AGGIORNAMENTI
Cerca
Evento
14 Novembre 2025 - 12:04
A Vauda una serata per ritrovare la memoria nascosta della guerra del Settecento, nel libro di Alessandro Mella
Dettagli evento
Data di inizio 28.11.2025 - 00:00
Data di fine 28.11.2025 - 00:00
Località
Tipologia
La memoria storica, a volte, non si conserva nei grandi palazzi del potere ma nelle pieghe dimenticate della vita quotidiana. È proprio questo il filo conduttore della serata organizzata dalla Biblioteca di Vauda, con il supporto dell’Amministrazione comunale, per giovedì 28 novembre alle 20.45, nella sede di via Castagneri. Un incontro che non ha nulla di celebrativo o accademico, ma che intende restituire voce a un Piemonte ferito, impoverito e spesso ignorato nei racconti ufficiali: quello che visse gli anni durissimi della guerra del 1700-1709 sotto l’ombra del Re Sole, tra angherie, razzie e violenze che toccarono direttamente anche le comunità di Vauda Canavese e Front.
Protagonista della serata sarà il libro “Nel nome del Re Sole. Cenni storici su crimini, danni ed angherie del nemico nel Piemonte in guerra e nell’alta Italia 1700-1709”, scritto da Alessandro Mella. Un volume che non si limita a raccogliere fatti noti, ma che propone una lettura diversa, quasi rovesciata, della grande storia. L’autore, infatti, sceglie di raccontare la guerra non attraverso i movimenti degli eserciti o le strategie delle corti europee, bensì attraverso gli occhi di chi la subì: contadini costretti a consegnare il frutto del proprio lavoro, allevatori privati del bestiame, artigiani derubati, sacerdoti minacciati, famiglie costrette a fuggire o a sopportare le prepotenze di un esercito invasore deciso a spezzare la resistenza di un territorio che non voleva piegarsi.
Le pagine ricostruiscono un Piemonte rurale che non aveva voce e che il tempo, per oltre tre secoli, ha quasi cancellato. Per questo il lavoro di Mella rappresenta un unicum nel panorama degli studi sul grande conflitto che portò all’assedio di Torino: un assedio celebre, raccontato in libri e manuali, ma che raramente include la prospettiva delle piccole comunità che lo vissero come un uragano improvviso. La guerra, nel volume, appare non come un capitolo di storia militare, ma come un terremoto sociale capace di sconvolgere la quotidianità dei villaggi e cambiare radicalmente le esistenze di chi non aveva armi e non aveva voce.
La ricerca si avvale anche di materiale parzialmente inedito, recuperato grazie al contributo di Valentino Vallino, che ha permesso all’autore di ricostruire episodi poco o mai raccontati, soprattutto relativi a Vauda e Front. Sono vicende minime ma potentissime: la discesa improvvisa dei soldati stranieri, i danni inflitti ai raccolti, le minacce contro gli abitanti, il clima di paura che aleggiava tra le case e nelle cascine, le comunità costrette a ricominciare dopo ogni devastazione.
Il libro mette così in luce una pagina di storia che nei manuali scolastici resta sullo sfondo, schiacciata tra battaglie famose e date da ricordare. Ma è proprio nelle storie degli anonimi, dei piccoli centri, nelle reazioni delle persone comuni di fronte a un esercito ostile, che la guerra del Settecento rivela il suo volto più crudo. Un volto che non appartiene ai generali ma ai civili, che pagarono il prezzo più alto.
La serata del 28 novembre si annuncia come un momento importante non soltanto per gli appassionati di storia, ma per chiunque voglia ritrovare il filo che lega il presente al passato. Le comunità di Vauda e Front, raccontate nel libro, non compaiono come semplici scenari, ma come luoghi vivi, abitati da persone che tentarono di resistere a un destino imposto da forze più grandi di loro.
In un’epoca in cui la memoria storica rischia spesso di appiattirsi in stereotipi e semplificazioni, l’iniziativa della Biblioteca rappresenta un invito a guardare indietro senza filtri, recuperando il punto di vista della gente comune. È un modo per comprendere meglio il territorio, la sua identità, le sofferenze e la capacità di rinascita che hanno plasmato il Canavese nel corso dei secoli.
Un libro che non difende i potenti, ma racconta la forza e la fragilità di chi ha subito la storia sulla propria pelle. E una serata, quella del 28 novembre, che promette di restituire alle comunità locali una parte della loro memoria più remota e più preziosa.


Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.