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TORINO. Nomadi in case fatiscenti: pm, una rimborsopoli per Curto

Tra gli indagati nell'inchiesta della Procura di Torino sull'appalto da 5 milioni di euro, affidato dal Comune nel 2013, per il reinserimento dei nomadi sgomberati dal campo di lungo Stura Lazio, c'è anche l'ex capogruppo di Sel a Palazzo Civico, Michele Curto. All'ex consigliere, il pm Andrea Padalino contesta anche una sorta rimborsopoli. Secondo l'accusa, Curto, a seguito "di un accordo fraudolento", sarebbe stato assunto "fittiziamente" dalla I.e. Impianti di Rubino Michele, altro indagato. "Lo scopo di tale operazione - si legge negli atti - era quello di garantire uno stipendio a Curto senza alcun onere per la I.e. Impianti, la quale si prestava a tale operazione, ben sapendo che tanto la retribuzione di Curto sarebbe stata pagata dalla collettività".
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