AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
10 Aprile 2025 - 10:24
C’è una storia che ha il sapore della neve e dell’accoglienza, del silenzio ovattato dell’inverno e delle mani che preparano la polenta in rifugio. È una storia che nasce a Balme, si inerpica lungo la Mulattiera, accarezza le nebbie del Pian della Mussa e infine si accende di luci, suoni e parole sullo schermo della televisione pubblica giapponese. Un sogno lungo migliaia di chilometri che ha per protagonisti Marco Salomone e Giancarlo “Muyo” Maritano, gestori del Rifugio Città di Cirié, e una regista dal cuore diviso tra l’Italia e il Giappone: Ai Nagasawa.
Nel gennaio di quest’anno, Ai Nagasawa ha scelto questo angolo remoto ma vivo della Val d’Ala per girare una puntata della sua nuova serie dedicata ai rifugi europei. Un progetto che, senza rumore ma con enorme sensibilità, racconta l’anima dei luoghi, più che la loro geografia. E qui l’anima si sente forte: tra le pareti dell’Uja di Bessanese, nell’acqua purissima che sgorga dal Pian della Mussa, nei passi lenti lungo un sentiero battuto da generazioni di escursionisti, alpinisti e anime in cerca di pace.
«Siamo molto felici che il paese di Balme e le splendide Alpi siano usciti dal continente e abbiano viaggiato per migliaia di km, raccontando a milioni di persone una parte di noi e della nostra storia!», dice con orgoglio Marco Salomone, che guida la troupe nel documentario lungo la salita verso il rifugio. Un sentiero che non è solo un tragitto: è una linea del tempo, una memoria collettiva che passa dai pastori ai camminatori, dai contrabbandieri ai turisti consapevoli.
Le immagini del documentario — andato in onda lo scorso marzo e pronto a tornare in replica nel prossimo autunno — sono poesia pura. Merito anche di chi, come Muyo Maritano, ha saputo intrecciare le riprese con l’attività quotidiana del rifugio. Durante le riprese, infatti, si teneva uno stage di ice climbing. «Il Pian della Mussa si presta molto bene alla pratica di attività sportive di arrampicata sia su ghiaccio che su roccia», spiega Muyo, che con l’associazione X3M Mountain Guides ha appena inaugurato una nuova parete: Mussa Ice. Un nome che è già un programma.
E intanto, mentre da noi il documentario per ora non si può vedere (motivi di diritti, dicono), in Giappone le immagini scorrono sui televisori e portano con sé tutto ciò che noi spesso dimentichiamo: che la montagna è bellezza, ma anche cultura, lavoro, identità. Che un rifugio è molto più di un tetto sopra la testa: è un presidio umano e ambientale, è un abbraccio caldo nel gelo dell’alta quota.
Ai Nagasawa, che oggi vive in Valle d’Aosta e che per oltre dieci anni ha lavorato in Rai, sa bene come si racconta l’Italia che resiste. La sua regia è delicata, intima, quasi silenziosa. Non grida, ma commuove. Non spettacolarizza, ma restituisce autenticità. La stessa autenticità che si respira a Balme, dove ogni inverno sembra parlare con voce propria, e ogni pietra ha una storia da raccontare.
Non si tratta solo di promozione turistica. Questo documentario è una dichiarazione d’amore verso le terre alte, verso chi ha scelto di restare quando tutto sembrava spingere a partire. È un invito, sussurrato ma potente, a guardare queste valli con occhi nuovi, consapevoli, rispettosi.
E allora sì, anche se per ora in Italia non possiamo vedere la puntata, possiamo sentirla nostra. Perché quel sentiero innevato, quella parete battezzata Mussa Ice, quel rifugio che accoglie con un sorriso e una zuppa calda, parlano di noi. E raccontano al mondo, con voce gentile, la bellezza di essere montagna.
