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Da martedì 11 maggio riparte il Cineclub Ivrea presso il cinema Boaro

Da martedì 11 maggio riparte il Cineclub Ivrea presso il cinema Boaro

Le nostre battaglie

Sospesa la programmazione il 24 ottobre scorso per effetto della chiusura di cinema e teatri, dopo diverse ipotesi di riapertura vanificate dall’andamento della pandemia e dalle misure per contenerla, martedì 11 maggio il Cineclub Ivrea riprende il filo interrotto della 59esima edizione. Un’edizione particolare, che era iniziata sei mesi dopo la chiusura anticipata della precedente stagione e in una situazione di emergenza sanitaria che aveva già modificato le forme della socialità e, tra queste, anche il modo di andare al cinema. Ma, come a settembre scorso, pur mettendo al primo posto la salute e adottando perciò rigorosamente tutte le precauzioni sanitarie legate alla pandemia, il Cineclub ritorna ora a proporre alla comunità locale la possibilità di “gustare” quel particolare “cibo per la mente e per il cuore” che è il cinema di qualità. Rinnovando così un appuntamento che non è esagerato definire parte della storia della comunità eporediese. Il programma riprende da dove si era interrotto e resta invariato anche nella successione dei titoli, ovviamente però con nuove date e una pausa estiva ridotta rispetto alle edizioni passate, arrivando alla sua conclusione il 1° dicembre. La prossima edizione, la 60esima, sarà così “speciale” anche per il suo insolito avvio: a gennaio del prossimo anno. Per le norme di sicurezza e di distanziamento tra le persone (che hanno notevolmente ridotto la capienza della sala cinematografica), resta il vincolo ad assistere di norma alla proiezione per la quale è stata sottoscritta la tessera. Il 4° spettacolo (alle ore 21.30 del martedì) finché sarà in vigore ilcoprifuocoserale verrà posticipato alle ore 19.20 del giovedì. Gli orari degli altri spettacoli restano immutati (alle ore 15.00, 17.10 e 19.20 del martedì e del mercoledì), salvo pochissimi casi di film di particolare durata, i cui orari subiscono variazioni di una decina di minuti (indicate nelle schede filmografiche). E' aperta la possibilità per non iscritti di ingresso a singoli spettacoli, ma condizionata dalla disponibilità di posti dopo aver garantito ai tesserati. Ripresa PROGRAMMA anno 2021 11, 12 e 13 maggio Le nostre battaglie di Guillaume Senez 18, 19 e 20 maggio Crescendo - #makemusicnotwar di Dror Zahavi 25, 26 e 27 maggio Mio fratello rincorre i dinosauri di Stefano Cipani 1 e 2 giugno The Farewell - Una bugia buona di Lulu Wang 8 e 9 giugno L'hotel degli amori smarriti di Christophe Honoré 15 e 16 giugno Judy di Rupert Goold 22 e 23 giugno L’anno che verrà di Mhedi Idir, Grand Corps Malade 29 e 30 giugno Sorry We Missed You di Ken Loach 6 e 7 luglio Dio è donna e si chiama Petrunya di T. S. Mitevska. 13 e 14 luglio Resistance–La voce del silenzio di J. Jakubowicz 20 e 21 luglio Gamberetti per tutti di M. Govare, C. Le Gallo 24 e 25 agosto Favolacce di Fabio e Damiano D'Innocenzo 31 ago e 1 settembre Le verità di Hirokazu Kore-eda 7 e 8 settembre Tre volti di Jafar Panahi 14 e 15 settembre Mai raramente a volte sempre di Eliza Hitman 21 e 22 settembre Il paradiso probabilmente di Elia Suleiman 28 e 29 settembre Criminali come noi di Sebastián Borensztein 5 e 6 ottobre Id - Imprevisti Digitali di B. Delépine, G. Kervern 12 e 13 ottobre Emma. di Autumn de Wilde 19 e 20 ottobre Non odiare di Mauro Mancini 26 e 27 ottobre I miserabili di Ladj Ly 2 e 3 novembre Georgetown di Christoph Waltz 9 e 10 novembre Easy Living – La vita facile di Orso e Peter Miyakawa 16 e 17 novembre Honey Boy di Alma Har'el 23 e 24 novembre Rifkin's Festival di Woody Allen 30 nov. e 1 dic. Parasite di Bong Joon-ho Profilo storico II Cineclub Ivrea, da quando è stato costituito nel 1962, ha programmato oltre duemila film. Il programma dura 9 mesi, da settembre a maggio, e prevede diverse proiezioni per due giorni alla settimana, attualmente presso il cinema Boaro di Ivrea. Un’iniziativa culturale che si propone di illustrare le nuove tendenze del cinema con pellicole di autori emergenti e opere che fanno fatica a conquistarsi uno spazio adeguato nelle logiche di mercato delle distribuzioni nazionali ed internazionali. Vale dunque la pena ripercorrere alcune tappe della sua storia. Nel corso degli anni cinquanta la Biblioteca Olivetti – settore allora di punta dei Servizi Culturali della società, all’interno dei quali operavano intellettuali, scrittori, giornalisti, designer ed esperti di comunicazione quali Paolo Volponi, Umberto Eco, Ottiero Ottieri, Renzo Zorzi, Ettore Sottsass e tanti altri, con la missione di realizzare il modello di fabbrica umanistica voluta da Adriano Olivetti - decise di varare due iniziative: la rassegna intitolata "II film della biblioteca"(che presentava per lo più documentari e film di intrattenimento) e "II cinema in fabbrica" che proponeva durante l'intervallo di mezzogiorno (che allora