Pugno duro della Guardia di Finanza contro gli evasori fiscali e gli sfruttatori di manodopera. E' quanto emerge dai dati presentati, oggi a Torino, in occasione della cerimonia per il 244esimo anniversario della fondazione del Corpo, alla presenza del prefetto di Torino Renato Saccone, del questore Francesco Messina, delle autorità civili e militari e di alcuni esponenti della magistratura. "C'è un dato fondamentale, che ancora risalta in Piemonte: la presenza di 1151 evasori totali", spiega il comandante regionale delle Fiamme Gialle, il generale di brigata Giuseppe Grassi. Che sottolinea l'importanza del senso civico. "Se non si comprende che la civiltà economica passa dal contributo che tutti devono dare alla società, è inutile lamentarsi che mancano le risorse nella scuola, nella sanità, nei servizi pubblici essenziali - aggiunge - Bisogna capire che siamo tutti partecipi del sistema Paese". Durante la cerimonia, è stato tratteggiato il bilancio dei risultati operativi conseguiti in Piemonte nell'ultimo anno e mezzo. Sotto la lente d'ingrandimento delle Fiamme gialle sono finite circa 6mila imprese, di cui oltre mille sono risultate 'evasori totali'. I controlli hanno portato a 828 denunce, 17 arresti per reati fiscali, sequestro di beni e valori per 30 milioni di euro e all'individuazione di 41 caso di evasione internazionale. Le così dette 'frodi carosello'. "C'è un altro aspetto particolarmente significativo: quello del caporalato". Grassi parla di lavoro. "Ci stiamo organizzando, attraverso controlli mirati e diretti, per salvaguardare le retribuzioni e i contributi che vengono a mancare sistematicamente ai laboratori. Ancora oggi troppo persone vengono sfruttate", spiega. Ricordando l'inchiesta della Procura di Alessandria da cui sono emerse società e cooperative create ad hoc per lo sfruttamento della manodopera. Durante diverse indagini sul territorio, la Guardia di Finanza ha intercettato 863 dipendenti in nero e 1240 irregolari, impiegati da 407 datori di lavoro. Le Fiamme Gialle operano su diversi fronti: dalla frode fiscale alla tutela della spesa pubblica, dal contrasto alla criminalità organizzata all'ordine pubblico. "Il nostro - conclude Grassi - è un impegno sistematico, affinché l'economia reale possa svilupparsi in maniera corretta senza intromissioni della criminalità organizzata ed ordinaria".
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