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TORINO. Crisi: Unicredit, raddoppiata emissione bond imprese Piemonte

TORINO. Crisi: Unicredit, raddoppiata emissione bond imprese Piemonte

Unicredit

L'andamento del Pil regionale e nazionale dal 2008 mostra come il Piemonte "faccia da traino rispetto all'economia nazionale accentuandone i movimenti, sia nei picchi di recessione che in quelli di ripresa dell'economia". Lo rilevano le le analisi di UniCredit, presentate durante il convegno 'La nuova finanza d'impresa per la crescita del Piemonte', organizzato da Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, UniCredit e Intesa Sanpaolo per fare il punto sulla struttura patrimoniale delle pmi piemontesi e sulla dinamica del credito.

La crisi - spiega Unicredit - ha colpito duro. In particolare sul numero di imprese, calate tra il 2008 e il 2014 del 17% nel campione di 65mila imprese del Piemonte, contro il -14% del campione nazionale di oltre 1 milione di imprese, ma anche sui fatturati, calati del 16% in Piemonte contro il -10% del campione nazionale, e sui margini delle imprese (-25% in Piemonte). Il debito bancario delle imprese nel periodo si è ridotto significativamente (-32% contro il -26% del nazionale), spostandosi verso scadenze più lunghe, ma soprattutto verso forme alternative di finanziamento, in particolare l&rsquoemissione di obbligazioni, il cui volume - secondo i bilanci delle imprese - risulta raddoppiato in Piemonte nel periodo 2008-2014.

"Una banca come UniCredit - commenta il Regional Manager Nord Ovest di UniCredit, Dario Prunotto - deve operare in modo sempre più innovativo e rapido. Obiettivo è affiancare le imprese per sostenerle nei nuovi business, nei nuovi mercati internazionali, per aiutarle a cogliere le opportunità nei settori trainanti. Nel concreto, questo significa che la Banca sostiene il tessuto imprenditoriale con attenzione per i settori chiave delle economie locali".

"In Piemonte - afferma Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo - stiamo cogliendo segnali di accelerazione della ripresa. Nei primi mesi dell'anno abbiamo raddoppiato le erogazioni dei mutui alle famiglie rispetto allo stesso periodo 2015: un dato che fa sperare nella ripresa dei consumi interni e nel rilancio del settore immobiliare e dell'indotto collegato. Sono in crescita anche le erogazioni a medio lungo termine alle imprese, comprese quelle in investimenti produttivi. Riteniamo che le misure introdotte con la Legge di Stabilità possano essere un ulteriore stimolo". 

"Dopo anni di crisi - afferma Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte - oggi iniziamo finalmente a vedere qualche segnale di ripresa, sia pure ancora debole ed esposta a rischi di ricaduta. Per consolidarla occorre rilanciare gli investimenti e agevolare la crescita delle imprese &lsquovirtuose&rsquo che, anche durante anni difficili, hanno saputo rafforzare la propria competitività. Uno degli snodi fondamentale è migliorare l&rsquoaccesso al credito. Come Confindustria siamo convinti che lo sviluppo della finanza alternativa sia fondamentale per accelerare l&rsquoevoluzione del nostro sistema produttivo verso assetti più moderni, aperti e dinamici, portando le imprese verso un loro rafforzamento patrimoniale e innalzando la loro appetibilità da parte degli operatori finanziari".

"Banche e investitori - osserva Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte -possono assumere sempre di più un ruolo che non sia solo quello di affiancare le aziende in ambito finanziario, ma di supportare l'attività d'impresa in senso lato, accompagnandole anche nella definizione del business plan e di progetti di sviluppo a lungo termine. Sempre, però, partendo da una visione dell'economia che abbia al centro il territorio e le sue specificità, presupposto imprescindibile per ragionare di ripresa e di sviluppo. Ed è proprio sulla centralità del territorio che si basano gli interventi del Sistema camerale per favorire l'accesso al credito delle pmi".

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