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14 Aprile 2016 - 17:58
Sette anni di carcere più due di casa di lavoro. Questa la pena inflitta dal tribunale di Torino a Vincenzo D'Alcalà, un personaggio considerato dagli inquirenti vicino ad ambienti criminali, processato per un caso di estorsione che riguarda anche Francesco Furchì, l'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio del consigliere comunale Alberto Musy.
D'Alcalà, secondo il pm Roberto Furlan, avrebbe preteso 20 mila euro da un manager, Luca Di Gioia, per conto di Furchì, che per questa vicenda è indagato. Di Gioia era stato coinvolto da Furchì nel progetto, non andato in porto, di inserirsi nella società ferroviaria Arenaways.
"Il processo - commenta l'avvocato difensore, Claudio Strata - ha portato alla luce aspetti differenti da quelli che erano stati ipotizzati. L'accusa aveva chiesto dodici anni. Noi ripartiremo da sette e andremo in appello".
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