E' in programma per giovedì 6 Maggio in Piazza del Popolo a Roma una manifestazione di protesta dei ristoratori di tutta Italia contro il lockdown, contro le restrizioni, contro il coprifuoco. Sono uomini, donne, mariti e mogli, padri e madri di famiglia la cui dignità sociale è stata ormai profondamente lesa dalle misure restrittive imposte dal Governo. Sono intere famiglie private del proprio diritto al lavoro, private della propria libertà, dignità sociale e sussistenza. Tra gli aderenti: Le Partite IVA, AFI, APIT ITALIA, P.IVA Campania, Silb FIPE, Ass. NAZIONALE DJ, #orabasta, Io Apro, Io Apro Sicilia, No lockdown Emilia Romagna, Emilia Romagna Responsabile, La Marcia della, Liberazione, StopEuropa, Autonomi e Partite IVA, Periferia Italia, #protestaligure, La Brianza che non molla, ESERCENTI RESISTENTI, ADESSO BASTA, Comitato Difesa Partite IVA, Noi della RistorAzione Piemontese "Il Popolo italiano leverà alta la propria voce - scrivono in un comunicato - La distanza tra politica e cittadini è ormai abissale e incolmabile ma... Noi non siamo loro! Stiamo combattendo una guerra, ma Stato e cittadini non lottano dalla stessa parte... Come possiamo riconoscerci in un sistema che non garantisce le libertà espresse dalla nostra carta costituzionale e che anzi, ogni giorno sopprime libertà, dignità e lavoro? Noi non siamo loro! Noi siamo il "made in Italy". Noi siamo l’Italia! Non possiamo lasciare che il nostro gusto estetico, la nostra eccellenza in settori quali moda, cucina, turismo vengano ‘appiattiti’ e resi anonimi ...". Chiedono la "riapertura immediata sia all'interno che all'esterno dei propri locali". Dicono "No" all'Italia a colori e al coprifuoco. No al pass vaccinale. Pretendono un moratoria alla legge Bersani (no attività di somministrazione e generi alimentari per tre anni dalla data di fine Pandemia) e fondi immediati del 200 per cento per tutti e senza sbarramento per gli anni 2020 e 2021. E per finire zero tasse per tre anni solari dalla fine della pandemia in poi e una moratoria bancaria della centrale dei rischi non foss'altro che le aziende da tempo inattive non godono più del cosiddetto merito e di conseguenza non avranno accesso al credito. Aderirà alla protesta anche il sindaco di Ozegna Sergio Bartoli che è titolare del Monnalisa di San Giorgio e Ozegna.
Sergio Bartoli
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