Cerca

Elezioni Comunali 2024

“Che belva mi sento? Un leone”. Bava è carico per le elezioni: “Non facciamo arrivare il commissario”

Il primo cittadino uscente di San Sebastiano da Po, varcata la soglia dei settant’anni, insegue un primato: fare il sindaco per la sesta volta. Non ha avversari, tranne il quorum

E’ un Beppe Bava scoppiettante, in forma, quello che si presenta ai nostri microfoni per un’intervista sulle prossime elezioni amministrative. 

Che belva mi sento? Un leone: un po’ perché è il mio segno zodiacale e un po’ perché non ho mai avuto paura di assumere determinate decisioni”. Alla domanda "in stile Fagnani", Bava non ha esitazioni.

Il primo cittadino uscente di San Sebastiano da Po, sabato 8 e domenica 9 giugno prossimi, si presenterà per fare il sindaco del paese, che l’ha accolto dagli anni Settanta, per la sesta volta.

Non avrà avversari. O, meglio, ne avrà uno solo e che, in realtà, un po’ gli toglie il sonno: il quorum. Ossia quella soglia minima di votanti che rappresenta l’unico ostacolo verso un sesto mandato che lo porterebbe di diritto nell’Olimpo dei sindaci più longevi del territorio. 

Beppe Bava sindaco di San Sebastiano da Po

A San Sebastiano da Po devono votare 620 cittadini su circa 1.500 persone aventi diritto al voto - spiega -. Se la soglia del 40 per cento degli elettori è facilmente raggiungibile, diverso è il discorso del 51 per cento dei voti validi: mi raccomando, sansebastianesi, non lasciate la scheda in bianco”.

Il rischio è quello di andare incontro ad un commissariamento del paese. Il che, è chiaro, ha tanti contro.

Il commissario verrà in Comune qualche ora a settimana - aggiunge Bava -. Il sindaco oggi può piacere o non piacere, ma lo trovate in ufficio, vi risponde al telefono, insomma c’è: non vi aspettate poi che il commissario a mezzanotte, quando nevica, si alzi a verificare il quantitativo di neve sulle strade per far partire i mezzi. Sarà un burocrate, perché questo è il suo lavoro, e non avrete la possibilità di condividere assolutamente nulla con lui. Il sindaco è un’altra cosa...”.

Per Bava fare il sindaco è un servizio di volontariato.

Io lo faccio per passione. Noi sindaci siamo abituati ad assumerci anche delle responsabilità personali per soddisfare le richieste dei cittadini”, aggiunge.

Il Comune di San Sebastiano da Po

La carriera politica di Bava, l’abbiamo raccontato tante volte, è iniziata da lontano. Dal 1975, a Berzano San Pietro, il suo paese, nell’astigiano, quando venne eletto consigliere comunale.

Da allora non ho mai smesso di occuparmi della cosa pubblica - ammette, con un pizzico di orgoglio -. Venni eletto per la prima volta sindaco di San Sebastiano da Po nel 1990: erano altri tempi ed io ero un’altra persona, ero un sindaco giovane, carico. Si amministrava con gli appoggi politici per avere contributi e finanziamenti. In quegli anni ebbi la sfortuna, ma che fu la mia fortuna, di subire il crollo del ponte di Chivasso: divenni il leader della protesta dei sindaci della collina per far ricostruire al più presto il ponte crollato e, nel mentre, sostituirlo con il ponte militare Bailey, poi diventato definitivo. Ecco, quella è stata una delle soddisfazioni che mi rende più orgoglioso”.

Ma che sindaco sarà, il Bava di domani?

Ho un’altra età, sarò un sindaco più rivolto alla collaborazione con i colleghi dei comuni limitrofi di quanto non lo fossi prima. Oggi è necessario lavorare congiuntamente e con convinzione, se si vuole realizzare qualcosa di importante”.

Tra i progetti che vorrebbe portare a termine nei prossimi cinque anni c’è il Parco della Battaglina. E poi?

E poi mi concentrerò sulle piccole cose - conclude - perché sono le piccole cose che rendono funzionale l’attività amministrativa”.

Bava si candida alle elezioni dell’8 e 9 giugno con la lista civica “Fare per San Sebastiano da Po”.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori