Ore 18
Borrelli, 1.835 ammalati e 52 morti
Sono 1.835 gli ammalati per coronavirus in Italia, con un incremento di 258 persone rispetto a ieri. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. A questi vanno aggiunti i 149 guariti (66 in più rispetto a ieri) e i 52 morti (18 in più di ieri). Dai dati del Dipartimento risulta che i malati sono 1.077 in Lombardia, 324 in Emilia Romagna, 271 in Veneto, 51 in Piemonte, 34 nelle Marche, 18 in Liguria, 17 in Campania, 12 in Toscana, 9 in Friuli Venezia Giulia, 5 Sicilia, 4 Lazio, 5 Abruzzo, 4 Puglia, 2 Umbria, 1 provincia di Bolzano, 1 Calabria. Complessivamente i contagiati, comprese le persone guarite e le vittime, sono 2.036. Quanto ai tamponi, ne sono stati effettuati 23.345.
Anaao Emilia-Romagna, poche dotazioni sicurezza
"Fino alla settimana scorsa facevamo le visite ai pazienti praticamente senza neppure mascherine, perchè nonostante i protocolli nazionali le dotazioni di sicurezza mancavano. Adesso è arrivato qualcosa ma solo centellinando il materiale riusciamo a cavarcela. Di fatto non abbiamo né un numero sufficiente di operatori sanitari, né tute, occhiali e mascherine che bastino". Lo racconta Ester Pasetti, segretario per l'Emilia Romagna del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed e medico sul campo a Piacenza. In città, 15 chilometri da Codogno, e provincia i posti letto a disposizione in terapia intensiva sono solo 18. Per gli infettivi un centinaio. Ogni giorno, racconta Pasetti, "arriva da noi una quindicina di pazienti con polmoniti atipiche che prendiamo in carico". Nella zona le strutture sanitarie hanno deciso di chiudere alcuni reparti negli ospedali per organizzare un allestimento su misura e gestire i casi di contagio da nuovo Coronavirus. Diversamente che in Veneto, in Emilia-Romagna, dove sono stati registrati 335 casi totali di Coronavirus, non ci sono specialisti a cui attingere: "Già nel 2009 servivano 250 specialisti - dice Pasetti - e adesso stiamo in queste condizioni, ma non abbiamo disponibilità".
668 casi confermati da Istituto Superiore Sanità
Il numero dei tamponi complessivamente effettuati è di oltre 23.300 mentre il numero dei casi positivi confermati dall'Istituto Superiore di Sanità è di 668. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus.
309 tende per i controlli davanti agli ospedali
Sono 309 le tensostrutture montate fuori dall'ospedali italiani per permettere un triage ai casi sospetti di coronavirus, limitando il rischio di contagio, e permettendo di organizzare percorsi protetti pazienti. La separazione dei due percorsi facilita l'attività del personale, abbreviando i tempi necessari alla presa in carico. Le tende per il triage infettivologico sono una delle disposizioni dell'Unità di crisi della Protezione civile e servono ad accogliere solo i pazienti con sintomi sospetti: tosse, febbre, difficoltà respiratorie. Un esercito di 1.735 persone si e' aggiunto agli organici sanitari: 1000 volontari della Protezione Civile piu' 735 delle forze armate e polizia.
Nuovi contagi, 40% ricoveri,10% terapia intensiva
Le nuove persone contagiate dal Coronavirus asintomatiche o con sintomi lievi in isolamento domiciliare rappresentano il 50% degli ammalati, a fronte del 40% ricoverato con sintomi e il 10% in terapia intensiva. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza coronavirus.
In Veneto arrivano strutture ospedaliere mobili
In arrivo in Veneto strutture ospedaliere mobili con moduli e assunzioni regolari di medici per affrontare l'emergenza Coronavirus. L'autorizzazione alla Regione per le tensostrutture, si è appreso, è arrivata dal governo e dovrebbe consentire di approntare circa 60 posti letto in più rispetto ai 484 di terapia intensiva e ai 145 per malattie infettive disponibili al momento nella regione. "Per quanto riguarda le assunzioni - spiega Adriano Benazzato, segretario per il Veneto del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed - abbiamo una graduatoria con circa 800 specialisti in attesa di chiamata, oltre a 377 specializzandi". "L'epidemia è scoppiata dieci giorni fa nel giro di un fine settimana - sottolinea - sul numero dei camici bianchi siamo in sofferenza, c'è bisogno sia di medici di base che di ospedalieri, tenendo in conto sia la quantità di casi, sia il fatto che anche tra gli operatori sanitari vi sono contagi". In Veneto, secondo l'ultimo bollettino della Regione, i casi confermati di Coronavirus sono saliti a 273, 8 in più rispetto alla rilevazione precedente. Il focolaio di Vo' Euganeo rimane quello più numeroso con 88 casi.
Positivo paziente ricoverato a Tortona
E' risultato positivo al test del COVID-19 'Coronavirus' - come comunicato ufficialmente dal Comune di Tortona (Alessandria) - il paziente ricoverato da sabato scorso in terapia intensiva nell'ospedale cittadino. Pronto Soccorso e il reparto dove il paziente era stato inizialmente ricoverato rimangono al momento chiusi per motivi precauzionali. E' il primo caso in provincia di Alessandria dall'inizio dell'emergenza.
Ore 17
Modà rinviano tour nei palazzetti a ottobre
Anche i Modà rinviano il loro tour, a seguito delle disposizioni legate all'emergenza sanitaria in Italia, legata alla diffusione del coronavirus. Il partenza del "Testa o croce tour" della band capitanata da Kekko Silvestre era prevista per il 6 marzo da Catania. Rimane invariata la data speciale all'Arena di Verona il 2 maggio.Queste le nuove date del tour:2 e 3 ottobre Catania (recupero del 6 e 7 marzo); 6 ottobre Reggio Calabria (recupero del 17 marzo); 9 e 10 ottobre Bari (recupero del 13 e 14 marzo); 13 ottobre Eboli (recupero del 10 marzo); 12 dicembre Roma (recupero del 20 marzo); 18 e 19 dicembre Assago (MI) (recupero del 28 e 29 marzo). I biglietti rimarranno validi per le nuove date.
