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13 Novembre 2015 - 09:51
Non solo la frode in commercio. Si profila anche "la vendita di prodotti industriali con segni mendaci", reato punito con il carcere fino a due anni, nell'inchiesta della procura di Torino sull'olio di oliva extravergine che extravergine non è. Ed è proprio la maggiore gravità della contestazione che ha indotto la procura di Torino a trasferire l'inchiesta laddove 'l'oro verde' viene prodotto.
La palla passa così ai magistrati di Firenze, Genova, Spoleto e Velletri, che dovranno ora portare avanti gli accertamenti nei confronti dei rappresentanti legali delle sette aziende coinvolte.
La notizia del trasferimento dell'inchiesta "per competenza territoriale" è stata diffusa con un comunicato ufficiale in cui si spiega che la decisione è stata presa dal pm Raffaele Guariniello, che aveva avviato l'inchiesta "nel quadro della sua nota e doverosa attenzione alla tutela della salute dei consumatori", e "in piena intesa con il procuratore Armando Spataro". Il nuovo reato contestato, che ha portato allo svolta, scaturisce dalle ulteriori indagini effettuate dai carabinieri del Nas e dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Le stesse indagini che le aziende coinvolte nella vicenda contestano. E chiedono di ripetere. Come Deoleo, gruppo spagnolo che gestisce i marchi Bertolli, Carapelli e Sasso. I suoi oli, sostiene, "rispettano e rispetteranno i più elevanti standard qualitativi e le norme più restrittive in vigore". E punta il dito contro "le analisi effettuate sia da Test", la rivista che con i suoi esposti ha fatto scattare l'inchiesta, sia "dai Nas".
Il motivo, a suo dire, è che "si basano esclusivamente su una prova di assaggio" che, per quanto effettuata da assaggiatori professionisti, è "un metodo di analisi soggettivo, non ripetibile e non riproducibile".
La legge italiana prevede un termine di trenta giorni affinché Deoleo possa richiedere una controprova per verificare i risultati dell'assaggio effettuato dai Nas, cosa che il gruppo spagnolo intende fare "nei termini prestabiliti".
E mentre Confcommercio rende noto che Crai e Sigma hanno ritirato i prodotti coinvolti, l'inchiesta potrebbe allargarsi.
Asso-consum, associazione per la difesa dei consumatori, degli utenti e dei cittadini, ha presentato un esposto alla Procura di Roma affinché proceda con i dovuti accertamenti nei supermercati romani. E ha annunciato l'intenzione, qualora Deoleo venga rinviata a giudizio, di "costituirsi parte civile".
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