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TORINO. Croazia: bimbo conteso, sospesa consegna a padre italiano

TORINO. Croazia: bimbo conteso, sospesa consegna a padre italiano
Il piccolo Cesare, bimbo conteso in Croazia tra la madre croata Nina Kuluz, condannata in Italia per il rapimento del figlio, e il padre italiano, l'imprenditore torinese Alessandro Avenati, resta con la madre a Spalato, in Dalmazia, in base a una delibera odierna della giustizia croata. Il Tribunale di Spalato ha infatti respinto 'sine die' la consegna del minore di 8 anni al padre, come prevedeva una decisione precedente della giustizia italiana, adducendo come motivazione "il benessere del bambino". Secondo la stampa, i magistrati croati avrebbero visto nelle manifestazioni di protesta a favore della madre, annunciate sui social network nei giorni scorsi, un pericolo "per la sicurezza del bambino", che in tali circostanze non potrebbe essere condotto in Italia senza l'uso della forza. Il giornale Jutarnji list di Zagabria ha contattato il padre, che si trovava a Roma in attesa di prendere un aereo per Spalato. Avenati ha detto di essere "esausto, amareggiato e distrutto" dalla lunga e costosa procedura legalee ha annunciato un ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo.
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