Ore 16
Cirio, solidarietà ad assessore Lombardia
Solidarietà alla Giunta regionale lombarda, colpita dal ricovero dell'assessore allo Sviluppo sostenibile Alessandro Mattinzoli, arriva dal governatore del Piemonte, Alberto Cirio. "Mi spiace - ha affermato Cirio, rispondendo ai giornalisti a Torino - per quello che sta accadendo. Nel momento in cui si devono prendere decisioni importanti, certamente è un elemento che non aiuta. Come ho dato la mia solidarietà al presidente Fontana, la estendo a tutta la Giunta regionale della Lombardia". "Ma abbiamo anche un modo più concreto di essere solidali - ha aggiunto Cirio - perché le gestione delle camere di terapia intensiva o la si affronta in un'otica nazionale o si rischia di mandare qualche Regione in affanno. Tutti insieme dobbiamo fare il massimo per garantire il sostegno di chi ne ha bisogno". Interpellato sull'opportunità di fare il tampone ai componenti della Giunta Fontana, Cirio ha detto che "chiunque abbia i sintomi o sia entrato in contatto con qualcuno colpito dal virus deve fare il test, che sia o non sia un assessore".
Assessore Liguria, stop dileggio verso turisti
"Capisco che alcuni abbiano bisogno di esorcizzare la preoccupazione per il Coronavirus con reazioni un po' sopra le righe, ma non sono tollerabili la discriminazione e il dileggio verso i turisti di altre regioni che ho visto in questi giorni sui social". Lo scrive in una nota l'assessore regionale al turismo Gianni Berrino riferendosi a alcuni messaggi di scherno nei confronti di turisti lombardi e piemontesi apparsi sui social "Faccio mie le parole di condanna già espresse dai sindaci di Riva Ligure e San Lorenzo al Mare, che hanno visto associati i nomi dei loro splendidi paesi, che vivono di turismo, a stupide provocazioni che non hanno nulla a che vedere con la nostra cultura dell'accoglienza - scrive Berrino -. Piemontesi e lombardi sono i benvenuti in Liguria, come sempre. Bisogna pensare al danno che si può causare alla nostra regione, ai molti operatori turistici che stanno passando un momento di difficoltà e per i quali abbiamo chiesto misure straordinarie al Governo: dovremmo essere tutti solidali con loro, fin nei comportamenti personali, perché dal loro lavoro dipende molto della nostra economia. Le autorità sanitarie hanno il compito di definire le restrizioni alla mobilità individuale, che riguardano solo i residenti in zone circoscritte e non in regioni intere. Abbiamo il dovere civico - conclude Berrino - di favorire la buona informazione e di non alimentare la diffidenza che nasce da generalizzazioni senza fondamento".
Asl Asti, stop ad accesso diretto radiologia
Da domani 3 marzo sarà sospeso, fino a data da destinarsi, l'accesso diretto alle prestazioni radiologiche all'ospedale di Asti, a Nizza Monferrato e San Damiano. Lo ha deciso l'Asl locale, in base delle indicazioni regionali che prevedono limitazioni di afflusso negli uffici pubblici e nelle strutture sanitarie. Le prenotazioni dovranno essere fatte al telefono o di persona nei centri unici di prenotazione e nelle farmacie. Variazioni sulle modalità di prenotazione anche per tac e risonanze magnetiche, che andranno fissate tramite email (
prenototacrm@asl.at.it), al telefono o via fax.
Ance, subito interventi per liquidità imprese
"Le imprese hanno bisogno di essere supportate per far fronte a questo ulteriore momento di difficoltà che interessa l'intera economia mondiale". Così il presidente dell'Ance Piemonte e Valle d'Aosta, Paola Malabaila, al termine dell'incontro con il presidente della Regione Piemonte Cirio e le associazioni datoriali e sindacali per gli effetti dei recenti fatti sull'economia regionale. "Come abbiamo proposto unitamente alle altre associazioni - conclude Malabaila - in questo momento di particolare debolezza per il settore e per le imprese, occorre attivare misure a sostegno della liquidità del sistema prevedendo la moratoria su tutti i finanziamenti. Ora più che mai occorre superare gli ostacoli burocratici e mettere in condizione le imprese di programmare nel lungo periodo rendendo gli incentivi, nazionali e regionali, stabili" .
Galli, poche speranze di chiudere in tempi brevi
Ci sono poche speranze che l'epidemia di coronavirus SarsCov2 in Italia possa esaurirsi in tempi rapidi: lo rileva l'infettivologo Massimo Galli, dell'Università di Milano e primario dell'ospedale Sacco, sulla base delle analisi epidemiologiche finora condotte in Cina, in particolare nella città epicentro dell'epidemia, Wuhan. "I modelli matematici fatti su Wuhan e applicati alla situazione in Italia non ci danno speranza di chiudere la storia in tempi brevi", ha rilevato Galli. "Rispetto a Wuhan forse in Italia le misure restrittive sono state poste in atto in modo più tempestivo, anche se - ha osservato ancora - siamo stati addirittura criticati per le misure adottate prima sui voli in arrivo dalla Cina e poi per il contenimento nelle zone colpite". Il prossimo passo, ha concluso, è arrivare rapidamente a definire quanto estesa è stata l'epidemia nella zona rossa in Lombardia e se altri casi sono stati generati dai primi registrati.
