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28 Gennaio 2016 - 17:59
Sedici anni di carcere sono stati inflitti a O.R., un albanese accusato di avere preso parte al pestaggio che il 12 gennaio 2015, in una strada periferica di Torino, costò la vita al ventiquattrenne marocchino Said Wahdoud. La pubblica accusa aveva chiesto l'ergastolo ma, con la sentenza, il giudice ha fatto cadere le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi.
Wahdoud venne circondato e colpito con calci e pugni da un folto gruppo di persone; secondo gli investigatori si trattò di una punizione per una lite con una prostituta albanese.
L'avvocato Wilmer Perga, che ha difeso l'imputato insieme al collega Davide Diana, ha espresso soddisfazione per la sentenza: "La procura aveva chiesto al giudice una pronuncia coraggiosa.
Noi ne abbiamo chiesta una fondata sul diritto".
Un secondo aggressore, di origine bulgara, verrà giudicato fra qualche settimana in un processo separato. Altri quattro, identificati dalla polizia, sono latitanti.
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