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TORINO. Spedizione punitiva a tassista, condannati autori raid

TORINO. Spedizione punitiva a tassista, condannati autori raid

taxi

Sono stati condannati a un anno di carcere i due uomini che, nel 2012 avevano preso a sprangate un tassista, perché pensavano che avesse stuprato una ragazza. La presunta vittima, venne poi appurato, si era inventata tutto. La sospensione condizionale della pena per i due condannati, fratelli, è stata subordinata al pagamento immediato di una provvisionale di 15mila euro. La vicenda aveva coinvolto una giovane maestra in Valle di Susa, che aveva accusato il tassista di averla violentata nel tragitto dall'aeroporto di Caselle alla stazione di Torino Porta Nuova. La donna, dopo l'ennesimo interrogatorio, ritrattò e ammise di avere inventato la storia per problemi di carattere sentimentale che coinvolgevano un giovane in Calabria e uno in Piemonte. Nel frattempo, però, aveva indicato il tassista al suo amico valsusino, il quale organizzò una spedizione punitiva insieme al fratello. La ragazza è stata condannata a due anni di carcere per calunnia. "Malgrado il tempo trascorso - commenta Michele Polleri, avvocato del tassista che si è costituito parte civile nel processo - si è riusciti a dimostrare la verità. Il fatto era noto a tutti, ma andava dimostrato in sede processuale"
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