Attivabili subito altri 1000 posti rianimazioni
I posti letto nelle terapie intensive italiane "potrebbero essere aumentati, in tempi brevi, di altre 1.000 unità, ovvero del 20%, poichè le rianimazioni sono dotate di spazi che possono essere implementati con nuovi posti letto in caso di necessità". Lo afferma all'ANSA il presidente della Società italiana di medicina di emergenza e urgenza (Simeu), Salvatore Manca, rilevando come ora "il rischio è che i posti attualmente disponibili in rianimazione vengano saturati rapidamente per l'emergenza coronavirus". Tuttavia, avverte, "andrebbero di pari passo acquisiti nuovo personale ed apparecchiature". Nelle terapie intensive - i cui posti letto sono stabiliti a livello nazionale sulla base della popolazione residente - è presente un infermiere ogni 2 posti: "Il numero degli infermieri potrebbe essere aumentato abbastanza celermente - spiega - poichè vi è oggi una quota di infermieri neo-laureati ma disoccupati che potrebbe essere subito impiegata. Più difficile, far fronte alla carena di medici rianimatori". Come "ultima ratio - rileva - si potrebbe pensare a presidi ad hoc da allestire come rianimazioni". La soluzione più rapida per sopperire alla carenza di medici rianimatori, osserva Manca, "è impiegare gli specializzandi agli ultimi anni di specializzazione, ma la questione va affrontata in modo stabile alla radice e non solo sull'onda dell'emergenza attuale. La soluzione vera sta infatti nell'aumentare il numero dei posti nelle scuole di specializzazione per l'Emergenza-urgenza". Se poi la situazione in Italia dovesse peggiorare rapidamente e fosse necessaria una rapida disponibilità di ulteriori posti in rianimazione, "in ultima ratio - afferma Manca - si potrebbero identificare presidi ospedalieri da attrezzare esclusivamente come terapie intensive. Si tratterebbe cioè di identificare reparti i cui pazienti possono essere spostati o con maggiore disponibilità di posti letto da dedicare a questa emergenza". Quanto all'organizzazione che gli ospedali si stanno dando per fare fronte al diffondersi del nuovo coronavirus, "la quasi totalità, ormai, si è dotata di un triage differenziato iniziale: il triage per la valutazione dei sintomi viene fatto cioè prima di entrare in ospedale, in tende allestite dalla Protezione civile o in ambulanze ad hoc oppure in sale separate. Chi ha sintomi sospetti per il SarsCov2 viene quindi indirizzato ad un accesso differenziato per entrare in ospedale. Successivamente, i pazienti vengono all'occorrenza ricoverati nei reparti di malattie infettive oppure, laddove non fossero presenti tali reparti - conclude Manca - in stanze singole in ale ospedaliere definite per evitare ogni contatto con altri pazienti".
Albergatori, video #TorinoMustGoOn
Le associazioni di categoria del comparto turistico-ricettivo - Federalberghi Torino, Gruppo Turistico Alberghiero -Unione Industriale di Torino, Asshotel - lanciano con la Camera di commercio il video emozionale #TorinoMustGoOn per invitare i torinesi e i turisti a reagire al clima di paura generato dalla diffusione del Coronavirus in Italia. Il video, realizzato dalla società Immodrone, riassume in 40 secondi la bellezza e i punti di forza di Torino per lanciare un messaggio positivo dopo una settimana caratterizzata dalla chiusura di musei, cinema, teatri, dal rinvio della partita Juventus-Inter e dalla pioggia di disdette nelle prenotazioni alberghiere. Galli, si registrano contagi di 1-2 settimane fa I numeri crescenti dei casi di coronavirus che si stanno registrando in questi ultimi giorni riguardano contagi avvenuti una o due settimane fa: "Stiamo registrando cose accadute in passato", ha detto all'ANSA l'infettivologo Massimo Galli, dell'Università di Milano e primario dell'ospedale Sacco. "La mia impressione - ha aggiunto - è che i casi che stiamo vedendo ora in Lombardia siano la registrazione di contagi avvenuti nell'arco delle ultime settimane". I prossimi giorni sono inoltre cruciali per "capire se ci sono stati o se ci saranno altri focolai in Italia, indipendenti o dipendenti da quello lombardo: questo - ha rilevato Galli - sarà un elemento di importanza fondamentale".
Disponibili 6.600 posti in 80 caserme
Nel caso fosse necessario reperire strutture per fronteggiare l'emergenza coronavirus, sono già disponibili circa 80 caserme, per un totale di 6.600 posti letto. Le strutture, secondo quando apprende l'ANSA, sono state messe a disposizione su tutto il territorio nazionale dalla Difesa dopo una verifica delle disponibilità da parte del Comando operativo di vertice interforze. L'ex ospedale militare Baggio, a Milano, aprirà domani, dopo i lavori di adeguamento realizzati anche in collaborazione con gli specialisti del policlinico militare 'Celio' di Roma. La struttura alla periferia del capoluogo lombardo dispone di circa 50 posti letto. Una sessantina, invece, sono quelli di una struttura dell'Aeronautica a ridosso dell'aeroporto di Linate, anch'essa messa a disposizione per l'emergenza. Discorso analogo per gli alloggi dell'Aeronautica militare di San Damiano, a Piacenza, come era stato annunciato già nei giorni scorsi. Il Comando operativo di vertice interforze ha anche individuato alcune strutture da impiegare eventualmente per la messa in quarantena, in varie parti d'Italia: tra queste, la base logistica di Colle Isarco (Bolzano) e quella di Roccaraso (L'Aquila) dell'Esercito, le basi dell'Aeronautica di Taranto, Trapani Birgi e Decimomannu (Cagliari).
Svizzero positivo, 2 frontalieri italiani a casa
E' in isolamento un trentenne svizzero del Canton Vallese positivo al test del coronavirus. Lo dicono le autorità elvetiche. L'uomo, le cui condizioni sono considerate buone, è all'ospedale di Sion Il trentenne era in stretto contatto con due colleghi italiani che lavoravano in un cantiere nell'Alto Vallese. Si tratta di due frontalieri che risiedono in Val d'Ossola, che sono stati invitat' a rimanere a casa. L'ospedale di Sion è stato in grado di eseguire test per rilevare il coronavirus. Da allora sono stati rilevati tra 25 e 30 casi. Solo quello del paziente dell'Alto Vallese è risultato positivo.
