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14 Marzo 2017 - 16:26
Si spacciavano per 'santoni' e durante le sedute spiritiche, in una mansarda torinese, hanno abusato per mesi di una studentessa, minorenne all'epoca dei fatti. Un sedicente mago di 69 anni e i suoi complici, un uomo di 73 anni e un ragazzo di 19 anni, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Torino per stupro di gruppo. Durante le sedute la giovane, che con la sua denuncia ha dato il via alle indagini, è stata narcotizzata e violentata. Le indagini proseguono per stabilire se ci siano altre vittime.
In manette sono finiti il sedicente mago, Paolo Meraglia, insegnante in pensione di 69 anni. L'uomo, attribuendosi poteri in campo 'esoterico', aveva convinto la ragazza di essere vittima di forti 'negatività' e di doversi sottoporre a riti di purificazione. Riti che consistevano in rapporti sessuali, anche di gruppo, consumati sotto l'effetto di sostanze stupefacenti in una mansarda del quartiere torinese di San donato e nella sua abitazione alla periferia sud del capoluogo piemontese.
In manette anche il complice, Biagino Viotti, 74 ani, e il fidanzato 22enne della giovane.
Dalle indagini è emerso l'esistenza di un vero e proprio gruppo gerarchicamente organizzato: al suo apice il 'Maestro', l' 'Apostolo', la 'Vestale', i 'Catalizzatori' e le 'Ancelle'.
Gli agenti, che non escludono ci siano altre donne vittime del raggiro, stanno valutando anche le posizioni degli altri partecipanti ai riti. Le indagini, coordinate dai pm Marco Sanini e Fabiola D'Errico, sono partite grazie alla denuncia della studentessa, che si è rivolta al Centro Antiviolenza del Comune.
Recitava anche una sorta di invocazione ad Adonai, il Signore in ebraico, Paolo Meraglia, il sedicente santone arrestato dalla polizia con i suoi complici per stupro di gruppo.
"Amor, amator, amides, ideodaniach, amor, plaior, amitor! Per il potere di questi santi angeli io indosso questa potente missione", è un passaggio dell'invocazione agli atti dell'inchiesta della Procura di Torino. Un foglio bianco, scritto a mano in stampatello, con l'indicazione di ripeterla "tre volte". Le indagini sono coordinate dai pm Marco Sanini e Fabiola D'Errico.
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