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Dal Colle del Lys alle radici delle Alpi: la geologia raccontata nella Settimana del Pianeta Terra

Domenica 5 ottobre escursione con i geologi tra rocce del mantello e paesaggi unici, per rivivere 200 milioni di anni di storia

Dal Colle del Lys alle radici delle Alpi

Dal Colle del Lys alle radici delle Alpi: la geologia raccontata nella Settimana del Pianeta Terra

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Un viaggio nel tempo attraverso milioni di anni, dal fondo di un antico oceano fino alle vette delle Alpi. È l’esperienza che domenica 5 ottobre 2025 proporrà la Città metropolitana di Torino insieme ad Arpa Piemonte, nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra, giunta alla sua XIII edizione. Il geoevento, intitolato “Dalla Tetide alle Alpi attraverso il Colle del Lys”, invita i partecipanti a scoprire con occhi nuovi uno dei luoghi più suggestivi e simbolici del Piemonte. In caso di maltempo, l’appuntamento sarà rinviato al 12 ottobre.

Il Colle del Lys, a quota 1314 metri, collega la Bassa Valle di Susa con la Valle di Viù. Per molti è un luogo della memoria della Resistenza, custode di lapidi e monumenti che ricordano le vittime della lotta partigiana. Ma il colle è anche un parco naturale dal 2004, gestito dalla Città metropolitana per il suo valore paesaggistico e ambientale. Soprattutto, è un geosito di importanza straordinaria: qui passa un contatto tettonico che separa il mantello terrestre dalle rocce del fondale oceanico dell’antico oceano della Tetide, il bacino che circa 200 milioni di anni fa occupava gran parte dell’area oggi corrispondente al Mediterraneo.

L’escursione, lunga 9 chilometri con un dislivello di 150 metri, sarà guidata dai geologi di Città metropolitana e Arpa. Con linguaggio accessibile e osservazioni dirette sul campo, racconteranno come in questo tratto delle Alpi sia possibile leggere la storia di uno dei processi geologici più affascinanti: l’apertura dell’oceano ligure-piemontese, la sua scomparsa per subduzione e infine lo scontro fra continenti che ha dato origine alla catena alpina.

Il Colle del Lys conserva tracce evidenti di questi eventi. Le rocce di mantello, affioranti in loco, sono tra le poche in Europa a mantenere le caratteristiche originarie, mentre i versanti sono ricoperti da estesi detriti che rendono il paesaggio unico a livello alpino. Guardare queste rocce significa osservare porzioni profonde della Terra che raramente emergono in superficie. È anche un’occasione per comprendere i cambiamenti climatici che hanno interessato la regione in passato e quelli che oggi modificano equilibri e paesaggi.

Il percorso, classificato a bassa difficoltà, non richiede particolare preparazione tecnica, ma è indispensabile un abbigliamento da escursionismo con scarpe adeguate e pranzo al sacco. Al Colle sono comunque disponibili fontane e punti di ristoro. La scelta di un itinerario accessibile mira a coinvolgere non solo appassionati ed esperti, ma anche famiglie, scuole e cittadini curiosi di conoscere il proprio territorio con uno sguardo scientifico e culturale.

L’iniziativa si inserisce nella cornice della Settimana del Pianeta Terra, una manifestazione nazionale che dal 2012 punta a promuovere le geoscienze con eventi diffusi in tutta Italia: escursioni, laboratori, conferenze, attività per ragazzi. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico sull’importanza di leggere il territorio come una fonte di conoscenza, capace di raccontare sia la lunga storia geologica sia le fragilità ambientali del presente.

Il Colle del Lys, crocevia di natura, memoria e scienza, diventa così un’aula all’aperto dove è possibile unire il piacere di una camminata tra i boschi al fascino delle scoperte scientifiche. Non solo un’escursione, dunque, ma un’esperienza che lega paesaggio e identità, passato remoto e futuro delle nostre montagne.

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