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TORINO. Fridays For Future, il raduno internazionale sarà in città

TORINO. Fridays For Future, il raduno internazionale sarà in città

Greta Thunberg

Perché la sua posizione al centro dell'Europa la rende facilmente raggiungibile, perché è una riconosciuta città universitaria e, sopratutto, perché "ne ha bisogno". Sono i motivi per cui Torino, la città più inquinata d'Europa, è stata scelta per ospitare il secondo meeting internazionale di Fridays For Future, il movimento fondato dalla giovane attivista svedese, Greta Thunberg, che si batte per la difesa del Pianeta. In finale ha battuto Dresda col 76% delle preferenze, al termine di una selezione a cui hanno partecipato oltre 200 città. Il feeling con la città, del resto, era già scoppiato lo scorso 27 settembre, quando portò in strada 100mila degli oltre 7,6 milioni di manifestanti a livello mondiale. "Immagini incredibili dall'Italia. Questa è Torino", aveva scritto su Twitter Greta Thunberg, una settimana fa in piazza Castello per rendersi conto di persona di quanto sia "straordinaria". "Sono felice di essere qui", aveva detto indicando nel 2020 "l'anno dell'azione". "Dobbiamo continuare a difendere il Pianeta, non ci sono opzioni. Siete con me?", l'appello della sedicenne con l'impermeabile giallo subito raccolto dai giovani torinesi con l'annuncio della candidatura all'evento della prossima estate. Ad ascoltarla c'era anche la sindaca Chiara Appendino, per la quale la scelta di Torino "è un segnale importante che ancora una volta mette al centro la priorità dell'emergenza climatica", rendendo il capoluogo piemontese "megafono per tutto il mondo". Se a Losanna, sede dello scorso meeting, i partecipanti erano circa 500, ora si punta a metterne insieme più di mille. La macchina organizzativa è già in moto, con una cinquantina di volontari incaricati di preparare l'evento. Cinque giorni tra la fine luglio e inizio agosto, con le date che devono ancora essere definite attraverso un sondaggio online. "Non vediamo l'ora - esultano i Fridays For Future torinesi - di accogliere ragazzi e ragazze che renderanno Torino la capitale europea della lotta alla crisi climatica". Con loro anche "scienziati, ricercatori, attivisti di tutte le provenienze - proseguono - per discutere quali scenari ci si prospettano davanti e come possiamo fare per risolvere" i problemi dell'ambiente. Un obiettivo ambizioso quanto il traguardo fissato per il 2020 da Greta, quello di tagliare le emissioni. "Dobbiamo essere uniti - aveva detto - il domani non è scontato, dobbiamo lottare per il nostro futuro".
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