Ore 15
Disponibili 6.600 posti in 80 caserme
Nel caso fosse necessario reperire strutture per fronteggiare l'
emergenza coronavirus, sono già disponibili circa 80 caserme, per un totale di 6.600 posti letto. Le strutture, secondo quando apprende l'ANSA, sono state messe a disposizione su tutto il territorio nazionale dalla Difesa dopo una verifica delle disponibilità da parte del Comando operativo di vertice interforze.
Chiedo Ue sospenda norma aiuti Stato
"A Bruxelles chiederò la sospensione della normativa sugli aiuti di Stato, quando mi lasceranno andare perché da italiano vengo interdetto dalle strutture del Parlamento europeo ancora per una settimana. Ho già fatto tutte le mie rimostranze formali sia al Governo, sia al Parlamento Ue, spero ci ripensino: Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. "Da Bruxelles dobbiamo avere due cose: da una parte la sospensione della normativa sugli aiuti di Stato, perché i soldi se ci sono bisogna darli a chi ne ha bisogno; dall'altra che ci autorizzano l'ennesima rimodulazione del Fesr, la terza in otto mesi, per finanziare un grande piano straordinario di rilancio dell'immagine del Piemonte. In Piemonte si sta bene, si mangia bene, c'è la possibilità di essere sani e vivere felici e lo vogliamo comunicare a tutto il mondo. Ed è il motivo per cui all'Expo Dubai ci saremo".
Presidi, Enti locali paghino sanificazioni scuole
Le spese per le sanificazioni straordinarie dovrebbero essere a carico degli enti locali, mentre per le agenzie di viaggi che non applicano il diritto di recesso l'invito è di rivolgersi direttamente all'Avvocatura dello Stato. Sono alcuni delle indicazioni espresse dall'Associazione Nazionale Presidi che in una nota ha cercato di fare "chiarezza" su alcuni punti dopo l'emanazione del decreto del 1 marzo sul Coronavirus. "Per quanto riguarda le richieste, pervenute alle scuole da più parti, - scrive l'Associazione Presidi - di provvedere a operazioni di sanificazione straordinaria, riteniamo che queste debbano essere effettuate a spese degli enti locali e con personale specializzato". Per quanto riguarda i viaggi di istruzione, il divieto disposto dal Dpcm fino al 15 marzo, stabilisce che il diritto di recesso può essere esercitato e "qualora l'agenzia non intenda attenersi a tale disposizione - spiega l'Anp - la scuola deve limitarsi a trasmettere gli atti all'Avvocatura di Stato affinché sia questa ad adire le vie legali". L'Anp è "in ogni caso a disposizione degli iscritti, anche avvalendosi dei legali di nostra fiducia". Per quanto concerne la riammissione alle lezioni dopo un'assenza superiore ai cinque giorni, riteniamo "di dubbia applicabilità la disposizione" perché "il dirigente che si trova a decidere sulla riammissione degli alunni assentatisi per più di cinque giorni non può conoscere la causa dell'assenza, in mancanza di una certificazione medica che andrebbe comunque presentata. Su questo specifico punto, abbiamo inoltrato al Ministero una richiesta di modifica del testo del decreto". I presidi ritengono, inoltre, che "nelle regioni in cui le lezioni proseguono regolarmente, i Pcto (alternanza scuola-lavoro ndr) debbano parimenti svolgersi con regolarità. Anche su questo abbiamo inoltrato al Ministero una precisa richiesta". Sull'attivazione di modalità di didattica a distanza, "osserviamo che tale disposizione - affermano - è sostanzialmente un semplice auspicio in quanto, tranne per poche e lodevoli realtà, non è stata adeguatamente sperimentata e praticata negli anni. Inoltre, la convocazione del collegio dei docenti che allo stato è fattibile solo 'in presenza', sembra in contrasto con la misura generale che invita a limitare eventi aggregativi". "Per le attività di formazione e aggiornamento,di interesse per i neodirigenti scolastici ma non solo per questi, riteniamo che l'Amministrazione - concludono - debba applicare la Direttiva n. 1/2020 del Dipartimento della Funzione Pubblica che invita a privilegiare modalità telematiche o tali da assicurare, in considerazione del numero dei partecipanti, un adeguato distanziamento come misura precauzionale".