durava due ore circa) cicli di film "classici" e di impegno sociale e politico. Nel 1956 alcuni appassionati di cinema, in collaborazione con il Centro Culturale di Comunità, avviarono un cineclub "parallelo" che iniziò le proiezioni in un cinema cittadino. Dalla confluenza di queste tre iniziative, si costituì un gruppo promotore che il 4 giugno 1962, formò il suo primo consiglio direttivo. Ne facevano parte collaboratori del Centro Culturale Olivetti e del Centro Culturale di Comunità (il Movimento politico fondato da Adriano Olivetti), ma soprattutto giovani e giovanissimi appassionati di cinema e di spettacolo. La prima proiezione di quella stagione numero 1 fu “Ombre” di Cassavetes, al quale fece seguito un ciclo dedicato a René Clair, Sergej Eisenstein e ad attori allora quasi sconosciuti come Alec Guinness. Sin dalle sue origini, il Cineclub si definì come un "organismo di promozione culturale": l'obiettivo infatti non era soltanto quello di organizzare le proiezioni proponendo dei temi di riflessione, ma soprattutto sviluppare la “coscienza critica dello spettatore e la sua partecipazione attiva alla cultura cinematografica”, come era scritto nel primo statuto dell’organizzazione. Si decise così di ricorrere a due strumenti. Anzitutto, le "schede filmografiche" per illustrare le caratteristiche storiche e critiche di ogni pellicola. E poi venne il famoso “dibattito", organizzato nei locali del Centro Culturale Olivetti al fine di commentare le pellicole con la guida di esperti, giornalisti e storici del cinema. Nell’impostazione dei programmi venne inoltre adottata la scelta dei "cicli tematici", delle "Rassegne" dedicate a registi, dei "Ritratti" dedicati ad attori o a cinematografie innovative (quella ad esempio dedicata alla Nouvelle Vague francese organizzata nel 1974 ebbe un grande successo), che proponevano al pubblico i classici della storia cinematografica e contemporaneamente pellicole di recentissima produzione. In questa luce il Cineclub presentò al pubblico eporediese le opere di giovani registi dai nomi famosi, quali i fratelli Taviani, Michelangelo Antonioni, Pierpaolo Pasolini, Federico Fellini, Francois Truffaut, Jean Luc Godard e Andrej Tarkowsky. E, accanto agli incontri con i maggiori studiosi italiani di cinema (ricordiamo ad esempio le lezioni di cinema curate da Guido Aristarco, Adelio Ferrero, Ugo Casiraghi, Guido Fink, Gianni Rondolino, Giulio Cesare Castello, Ermanno Olmi, ecc.) venivano invitati ad Ivrea attori e registi portatori di nuove forme di espressione filmica: particolarmente affollati e vivaci furono gli incontri con Vittorio Taviani nel 1968, con Pier Paolo Pasolini nel 1974 e con Carlo Battisti l'anziano protagonista di "Umberto D." il film diretto da Vittorio De Sica. Tutte queste iniziative culturali trovarono nella creazione del "Cinestudio", una naturale diversificazione. Avviato nel 1977, la rassegna di film proponeva nei mesi estivi, quando la programmazione del Cineclub era in vacanza, opere e cicli tematici curiosi e rari, pellicole di registi esordienti, film di sperimentazione e di avanguardia, autori spesso assenti dai circuiti della distribuzione e talvolta persino trascurati dalle cineteche. È grazie al Cinestudio che il pubblico canavesano ha potuto conoscere ad esempio le opere di Theo Anghelopoulos, di Miklos Jancso, Brian De Palma e di Rainer Werner Fassbinder. Per non parlare del ciclo, presentato nel 1983, dedicato alle nuove tendenze del "Musical" americano. In questo scenario vanno citate anche alcune iniziative a latere, come la mostra del 1982, “Geografia del Cinema - Film di tutto il mondo in fotografia" e la Rassegna “40 anni di cinema Olivetti" che nel 1988 ha presentato, in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti, tutta la produzione cinematografica ed audiovisiva della Olivetti. Il presente ed il futuro del Cineclub è ancora tutto da scrivere. La programmazione di questi ultimi anni si caratterizza per alcune nuove tendenze. Sono innanzi tutto mutate le caratteristiche dei programmi. La cosiddetta "politica degli autori" si è integrata nella cosiddetta "politica dei generi", facendo spesso prevalere film che si caratterizzano per compiutezza formale, valori di linguaggio e suggestività nella rappresentazione visiva. In parallelo, vengono sempre più valorizzate le cinematografie emergenti in varie parti del mondo, mentre vengono proposti quei film che, malgrado i riconoscimenti avuti nei Festival, sono stati emarginati dalle sale cinematografiche. Insomma, il Cineclub arriva nel 2020 confermando la scelta di proporre film di grande valore culturale o filmico, rivolgendosi però non solo ai cinefili ma anche al grande pubblico. E’ grazie a questi cambiamenti e questa capacità di interpretare i tempi e il gusto del pubblico che il Cineclub, all’inizio sostenuto dal Centro Culturale Olivetti, dal 1995 è totalmente autonomo, sia come gestione sia come finanziamento.
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