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TORINO. Favori in procura: Spataro, a Torino non esistono cricche

TORINO. Favori in procura: Spataro, a Torino non esistono cricche

Armando Spataro

All'interno della procura di Torino non esistono "cricche" né "strutture parallele". E quanto fa presente il procuratore capo Armando Spataro in un comunicato con cui interviene sugli sviluppi di un'inchiesta che nei giorni scorsi è sfociata in sette avvisi di conclusione delle indagini e nella trasmissione di una parte degli atti alla Procura di Milano. Il procedimento torinese riguarda Renato De Matteis, un appuntato dei carabinieri in forza alla squadra di polizia giudiziaria (ora trasferito nel cuneese), alcuni suoi conoscenti e un avvocato penalista, Pier Franco Bertolino. La procura di Milano è competente per eventuali reati che riguardino a qualsiasi titolo i magistrati subalpini. Spataro afferma che espressioni come "cricca" e "strutture parallele" sono "generalizzanti, improprie ed offensive per l'intera Procura della Repubblica di Torino, cioè di un ufficio che si è distinto e si distingue per la propria efficace azione contro ogni tipo di criminalità, oltre che per il suo trasparente assetto organizzativo". "Peraltro - aggiunge il procuratore - non tengono neppure conto che proprio le indagini condotte da magistrati della Procura di Torino e dalla polizia giudiziaria da loro diretta hanno consentito di individuare condotte soggettive (prevalentemente di persone estranee all'ufficio) il cui rilievo penale e/o disciplinare sarà valutato nelle sedi proprie". "Mi permetto di auspicare - conclude Spataro - che di tutto ciò si tenga conto nelle future modalità informative e che, onde evitare disposizioni che ne regolino la presenza in ufficio, cessi l'assedio di pur apprezzati giornalisti che trattano la cronaca giudiziaria ai magistrati titolari dell'inchiesta".
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