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05 Febbraio 2015 - 11:53
Ivrea Ballurio Elisabetta
Quando ieri sera, quasi sul finire, il presidente del consiglio Elisabetta Ballurio Teit ha pronunciato quelle parole, scandendole bene una lettera dietro l'altra "C-O-M-M-I-S-S-I-O-N-E D-I I-N-D-A-G-I-N-E", poco c'è mancato che al sindaco Carlo Della Pepa non venisse un mezzo coccolone. Scuro in volto. Una mezza smorfia. Qualcosa di più e qualcosa di meno di un quarto d'infarto. Insomma: non se lo aspettava. E poi proprio sul Cic che tutti sanno essere una roba che solo a toccarla scotta, brucia, quasi ti divora. E poi proprio a lui!
Sì! Proprio a lui e proprio sul Cic. Considerando che era dai tempi del furto dei reperti storici al Guelpa che di commissioni d'indagini non se ne facevano, la presa di posizione di Ballurio non poteva non provocare mal di pancia in seno alla maggioranza, presente il vicesindaco Enrico Capirone tirato in causa dal consigliere Francesco Comotto per la posizione alquanto scomoda di componente del cda di CSI che al CIC deve quasi 300 mila euro, assente Valeria Franchetto il cui papà siede (toh guarda) nel cda del Cic. .
Inaspettata la proposta di "indagine" votata all'unanimità con tanto di applausi delle opposizioni. Scontato il silenzio della maggioranza, ivi compreso quello di Maurizio Perinetti, noto per essere uno che alla Ballurio non gliele manda certo a dire. Neanche un beh. Neanche di straforo. D'altro canto cosa avrebbe mai potuto dire per bloccare l'iniziativa? E poi di fronte ad una mezza dozzina di dipendenti tra il pubblico, pronti a riferire oggi in azienda, ogni attimo del dibattito, comprese le difese di un carrozzone da sempre considerato da tutti un poltronificio vero e proprio?
Come dire? Siamo alla frutta di un lungo percorso durato une legislatura e mezza. Ebbene sì! Si è rotto il Pd! Da un lato la vecchia classe dirigente (Della Pepa, Capirone, Perinetti, Sassano) dall'altra il nuovo che avanza (Ballurio, Dulla), in mezzo tutti gli altri. Ed è davvero un modo nuovo di governare, dove non esiste più nulla di scontato neanche le decisioni finali.
Per esempio sul Cic poteva andare, come tutti sanno, diversamente. E lo sanno i capigruppo, riuniti in sordina ieri sera, un'ora prima del consiglio, per rileggere una mozione diversa da quella che per due giorni avevano preparato. E' scoppiato un giallo, durato poco però. "E chi l'ha modificata? Qui c'è scritto che i capigruppo propongono ma questo non è il documento che abbiamo scritto noi...!", han subito stoppato Francesco Comotto, Alberto Tognoli e Pierre Blasotta.
Prima, nel documento elaborato sulla base dei pareri negativi di revisori e collegio sindacale, si diceva quel che poi si è detto e cioè che siamo al "collasso", quindi si prende tempo e si dà mandato al sindaco per chiedere al Cic un piano industriale serio, con la mozione "riveduta e corretta" si sarebbe sostenuto l'esatto opposto, che il Cic tutto sommato va meglio, che il nuovo management ha lavorato bene...
"Ma se l'unica cosa che han fatto per risparmiare è stato tagliare le tredicesime?" hanno inforcato in tanti.
La ciliegina sulla torta ce la mette Fabrizio Dulla: "O si fanno i tagli o Csi e Asl To4 devono garantire maggiori commesse. In caso contrario io il ripianamento non lo voto!"
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