno il loro giusto corollario e la bellezza e l’armonia, tanto care al Maestro, contribuiranno non solo a rendere Ivrea ancora più attrattiva, ma anche ad accrescere la curiosità e l’amore per la cultura. Mi piace inoltre sottolineare il rapporto che legava Mitoraj a Giorgio Soavi, art director di Olivetti, di cui ci rimangono oggi alcune lettere e il volume “Il sapore di quelle bocche” un originale dialogo-riflessione tra Soavi e le sculture dell’artista, rimaste sole, immobili nello studio vuoto”.Infine Luca Pizzi dell’Atelier Mitoraj sottolinea: “La scelta di Ivrea per questa mostra è motivata dal forte legate del Maestro Mitoraj con il mito e il mondo classico, che è alla base della letteratura. Riflettere su questo aspetto in quest’anno in cui Ivrea è Capitale italiana del libro è sicuramente importante, così come lo è porre in dialogo le arte e letteratura, due “mondi” della cultura strettamente legati tra loro”.
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