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TORINO. Ucciso in riva al Po: madre, nessuna vendetta solo giustizia

TORINO. Ucciso in riva al Po: madre, nessuna vendetta solo giustizia
"Stefano era un ragazzo solare, aperto al mondo, senza pregiudizi". Parla per la prima volta ai microfoni del Tg3 Piemonte Mariagrazia Chiri, la madre di Stefano Leo, ucciso con una coltellata alla gola lo scorso 23 febbraio ai Murazzi di Torino da Said Mechaquat, che domenica scorsa si è consegnato alle forze dell'ordine confessando l'omicidio. "Nessuno di noi ha sentimenti di odio o vendetta - afferma la donna - chiediamo solo che la giustizia faccia il suo corso". Nessun riferimento, nelle parole di mamma Mariagrazia alla mancata carcerazione di Said e alle polemiche che hanno spinto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ad annunciare l'invio degli ispettori al Palagiustizia di Torino. "Stefano avrebbe voluto che rimanessi forte e mi sta aiutando", si limita a dire la donna, nessuna lacrima e un sorriso appena accennato sul volto. "Ognuno - aggiunge - il dolore lo vive a modo suo". Ad aiutarla, in queste terribili giornate, c'è il ricordo del figlio: "Ho insegnato tante cose a Stefano, e Stefano ne ha insegnate tante a me. Ovunque sia stato ha seminato bene e ne stiamo raccogliendo i frutti..."
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