Medici, 150 in rianimazione in Lombardia
"In Lombardia i ricoverati in terapia intensiva per il coronavirus sono circa 150, tra cui il 'paziente numero uno', il 38enne ancora in rianimazione al Policlinico San Matteo di Pavia. Quattro sono in Ecmo, ovvero il loro sangue è ossigenato all'esterno del corpo". A spiegarlo all'ANSA è Cristina Mascheroni, presidente Aaroi-Emac Lombardia, l'associazione degli anestesisti e rianimatori ospedalieri. "Trasformando le terapie sub intensive in terapie intensive sono reclutati più posti in rianimazione rispetto ai 600 che avevamo inizialmente. Adesso ne abbiamo circa 900 e si sta chiedendo aiuto al privato accreditato. Garantiamo i pazienti con patologie tempo-dipendenti, come i cardiologici, neurochirurgici o con sepsi. Ma abbiamo interrotto tutte le attività programmate chirurgiche e ambulatoriali". In 22 anni di professione, "non ho mai visto un'emergenza simile, dobbiamo stare attenti affinché quel che vediamo qui non si ripeta in altre regioni che potrebbero avere meno risorse per far fronte a uno stress di questo tipo"
Kluge (Oms), colloqui con ambasciatori per misure
Il nuovo coronavirus "non si ferma ai confini. Con i colleghi dell'Oms, stamani abbiamo parlato con gli ambasciatori dei Paesi della Regione europea circa la necessità do misure congiunte per controllare e prevenire la diffusione del virus". Lo afferma in un tweet il direttore Europa dell'Oms, Hans Kluge che in un altro tweet si congratula inoltre con il ministro della Salute Roberto Speranza per "la leadership, la trasparenza e la collaborazione". Ciò, afferma, "aiuta la riposta contro il Coivid-19 in Europa e nel mondo". Ore 14
Anaao, servono più posti in terapia intensiva
Nei reparti di terapia intensiva e malattie infettive serve un numero maggiore di posti letto, dicono gli operatori sanitari, specialmente nelle zone della Lombardia, del Veneto e dell'Emilia Romagna dove si è diffuso il Covid-19. "Attualmente in tutt'Italia ci sono 5.100 posti letto in terapia intensiva, ma nelle zone colpite i posti non sono sufficienti: bisogna organizzare immediatamente delle tensostrutture fornite dalla Protezione civile da dedicare esclusivamente ai contagiati da Coronavirus", dice Carlo Palermo, segretario nazionale del maggiore sindacato italiano dei medici ospedalieri Anaao Assomed. Che aggiunge: "Bisogna coinvolgere nell'organizzazione anche le strutture private convenzionate, che potrebbero accogliere i pazienti che soffrono di altre patologie, dagli oncologici, ai cardiologici, liberando posti nei reparti ospedalieri da dedicare ai contagiati. Facendolo per esempio all'Ospedale Sacco di Milano, dove si potrebbero concentrare i malati di Covid-19". "E' essenziale mantenere i provvedimenti di isolamento sociale per ridurre il picco epidemico nelle zone colpite: se non otteniamo la riduzione del picco rischiamo la saturazione dei reparti di terapia intensiva e i medici si troveranno a dover decidere quale paziente ha diritto al posto letto e quale è escluso", spiega Palermo. "Se il picco si abbassa - conclude - i numeri saranno uguali ma avranno una diluizione temporale e le terapie intensive avranno maggiori possibilità di accoglienza".
Museo Cinema, domani apertura prolungata
Da oggi il Museo Nazionale del Cinema di Torino è regolarmente aperto e domani, martedì 3 marzo, sarà straordinariamente aperto dalle 9 alle 20. Tra le iniziative in programma questa settimana, una tariffa speciale per la Festa della Donna che prevede, per la giornata di domenica 8 marzo, l'ingresso ridotto al museo a 9 euro per tutte le donne. Inoltre, sempre domenica 8 marzo, alle 18 è prevista la speciale visita guidata alla mostra cinemaddosso dal titolo Cinema&moda al femminile.
Anaao, subito 2 mila medici e 5 mila infermieri
"Per affrontare l'emergenza da Covid-19 serve aumentare da subito il numero di medici e infermieri. Entro massimo dieci giorni bisogna assumere almeno 2 mila medici e 5 mila infermieri". Lo dice Carlo Palermo, segretario nazionale del più grande sindacato italiano dei medici ospedalieri, Anaao Assomed, indicando che i modelli matematici, a disposizione dell'Unità di crisi, parlano chiaro sugli scenari che l'Italia potrebbe trovarsi ad affrontare in breve tempo. "Non è il momento di rinviare - afferma - serve un Provvedimento della presidenza del Consiglio per l'assunzione rapida di operatori sanitari, con un avviso pubblico da svolgere in una settimana, una selezione semplificata e un colloquio davanti al Dg della struttura ospedaliera". Palermo indica tra i medici da assumere anche a tempo determinato sia quelli già specializzati degli ultimi 3 anni - sono 13 mila - sia gli specializzandi del terzo, quarto e quinto anno come già previsto dal Milleproroghe. Scetticismo sull'utilizzo dei medici in pensione: "gli over 65 sono la categoria più a rischio".
Ore 13
Piemonte verso prolungamento stop scuole
"Entro questa sera la Regione Piemonte deciderà se e quando riaprire le scuole, per permettere alle famiglie di organizzarsi. Se le condizioni rimarranno quelle attuali lo stop alle lezioni sarà prolungato." Lo ha annunciato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, incontrando i giornalisti nel Palazzo della Regione. "Al confine con la Lombardia - spiega - abbiamo molti allievi e anche docenti che arrivano nelle scuole piemontesi, e io non credo, anche se ci fosse un caso di pericolo su un milione, che qualcuno vorrebbe correre rischi. La scelta - chiarisce - sarà la stessa per tutte le province del Piemonte" .
Rianimatori, Italia -10% posti letto in 10 anni
"Un taglio del 10% dei posti letto in rianimazione negli ultimi dieci anni" e una "altrettanto alta diminuzione dei medici specialisti in quest'area". L'Italia all'epoca del coronavirus "paga lo scotto di una pessima programmazione sanitaria". Lo spiega all'Ansa Alessandro Vergallo, presidente dell'Associazione anestesisti e rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac). "La nostra disciplina - precisa - è stata particolarmente penalizzata dai tagli. I posti letto in rianimazione, infatti, richiedono personale altamente qualificato e macchinari ad altissima tecnologia, che, una volta tagliati, sono impossibili da allestire rapidamente nel momento di un'emergenza, come quella che viviamo ora". C'è poi il problema della carenza di medici in quest'area, le cui funzioni non possono essere sostituite da nessun'altra figura professionale. "I posti nelle scuole di specializzazione in anestesia e rianimazione nell'ultimo anno sono aumentati a 926 ma sono ancora insufficienti a coprire il turn over". "Spero ce ne ricorderemo, passata l'emergenza - conclude Vergallo - per fare una programmazione seria dei fabbisogni di personale medico e posti letto".
Ore 12
Circolo dei Lettori, domani riapre al pubblico
Le sedi di Torino e di Novara della Fondazione Circolo dei lettori riapriranno al pubblico domani con i consueti orari. La programmazione degli eventi del mese subirà variazioni. Gli aggiornamenti saranno disponibili sui siti web
circololettori.it,
torino.circololettori.it e
novara.circololettori.it.
