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09 Giugno 2016 - 16:11
Otto anni fa aveva comperato su e-bay una manciata di antiche monete romane: un gesto che in seguito gli era costato un processo, visto che i reperti sono considerati patrimonio dello Stato in virtù di una legge del 1909 e che pertanto non sono commerciabili. Adesso, a Torino, il tribunale ha stabilito che si trattò di un caso di "incauto acquisto" e ha prosciolto l'imputato (difeso dall'avvocato Roberto Mattei) perché il reato è ormai prescritto. La pubblica accusa aveva chiesto sei mesi di carcere per ricettazione.
L'imputato, un giovane che lavora come interprete, versò al venditore (un calabrese) un euro per ciascuna delle circa ottanta monete in questione. Due anni dopo i carabinieri svolsero dei controlli e fecero scattare l'indagine. L'avvocato Mattei, in aula, ha sostenuto che l'acquirente non era punibile anche perché non si poteva stabilire se le monete erano state ritrovate in Italia dopo il 1909, anno in cui entrò in vigore la legge, o in qualche altro Paese.
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