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17 Maggio 2017 - 17:51
sanità
"Io, in questi mesi, ho cercato disperatamente di venirti dietro, di seguire le tue 'prescrizioni', di farmi piacere le tue parole e di farle diventare mie. Ma mie non sono. Il percorso che tu mi proponi è il tuo. Io ho cercato di seguirti perché avevo paura che se non facevo così il mio 'cancero' sarebbe aumentato e tu non mi avresti più curato". E' quanto ha scritto, via email, la paziente a Germana Durando, medico e omeopata, seguace delle controverse teorie del tedesco Hamer, condannata a 2 anni e 6 mesi di carcere per omicidio colposo.
Il testo della mail è riportato nelle motivazioni della sentenza di primo grado del tribunale di Torino.
Alla donna, morta nel 2014 per le metastasi sviluppatesi dal melanoma, Durando aveva proposto terapie alternative che, a quanto emerge dalle motivazioni della sentenza, erano "senza nessun fondamento scientifico e di riconosciuta inefficacia curativa rispetto alla patologia da cui la paziente era affetta".
Nelle email di risposta alla paziente, sempre secondo quanto si evince della motivazioni della sentenza, la dottoressa Durando, "non la esortava a recarsi immediatamente da uno specialista dermatologo, ma anzi persisteva nell'illuderla che il punto di svolta stava nel lavorare sul perdono e nell'incontrare" il padre di sua figlia.
La paziente, si legge negli atti, "temeva di non essere in grado di seguire le prescrizioni terapeutiche che provenivano dall'imputata. Scriveva infatti di aver ripensato alle indicazioni che la Durando le aveva dato, ai compiti che le aveva assegnato al fine di superare alcune conflittualità, strada obbligata - a parere dell'imputata - per raggiungere la guarigione". "Io devo sentire che tu mi curerai sempre e comunque anche se non sarò all'altezza delle tue richieste - diceva la donna alla Durando -. L'hai visto anche tu, ogni seduta sto peggio".
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