Teatro Piemonte Europa riparte con Neverending
Le attività del Tpe - Teatro Piemonte Europa riprendono da domani. Alle 21 al Teatro Astra va in scena regolarmente Neverending, di e con Barbara Altissimo. Da venerdì 6 a domenica 8 marzo va in scena, come previsto, il nuovo spettacolo Madre di Michela Lucenti e Balletto Civile, di cui diamo conto con un comunicato a parte. Sono state anche fissate le date in cui sarà recuperato lo spettacolo Made4You del cartellone Palcoscenico Danza: avrà luogo sabato 4 aprile alle 21 e domenica 5 aprile alle 17.
Provincia Novara vuole scuole chiuse fino al 7
Il presidente della Provincia di Novara, Federico Binatti, chiede alla Regione di mantenere la chiusura delle scuole per tutta la settimana. ''E' importante - spiega - la sospensione delle attività scolastiche per tutta la settimana a tutela del nostro territorio, considerata la posizione geografica del Novarese, confinante con la Lombardia''. Binatti ricorda che l'ordinanza del presidente Cirio prevede che ''solo martedì, sentito il parere tecnico e scientifico dell'Istituto superiore di sanità sull'evoluzione del contagio, la Regione deciderà se riaprire completamente le scuole piemontesi o se prorogare la sospensione dell'attività didattica a tutela della salute degli studenti. La posizione di Novara è quella di mantenere la chiusura''.
Venaria Reale riapre, apertura gratuita giardini
La Venaria Reale riapre da domani. "La prima grande novità è l'apertura gratuita dei nostri Giardini fino al 29 marzo, e poi ogni prima domenica del mese: ci è sembrato doveroso e significativo in questo particolare momento rendere disponibili per tutti lo svago e la bellezza di questi spazi straordinari, simbolo del paesaggio italiano premiati di recente come il Parco più bello d'Italia", commenta la presidente del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Paola Zini. "Sono imminenti altre novità per il percorso di visita della Reggia, e siamo in pieno fermento anche per l'allestimento della grandiosa mostra Sfida al Barocco ospitata nella Citroniera con oltre 200 opere che stanno arrivando da ogni parte del mondo per il traguardo dell'inaugurazione, ormai prossima, del 12 marzo: un evento culturale già indicato come imperdibile per il 2020", aggiunge il direttore Guido Curto.
Nursing up, richiamare ultra 65enni è follia
Non "richiamare in servizio pensionati, ma un piano di assunzioni straordinarie" per fronteggiare la richiesta di sempre più personale sanitario per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Lo chiede il sindacato Nursing up. "Gli over 65 - spiega Claudio Delli Carri, segretario regionale per il Piemonte e la Valle d'Aosta - sono la categoria più a rischio se contagiati da coronavirus, che senso ha esporli in prima linea? Già oggi sappiamo che più del 10% tra infermieri e professionisti della sanità, che hanno operato in prima battuta con pazienti affetti da coronavirus, sono stati a loro volta contagiati. Richiamare sessantacinquenni in servizio è una follia che rischia solo di aumentare il numero delle persone malate in modo grave. Piuttosto, - prosegue Delli Carri - sarebbe opportuno fare subito assunzioni straordinarie a tempo determinato o indeterminato, scorrendo le graduatorie e pensando anche alle agenzie interinali, andando ad aggiungere forze fresche". Per il segretario del Nursing up, inoltre la riduzione delle restrizioni, "è un segnale positivo, ma va fatta con grande cautela e con un attento monitoraggio della situazione che possa se necessario permettere di intervenire nuovamente. I Pronto Soccorso non vano intasati e i professionisti che operano negli ospedali vanno messi nelle condizioni migliori di lavorare. La salute e il contenimento del contagio, infatti, devono avere la priorità su tutto".
Teatro Stabile Torino, domani riprende attività
Riprendono domani le attività del Teatro Stabile di Torino, dopo l'interruzione dovuta alle misure per l'emergenza Coronavirus. Al Teatro Carignano domani andrà in scena Macbeth di William Shakespeare per la traduzione e l'adattamento di Letizia Russo e la regia di Serena Sinigaglia. Lo spettacolo è interpretato da: Fausto Russo Alesi, Arianna Scommegna e Giovanni Battaglia, Gianluca Bazzoli, Alfonso Genova, Noemi Grasso, Paolo Grossi, Sebastiano Kiniger, Stefano Orlandi, Pierpaolo Preziuso, Federica Quartana, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella, Elvira Scorza. Le scene sono di Maria Spazzi, le luci di Gerardo Buzzanca, i costumi di Katarina Vukcevic, la colonna sonora di Sandra Zoccolan. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano, resterà in scena al Carignano per la stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino fino a domenica 15 marzo. Al Teatro Gobetti debutterà Questioni di cuore, interpretato da Lella Costa, una lettura delle Lettere del cuore di Natalia Aspesi, da un'idea di Aldo Balzanelli, con le musiche di Ornella Vanoni. Lo spettacolo, prodotto da Mismaonda, resterà in scena al Teatro Gobetti per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino fino a domenica 8 marzo. Riprendono inoltre da domenica 8 marzo le rappresentazioni dello spettacolo Il mago di Oz, programmate nei weekend per le famiglie al Carignano.
