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03 Dicembre 2021 - 12:06
Viù, Comune delle Valli di Lanzo, è un centro di forte vocazione turistica che nei mesi estivi moltiplica per otto il numero di abitanti che vi risiedono d’inverno: da 1000 a 8000, appunto, a confermare una tradizione che è nata poco prima della metà dell’800, quando fu costruita – con i soldi prestati dal marchese Tancredi Falletti di Barolo – la prima strada carrozzabile della zona, grazie alla quale giunsero ripetutamente a villeggiare a Viù personaggi del calibro politico-letterario di Massimo d’Azeglio, Silvio Pellico e Vincenzo Gioberti, oltre a un poeta come Guido Gozzano e a un’attrice di grande fama come Eleonora Duse.
I turisti che salgono oggi a Viù trovano ancora molte vestigia del passato. Di tutte, forse la più affascinante è la Villa Franchetti, edificata nel 1861 dal barone Raimonto Franchetti “in omaggio alla consorte Luisa Sara de Rothscild”, come si legge su una targa apposta sul muro esterno della villa stessa.
Un vero mecenate, il barone Franchetti: finanziò il restauro della Torre della Grisenda a Bologna e restaurò e donò allo Stato italiano la Ca’ d’Oro di Venezia. È in questa villa che fu ospitata la Duse, ma vi furono accolti anche Giacomo Puccini, chepare tra queste mure abbia composto parte della Bohème, e Guglielmo Marconi.
Partiamo proprio da qui nel nostro colloquio per la rubrica “Venerdì dal sindaco” con il primo cittadino Daniela Majrano, che ci racconta come questa dimora, che occupa una posizione centrale nel paese, si sia giovata negli anni ‘90 di un restauro che l’ha riportata al suo antico splendore: a realizzarlo, la famiglia Martinetto, che rilevò l’edificio nel 1989.
I molti villeggianti che scelgono Viù – a parte coloro che possono usufruire delle seconde case – trovano diverse strutture ricettive messe in piedi da operatori locali: bed & breakfast, agriturismi e il rifugio escursionistico al Col del Lys. Turisti e locali hanno a disposizione una serie di proposte culturali, che vanno dal Museo di Arte Sacra (aperto d’estate) alla Filarmonica e al Gruppo folkloristico locale, senza trascurare la vivace attività della biblioteca comunale.
“A quali attività economiche potrebbe dedicarsi chi un giorno decidesse di lasciare la grande città o i centri di pianura per salire a vivere a Viù?” abbiamo chiesto al sindaco Majrano, che rispondendoci ha ricordato che la sua amministrazione aderisce alla strategia nazionale “Aree interne”, che porterà vantaggi sotto l’aspetto dei servizi, come sanità, trasporti e scuola, ma anche sul piano delle attività economiche.
Gli ambiti economici in cui possono aspirare di inserirsi i nuovi arrivati, oltre al turismo, sono la filiera del legno e le attività agricole, in particolare il settore lattiero-caseario con il Consorzio della Toma di Lanzo. Ma anche il commercio ha avuto una notevole rivitalizzazione, nell’ultimo anno.
“Per la vita amministrativa del nostro Comune è molto importante anche l’adesione all’Unione montana Alpi Graie” ci spiega Daniela Majrano: “è un ente molto attivo, che attiva diverse iniziative turistiche, tra cui il rifacimento dello skilift di Punta Lancia a Usseglio”. Le dinamiche dentro l’Unione sono un meccanismo complesso, che richiede capacità diplomatiche nei rapporti tra Comuni che erano abituati a camminare da soli e che ora devono confrontarsi con una realtà comune. “Realtà comune che però, beninteso, deve portare avanti gli interessi di tutti gli associati” aggiunge il Sindaco.
Concludiamo la nostra conversazione parlando del progetto di valorizzazione delle minoranze linguistiche promosso dalla Città metropolitana e realizzato da Chambra d’Oc con i fondi della legge 482. A Viù si parla il francoprovenzale, e la tutela della lingua passa attraverso le attività nelle scuole e la promozione della cultura con gruppi di spettacolo che animano momenti particolari delle feste locali. E proprio in francoprovenzale sono le ultime parole del sindaco Majrano, che congeda simpaticamente gli spettatori “parlen a nosta maneri”.
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