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Venaria
28 Aprile 2024 - 14:34
Si è svolto questa mattina alla Reggia di Venaria Reale (Torino) il convegno 'Sostenibilità e reati ambientali: criticità e proposte di riforma", organizzato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, presieduta dal deputato Jacopo Morrone, come evento preparatorio della riunione governativa dei Paesi del G7 su clima, energia e ambiente.
All'iniziativa, a cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Alasia, che ha rivolto un saluto ai partecipanti, ha presenziato una delegazione della Commissione composta dai deputati Carla Giuliano (M5s) e Marco Simiani (Pd-Idp) e dal senatore Pietro Lorefice (M5s).
L'evento è stato aperto dal viceministro all'Ambiente Vannia Gava che, riferendosi all'apertura del G7, ha evidenziato come "sia fondamentale nei prossimi negoziati l'ottica della concretezza e del pragmatismo. Dal Cop 28 a Dubai si è avvertito un cambio di passo: gli obiettivi che ci poniamo devono essere ambiziosi ma anche raggiungibili".
"L'esigenza di tutelare l'ambiente incide sempre più nelle scelte politiche nella prospettiva di promuovere uno sviluppo ecocompatibile - ha affermato Morrone chiudendo il convegno - in un costante e continuo bilanciamento tra crescita economica, progresso e tutela dell'ambiente. Un obiettivo che deve costituire il fine ultimo anche delle scelte legislative a cui si chiede di individuare precetti normativi che contemplino e siano indirizzati alla salvaguardia ambientale. A questo proposito serve una revisione del quadro di tutela penale dell'ambiente".
Intanto, oggi, a Venaria, nel giorno in cui il ministro dell’Ambiente accoglierà le altre delegazioni per dare ufficialmente il via ai lavori del G7, il mondo che dice “no” ha occupato tutte le strade in maniera pacifica.
Ci sono i no Tav, i militanti di Askatasuna. E ancora, gli ambientalisti di Ultima Generazione e quelli di Extinction Rebellion, che ieri hanno occupato il grattacielo di Intesa Sanpaolo (60 gli attivisti denunciati per violenza privata).
Un corteo partito dal parco Galileo Galilei (vicino alla scuola don Milani) e, dopo un breve tratto in corso papa Giovanni e via Iseppon, è arrivato in corso Garibaldi e da qui fino a piazza Vittorio Veneto, dove scoppiarono i tafferugli nel corso del summit del 2017.
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