Ore 11
Seeyousound, crowdfunding per festival sospeso
E' nata una campagna crowdfunding a sostegno del Seeyousound Torino Music Film Festival, sospeso dopo soli 3 giorni dall'inaugurazione - venerdì 21 febbraio il via con un ospite molto atteso, Julien Temple - a causa dei provvedimenti attuati per l'emergenza Coronavirus. Il direttore Carlo Griseri e i curatori delle sezioni competitive hanno deciso comunque di consultare i giurati. Sono stati assegnati i premi per le categorie Miglior Lungo di Fiction a To live to sing di Johnny Ma (Cina/Francia/Canada), Miglior Documentario a Daniel Dare - Pieces of my life di Marc Dufaud e Thierry Villeneuve (Francia), Miglior Videoclip a Joseph in the bathroom (Sam Tudor) di Lucas Hrubizna (Canada) e Miglior Corto a La Chanson di Tiphaine Raffier (Francia). L'interruzione forzata - sottolineano gli organizzatori - mette a dura prova Seeyousound e dalla solidarietà di molte persone, appassionati e colleghi del settore culturale che hanno manifestato la volontà di sostenere il festival - spiegano gli organizzatori - è nata la campagna crowdfunding.
Salvini, su calcio serviva decisione univoca
"Da un punto di vista scientifico non ho le competenze per dire se il campionato di serie A andava sospeso o meno, ma la decisione doveva essere univoca per tutti": Matteo Salvini, stamani a Foligno, ha commentato così la decisione di far giocare alcune partite e rinviare altre. "Quello che è accaduto con il campionato - ha aggiunto - è l'esempio di un Paese che in questo momento non ha una direzione come dovrebbe".
Lega Pro rinvia gare 11/a giornata Serie C
La Lega Pro, preso atto del DPCM del 1 marzo 2020 e delle comunicazioni delle autorità competenti, ha disposto il rinvio delle gare dell'11^ giornata del Campionato Serie C dei gironi A e B in programma nei giorni 7 e 8 marzo 2020 e della gara di andata di Coppa Italia Serie C in programma l'11 marzo p.v. Tale decisione è stata assunta, coerentemente con quanto sino ad oggi stabilito per affrontare l'emergenza coronavirus. "L'attività di coordinamento con le istituzioni - fa notare in una nota la Lega Pro - è continua e ci consente di avere in tempo reale il quadro della situazione. Nel contempo attraverso l'attività di collaborazione con FIGC, Governo e Ministeri stiamo lavorando per verificare, dato l'evidente ed inevitabile danno patito dai club, di essere agganciati agli interventi straordinari di natura fiscale che si appresta ad emanare il Governo per le imprese italiane, concedendo tale beneficio anche ai nostri club. Da ultimo, al fine di rendere meno gravosa possibile per le istituzioni ed autorità locali l'attività organizzativa in un periodo estremamente delicato e per consentire alle nostre società la migliore gestione possibile dei prossimi turni e recuperi di campionato", sono state programmate sin d'ora le date dei recuperi: 11 marzo 2020 - recupero gare 8^ giornata Campionato Serie C 18 marzo 2020 - recupero gare 9^ giornata Campionato Serie C 1 aprile 2020 - recupero gare 10^ giornata Campionato Serie C 8 aprile 2020 - gara di andata Coppa Italia Serie C 15 aprile 2020 - recupero gare 11^ giornata Campionato Serie C 22 aprile 2020 - gara di ritorno Coppa Italia Serie C
Salvini, 3,6 miliardi è come aspirina
"Stanziare 3,6 miliardi di euro per soccorrere l'economia italiana, in ginocchio per il coronavirus, è come dare un'aspirina a chi ha la broncopolmonite. Servono almeno 50 miliardi": è quanto ha detto stamani a Foligno il leader della Lega, Matteo Salvini, incontrando la popolazione per sostenere la candidatura al Senato di Valeria Alessandrini, alle suppletive dell'8 marzo. "Il turismo è in ginocchio, già arrivano le disdette per luglio e agosto in Sardegna" ha aggiunto. "Il problema - ha evidenziato Salvini - non riguarda solo quei 10 comuni della Lombardia e del Veneto, ma è nazionale". Da qui la richiesta non di "sospendere le tasse, ma di annullarle". "Serve - ha detto il segretario della Lega - un piano di intervento straordinario per partite iva, artigiani e commercianti". E sui tempi della gestione dell'emergenza coronavirus, Salvini ha ricordato che "noi chiedevano di chiudere le frontiere e far scattare le quarantene già il 30 gennaio scorso".
Ore 10
Italia, settimana decisiva per capire andamento
Quella appena iniziata è una settimana decisiva per capire se l'epidemia di coronavirus in Italia andrà verso una curva di tipo esponenziale, ossia verso una crescita incontrollata, oppure se comincerà a mostrare segni di rallentamento. In questa fase è comunque cruciale spingere al massimo sulle misure di contenimento. Lo indicano i modelli matematici elaborati dal gruppo del fisico teorico Paolo Castorina, della sezione di Catania dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell'Università di Catania, online sul sito ArXiv in attesa di essere pubblicati su una rivista scientifica internazionale. "L'Italia si trova in una fase estremamente delicata: questa - ha detto Castorina all'ANSA - è una settimana cruciale per capire se in questo momento c'è una crescita esponenziale o se si registra un rallentamento: si tratta di differenze numeriche notevoli". Basandosi sui dati epidemiologici oggi disponibili, il gruppo di ricerca ha elaborato i modelli che descrivono l'andamento dell'epidemia in Cina, a Singapore, nella Corea del Sud e in Italia. "Ad oggi - ha proseguito Castorina - i dati relativi all'Italia non indicano una curva che corrisponda a un andamento esponenziale". In quest'ultimo caso, infatti, sarebbe impossibile controllare l'andamento dell'epidemia. A questa fase ne segue generalmente un'altra nella quale questi processi si stabilizzano e quindi raggiungono la saturazione. La tendenza alla saturazione, ha rilevato il fisico, è quella che i modelli stanno registrando in Cina e a Singapore, mentre Corea del Sud e Italia ci si trova di fronte a una situazione molto diversa e "i casi osservati nella prima settimana di marzo saranno cruciali" per comprendere che tipo di evoluzione seguirà l'epidemia.
