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TORINO. Lite in Comune su Greganti

TORINO. Lite in Comune su Greganti

Primo Greganti

Primo Greganti continua ad essere elemento di accesa discussione nella politica italiana. O quanto meno in Consiglio Comunale a Torino, dove ieri si è sfiorata la lite sul suo nome. Coinvolto in Tangentopoli oltre vent'anni fa, il suo nome è tornato a circolare nell'ambito delle indagini sulle opere per gli appalti per Expo 2015. Le intercettazioni hanno fatto emergere la presenza dell'ex compagno 'G' negli uffici comunali torinesi, e su questo aspetto delle indagini milanesi le opposizioni a Torino avevano chiesto oggi un approfondimento. Ma la conferenza dei capigruppo ha optato per il rinvio delle comunicazioni sulla vicenda. E questa decisione ha provocato le esplicite proteste di M5S e Fratelli d'Italia. "La domanda cui chiediamo di rispondere è semplice - ha dichiarato il capogruppo di FdI, Maurizio Marrone -. Vogliamo capire se qualche assessore abbia incontrato Greganti e perché. Evidentemente il Pd non ha il coraggio di affrontare la questione". Per il capogruppo di M5S, Vittorio Bertola "è evidente che il Pd vuole sfuggire al dibattito fino a dopo le elezioni". Di segno opposto le dichiarazioni della maggioranza. L' assessore ai Rapporti con il Consiglio, Stefano Lorusso, ha sottolineato la "piena volontà del sindaco di dare piena comunicazione alla prima seduta del Consiglio comunale, lunedì prossimo". "Non c'è alcuna intenzione da parte del Pd di sottrarsi al dibattito - ha aggiunto il capogruppo Michele Paolino -. La questione va solo approfondita, verificando date e agende degli assessori. Una volta verificata la fondatezza dell'intercettazione, è giusto che la questione sia affrontata in Consiglio comunale. Ma a campagna elettorale finita e al riparo da ogni strumentalizzazione". "La presenza di Greganti negli uffici comunali di per sé non costituisce alcun reato - ha concluso - anche se occorre tenere alta la guardia sul rischio di infiltrazioni illecite nei processi amministrativi".
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