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TORINO. Morto dopo Tso: Coisp, prima ci chiamano e poi ci lapidano

TORINO. Morto dopo Tso: Coisp, prima ci chiamano e poi ci lapidano

Franco Maccari

"Prima ci chiamano, poi ci assalgono, poi ci lapidano. Il copione non è più sopportabile".

Così Franco Maccari, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, in merito al caso del quarantacinquenne malato di schizofrenia morto nel corso di un ricovero forzato per un trattamento sanitario.

"Sul luogo dei fatti - afferma il sindacalista - non c'era chi potesse garantire la sicurezza di tutti e in particolare di operatori incolpevoli che hanno eseguito ordini senza che nessuno desse loro mezzi o indicazioni particolari, e che adesso subiscono la criminalizzazione che non viene mai fatta mancare".

"Lavorare così - aggiunge - non si può più. E' indispensabile che un magistrato sia sempre presente accanto a noi, che si tratti di fare un Tso, o ordine pubblico allo stadio, o vigilanza ad un corteo". ".

Maccari parla di "clima odioso e assurdo" contro le forze dell'ordine e afferma che "i media hanno subito gridato al caso di violenza ingiustificata delle Forze dell'Ordine, descrivendo il soggetto deceduto come uno che, inspiegabilmente, è finito al centro di un provvedimento alquanto significativo dell'Asl, ed i soliti 'cretini' intervenuti sul luogo come dei pazzi che non avevano nulla da fare ed hanno pensato bene di accanirsi contro un tizio scelto a caso tra la folla", mentre invece erano "pubblici ufficiali in servizio con una reputazione, un onore e uno stato di servizio, oltre che uomini con una morale ed un'etica che meriterebbero un pizzico di rispetto in più".

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