Piemonte, 51 casi positivi, 1 convalidato
Salgono a 51 i casi risultati positivi al coronavirus "COVID19" in Piemonte: 37 ad Asti, 3 a Novara, 6 a Torino, 1 a Vercelli e 4 nel Vco. Di questi, 12 sono ricoverati in ospedale: 6 ad Asti, 3 a Novara e 3 all'Amedeo di Savoia di Torino. Altri 2 pazienti sono ricoverati in terapia intensiva: 1 ad Asti e uno a Vercelli. Sono invece 37 le persone in isolamento fiduciario domiciliare. E' il quadro aggiornato questa mattina dalla Regione. Finora sono 375 i tamponi eseguiti in Piemonte, 307 dei quali risultati negativi. Sono in corso di verifica 12 casi. Dall'Istituto superiore di sanità è stato al momento confermato un solo caso, sui 51 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso. Resta ancora precauzionalmente chiuso il pronto soccorso dell'ospedale di Tortona (Alessandria), in attesa dell'esito del test su una persona che si era presentata al triage manifestando i sintomi del "caso sospetto".
Decaro, deve decidere chi ha le competenze
"Non siamo in un talk show in cui ci si schiera su posizioni e si può discutere. Questa è una situazione di emergenza e ognuno di noi deve svolgere il suo dovere. Il nostro è di seguire le indicazioni che ci arrivano dagli esperti: non era pensabile procedere in modo sparso, seguendo isterie o magari consenso". Così il presidente dell'Anci Antonio Decaro, in un colloquio con "La Repubblica" in merito alla decisione del governo di togliere ai sindaci la possibilità di emanare ordinanze in tema di coronavirus. "La prima cosa che noi sindaci oggi dobbiamo al nostro paese è la responsabilità e la coerenza. La situazione si evolve di giorno in giorno, a seconda dei dati, e il tavolo di coordinamento nazionale a cui siedono governo, protezione civile e istituzioni sanitarie sa cosa fare", sottolinea Decaro. "Se decidono di non annullare un evento, o di non chiudere una scuola, non posso io sindaco procedere di testa mia soltanto per avere più consenso e assecondare una paura, legittima, si intende dei cittadini".
Ore 9
Cei, pieno rispetto disposizioni governo
"A questo punto, il pieno rispetto delle disposizioni governative esprime la doverosa disponibilità a condividere fino in fondo le difficoltà che il Paese sta attraversando: è il momento di una corresponsabilità nella quale la Chiesa porta il suo contributo di preghiera, di speranza e di Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali prossimità. Questa prova deve poter costituire un'occasione per ritrovare una solidarietà che affratella". Lo afferma il card. Gualtiero Bassetti in una nota dopo il nuovo decreto del governo sull'emergenza coronavirus. "Nella serata di domenica 1/o marzo il Governo ha emanato un nuovo decreto per contrastare la diffusione del Coronavirus. Alla luce delle indicazioni del Comitato scientifico e tecnico, le misure resteranno valide fino a domenica 8 marzo e sono modulate su tre livelli: a) i paesi più colpiti; b) le loro province (Bergamo, Cremona, Lodi, Pesaro, Piacenza, Savona, Urbino) e regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna); c) l'intero territorio nazionale", ricorda la Cei in un comunicato stampa. "Nelle tre regioni sono stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto - prosegue -, la cui apertura è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone; sono escluse durante la settimana le Messe feriali". "Ferisce il cuore dei pastori, delle comunità e di tutti i fedeli il non poter celebrare insieme la Santa Messa" scrive in un messaggio rivolto ieri alla diocesi il patriarca di Venezia, Mons. Francesco Moraglia, che sottolinea come questa condizione vada comunque letta come "un atto di responsabilità civica e di attenzione alle esigenze della collettività e del bene comune". "L'allarme dei medici, le decisioni delle autorità, le pressioni mediatiche si sono rivelate di straordinaria efficacia nel lottare per contenere la diffusione del virus" ha spiegato l'arcivescovo di Milano, Mons. Mario Delpini, nell'omelia della messa di ieri, trasmessa in televisione e via streaming, dove ha chiesto di "dedicare, in questo momento in cui non è senza pericolo radunarsi in assemblea, lo stesso tempo che si dedicherebbe alla Messa al silenzio, alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera" così da trasformare anche questa situazione in un "momento favorevole". "In fondo il virus è un male comune e ci aiuta a capire che solo amando il bene comune, e facendone parte, trasformeremo queste avversità in un'occasione preziosa per essere più vicini a tante fragilità che stanno intorno a noi", fa eco da Bologna il Card. Matteo Zuppi, in un'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. "Questa rinuncia forzata deve aiutarci a capire il dono che abbiamo ricevuto, a farci vivere la ricchezza della nostra fede in modo più consapevole quando torneremo, speriamo presto, alla vita ordinaria". "Non è mancato in questi giorni - aggiunge la Conferenza episcopale italiana nella nota - un dialogo serrato tra la Segreteria Generale della Cei e le Istituzioni del Paese, in cui si sono condivise la preoccupazione per la salute di tutti e la collaborazione per ridurre smarrimenti e paure e, nel contempo, sono state rappresentate le attese delle comunità cristiane".
Malagò, Juve-Inter? Convinto si decida mercoledì
"C'è un contesto storico più unico che raro, un discorso temporale che non è chiaro a nessuno, per cui sono entrate in campo molte ipotesi. Forse qualche errore è stato fatto, ma il più grande errore che si possa fare è che non si prenda una piega definitiva mercoledì, la mia convenzione è che si decida mercoledì". Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sull'assemblea di Lega prevista per mercoledì relativa alla data in cui si giocherà Juve-Inter. Una delle ipotesi al momento è lunedì 9 marzo. ''Ieri è uscita una linea di opinione che mi sento di caldeggiare, l'unica cosa da fare è procrastinare tutto il campionato in modo che non ci siano dubbi sulla regolarità. Il fatto di poter giocare Juve-Inter mi sembra un motivo di buon senso".