AGGIORNAMENTI
Cerca
05 Gennaio 2022 - 10:42
Francesca Bonomo, barbaniese di 37 enni, è deputata da due legislature per il Partito Democratico. Alle spalle numerosi anni di impegno nell’associazionismo e nella comunità parrocchiale del suo paese.
Francesca Bonomo, ci lasciamo alle spalle un anno complicato. Che cosa è stato per te il 2021?
“Personalmente un anno in cui la passione per il mio lavoro e l’ansia per le persone a me care a volte sono andate in conflitto per la paura di essere un veicolo di trasmissione del virus. Inoltre un anno molto difficile, perché abbiamo dovuto prendere decisioni politiche dolorose in termini di restrizione alla socialità e questo ha provocato solitudine e difficoltà economiche. Ce l’abbiamo messa tutta, però, per garantire sostegni ed una efficiente campagna vaccinale ed ora anche i numeri stanno dimostrando come il vaccino sia l’unica soluzione che può garantirci di non bloccare più il Paese”.
E per l’Italia?
“Un anno di sacrifici, di sofferenze, di relazioni ‘strappate’, ma anche un anno di riscatto, di creatività, di voglia di vivere e generosità. Ottime premesse per la ripartenza del Paese”.
Cosa di buono ti porti dietro, degli ultimi mesi?
“La capacità di resilienza del Paese e di non piangersi addosso, ma di trovare sempre nuove soluzioni ai problemi e alle difficoltà”.
E cosa, invece, preferisci lasciarti alle spalle?
“L’incapacità di alcune persone, fortunatamente una minoranza, di andare oltre il proprio egoismo e i propri limiti e di capire che in casi come questi una comunità si rialza solo se è coesa”.
Una cosa che ti ha ferito in questo 2021?
“Il pensiero che molti bambini piccoli ad oggi abbiano visto la maggior parte delle persone esterne alla propria famiglia con le mascherine e le disegnino addirittura alla materna così o senza bocca. Sono state scelte inevitabili, ma quando senti questi racconti fatti dagli insegnanti non può che salire una forte tristezza”.
Qualcosa che, invece, ti ha reso orgogliosa?
“La grande generosità della maggioranza degli italiani che aiutava gli altri e la straordinaria risposta del volontariato che ha saputo organizzarsi efficacemente per dare il suo contributo”.
Un aggettivo per descrivere l’anno appena passato?
“Difficile, complesso senza dubbio. È stato però anche l’anno della speranza, grazie all’inizio della massiccia campagna di vaccinazione e all’avvio dell’iter per lo sblocco dei fondi del PNRR”.
Dal punto di vista politico che anno è stato?
“Un anno che ci ha messo alla prova, dove sinceramente mi sarei aspettata maggior capacità di coesione tra forze diverse proprio perché il destino del nostro Paese è nelle nostre mani ed in casi come questi non si dovrebbe guardare al consenso elettorale, ma solo alla salute e al benessere dei nostri concittadini. Sono però contenta dei risultati ottenuti dal centrosinistra alle elezioni amministrative: penso alla vittoria di Torino con Stefano Lo Russo, ma anche a Roma con Roberto Gualtieri. Questo deve essere il punto di ripartenza dopo le ultime delusioni”.
Come sta cambiando l’Italia?
“Spero veramente che il PNRR sia l’occasione di rivoluzionare fino in fondo il Paese. Ma non bastano i fondi ci vuole un cambiamento culturale. Abbiamo di fronte a noi una sfida importante: tutti insieme, ne sono sicura, riusciremo a vincerla”.
Voltiamo pagina e guardiamo all’anno che verrà: cosa auguri agli italiani?
“Auguro loro di trovare finalmente stabilità e serenità. Secondo L’Economist, l’Italia è stata il Paese dell’anno nel 2021. Per una volta un’ampia maggioranza ha deciso di mettere da parte le divergenze politiche per sostenere un programma di riforme che saranno fondamentali nel piano di ripresa post pandemia. Non solo: il tasso di vaccinazione in Italia è tra i più alti d’Europa. E, dopo un difficile 2020, l’economia italiana si sta riprendendo più rapidamente rispetto a quelle di Francia o Germania. Ecco, le basi ci sono: l’auspicio è che nel 2022 si possa davvero vedere quella luce che permetterà al nostro Paese di rilanciarsi definitivamente”.
E cosa auguri a te stessa?
“Di restare sempre con i piedi saldi a terra, quindi umile, e con la testa tra le nuvole. Nel senso che sono convinta che, come diceva Eleanor Roosevelt, “il futuro appartenga a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
Molto curiosa la Carta del Cielo di Francesca, nata agli ultimissimi gradi del segno della Vergine, con Luna in Leone e Ascendente in Acquario. Il Tema Natale mostra, infatti, tutti i pianeti posti al di sopra della linea dell’orizzonte, indice di una personalità estroversa, che si sente a proprio agio in mezzo alle persone, vivace e attiva, solare e capace di esternare le emozioni. Più riservata la natura interiore, razionale e “con i piedi per terra”, valori determinati dall’elemento Terra del Sole, mentre la Luna, il “lato pubblico” di Francesca, è molto più aperto, coinvolgente e solare, frutto della natura Fuoco del luminare e più in sintonia con l’Ascendente, questa volta in un segno d’Aria. A volte non è sempre facile trovare un equilibrio fra queste diverse tendenze, e nel corso della vita a tratti prevarrà l’una oppure l’altra. Il Medio Cielo è agli ultimissimi gradi dello Scorpione, mentre la decima casa si allarga sul segno del Sagittario: la realizzazione personale sta attraversando una fase ricca di eventi e di novità, complice il transito di Marte, che durerà fino alla fine di gennaio 2022.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.