AGGIORNAMENTI
Cerca
10 Marzo 2017 - 11:31
Polizia
Tradito dalla bodycam: un agente di polizia del reparto mobile rischia un'inchiesta per falsa testimonianza dopo avere reso, in tribunale, una versione dei fatti diversa da quella emersa dal filmato della telecamerina che indossava per servizio. E' successo a Torino, dove i giudici, al termine di un processo per degli scontri di piazza, hanno condannato una decina di giovani autonomi ma hanno anche trasmesso gli atti in procura per valutare la posizione del poliziotto.
L'episodio è avvenuto nel 2015 durante una dimostrazione contro la presenza in città di Matteo Salvini: ci fu una carica delle forze dell'ordine in via XX settembre cui i manifestanti risposero piazzando cassonetti in mezzo alla strada e lanciando oggetti.
L'agente arrestò uno degli autonomi e, al processo, disse che non sapeva chi fosse. Ma le bodycam - che quel giorno le forze dell'ordine impiegarono in via sperimentale - registrarono le fasi dell'intervento: risulta, come hanno sottolineato gli avvocati difensori, che lo chiamò per nome e che, ai colleghi che si congratularono, disse "l'ho preso (con un insulto - ndr) è quello che il primo maggio mi ha dato una botta in testa".
Gli imputati sono stati condannati a pene variabili fra i 9 e i 14 mesi.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.