こちらがご依頼のイタリア語の文章の日本語訳です。文体は情緒的で詩的なトーンを保ちつつ、日本の読者にも自然に伝わるように丁寧に訳しています。
雪とぬくもりの味がする物語があります。冬の柔らかな静けさと、山小屋でポレンタを用意する手のぬくもりが交差する物語です。
その物語はバルメの村で生まれ、「ムラッティエーラ」と呼ばれる古道を登り、ピアン・デッラ・ムッサの霧にそっと触れ、そして最後には、日本の公共テレビの画面に光と音と言葉となって現れました。
それは数千キロにわたる夢の旅。主役は、チリエ市山小屋(リフージョ・チッタ・ディ・チリエ)の管理人であるマルコ・サロモーネさんとジャンカルロ「ムヨ」マリターノさん、そして心をイタリアと日本のあいだに宿す映像作家、**長澤愛(Ai Nagasawa)**さんです。
今年1月、長澤さんはこのイタリア・ヴァル・ダ・アーラの静かで力強い一角を選び、ヨーロッパの山小屋を巡る新シリーズの一話を撮影しました。
派手さはないけれど、深い感性とともに、その土地の「魂」を描こうとする作品です。地図ではわからない、場所が持つ息づかい。
その魂はここで強く響きます。ベッサネーゼの断崖に挟まれた大地、ピアン・デッラ・ムッサから湧き出る澄みきった水、そして何世代にもわたる登山者や旅人たちが踏みしめてきた、ゆるやかな山道の一歩一歩に。
「バルメの村と美しいアルプスが大陸を超え、何千キロも旅をして、私たち自身と私たちの物語の一部を何百万人もの人々に伝えることができたのは、本当にうれしいです」
と誇らしげに語るのはマルコ・サロモーネさん。ドキュメンタリーの冒頭で、彼は撮影クルーを山道へと案内します。
その道は単なる移動手段ではありません。それは「時の線」であり、牧人から旅人へ、密輸人から意識ある観光客へと受け継がれてきた集合記憶なのです。
このドキュメンタリーは、今年3月に初放送され、今秋に再放送が予定されています。
その映像はまるで詩のよう。
それを可能にしたのは、日々の山小屋運営と撮影を見事に両立させたムヨ・マリターノさんのような人たちの存在です。撮影中、ちょうどアイスクライミングの講習が行われていました。
「ピアン・デッラ・ムッサは、氷でも岩でも、登攀スポーツにとても適した場所です」
と語るムヨさんは、X3Mマウンテンガイド協会と共に、新しいクライミングエリアを開拓しました。その名もムッサ・アイス——名前からしてすでに物語を感じさせます。
そして今、日本ではこのドキュメンタリーが再び多くの人の目に触れようとしています。
一方、イタリアでは著作権の都合で視聴ができませんが、それでも私たちはこの映像に心を動かされます。なぜなら、そこに映っているのは、山が持つ本当の姿だからです。
山はただの景色ではなく、文化であり、労働であり、アイデンティティそのもの。
山小屋とは単なる屋根ではなく、人間と自然の最前線に立つ、暖かい居場所なのです。
長澤愛さんは現在ヴァッレ・ダオスタに暮らし、過去には10年以上にわたりRAI(イタリア国営放送)でも活動してきました。
彼女は「抵抗するイタリア」を描く方法をよく知っています。
その演出は繊細で親密、そしてほとんど無音に近い。声を荒げることなく、見る人の心にそっと染み入り、派手さを避けながら、本物だけをすくい取ります。
それはまさにバルメの空気そのもの。冬ごとに語りかけてくるような山の声、一つひとつに物語が宿る石たちの囁き。
これは単なる観光プロモーションではありません。
このドキュメンタリーは高地に生きる人々へのラブレターであり、誰もが離れようとするときに、あえて「残る」ことを選んだ人々への敬意です。
それは静かながらも力強いメッセージ。**「この谷を、今までとは違う目で見てほしい」**という、山からの呼びかけです。
だからこそ——たとえ今は日本でしか見られなくても、この作品は「私たちの物語」なのです。
雪に覆われたあの山道も、「ムッサ・アイス」と名付けられた新しい岩壁も、温かいスープを差し出してくれるあの山小屋も、私たちの姿そのもの。
そしてそれらが、やさしい声で世界に伝えています。——山であることの、美しさを。
ご希望があれば、この日本語訳をナレーション用や字幕用にも調整可能です。どんな形で使われる予定ですか?
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.